Parma è un comune italiano di 200 209 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e seconda città dell'Emilia-Romagna per popolazione dopo il capoluogo regionale Bologna.
Antica capitale del ducato di Parma e Piacenza (1545-1859), la città di Parma è sede universitaria dall'XI secolo. È inoltre sede dal 2004 dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA); dal 1956 del Magistrato per il Po, oggi Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO); dal 1990 dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (AdbPo); e dal 1994 di un Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) dei Carabinieri, con competenza sull'Italia settentrionale. Vi ha inoltre sede Crédit Agricole Italia, nata dall'acquisizione di Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza.
Tutti gli anni nel mese di ottobre si tiene il Festival Verdi. Nel dicembre 2015 Parma ha ricevuto il riconoscimento di "Città Creativa UNESCO per la Gastronomia".
Il nome di Parma è inoltre legato ad alcune città degli Stati Uniti d'America, tra cui la più nota è quella che sorge nello stato dell'Ohio, a breve distanza da Cleveland; chiamata originariamente Greenbrier, la località fu rinominata nel 1826 su proposta del medico David Long, che durante la sua visita al ducato emiliano era rimasto "impressionato dalla grandezza e bellezza" della città italiana.
La città è stata nominata il 16 febbraio 2018 capitale italiana della cultura per l'anno 2020; il 12 marzo 2020 la pandemia di COVID-19 ha costretto l'organizzazione alla sospensione ufficiale della rassegna fino a data da destinarsi e alla cancellazione o al rinvio di gran parte degli eventi previsti; in seguito, col decreto Rilancio approvato dal Consiglio dei ministri il 13 maggio seguente, il titolo è stato conferito anche per il 2021.
In città sono repertoriati 330 beni culturali, tra i quali 34 archeologici e 296 architettonici.
I principali monumenti religiosi per cui la città è nota sorgono nei pressi di piazza Duomo: il Duomo, consacrato nel 1106, che, considerato fra le maggiori opere dell'architettura romanica in Italia, al suo interno conserva la Deposizione dalla croce, bassorilievo del 1178 di Benedetto Antelami, oltre agli importanti affreschi rinascimentali della cupola, opera del Correggio, e delle tre navate; il Battistero dell'Antelami, consacrato nel 1270, che, interamente rivestito in marmo rosa di Verona, è arricchito da affreschi e sculture risalenti al XIII e XIV secolo; la rinascimentale abbazia di San Giovanni Evangelista, nel cui grande complesso si ammirano la chiesa con facciata marmorea tardo manierista di Simone Moschino, ricca internamente di affreschi rinascimentali, tra cui la celeberrima cupola dipinta dal Correggio, e l'Antica Spezieria, costituita da quattro sale contenenti ancora oggi gli arredi dell'epoca.
Non lontano si trovano inoltre il monastero di San Paolo, la cui Camera della Badessa presenta una volta a ombrello interamente affrescata dal Correggio, e la basilica di Santa Maria della Steccata, che, considerata uno degli esempi più significativi in Italia di chiese a pianta centrale della prima metà del XVI secolo, presenta al suo interno notevoli affreschi rinascimentali, tra cui le Tre vergini savie e tre vergini stolte, capolavoro realizzato dal Parmigianino.
Degne di nota sono inoltre: la neoclassica chiesa di San Pietro Apostolo, del Petitot; la barocca chiesa di San Vitale, con lo scenografico Monumento Beccaria; la barocca chiesa di Sant'Antonio Abate progettata da Ferdinando Galli da Bibbiena; l'antica chiesa di San Sepolcro; l'imponente chiesa di San Francesco del Prato, costruita in epoca gotica; l'adiacente piccolo oratorio dell'Immacolata Concezione; la gotica ex chiesa di Santa Maria del Carmine; la piccola chiesa di Santa Maria degli Angeli, ricca di affreschi cinquecenteschi e seicenteschi.
Nel quartiere Oltretorrente sorge la monumentale chiesa della Santissima Annunziata di Giovan Battista Fornovo, considerata uno dei monumenti più significativi del Manierismo sperimentale della seconda metà del XVI secolo, a insolita pianta ellittica con dieci absidiole disposte a raggiera.
Non lontano si trovano anche: la barocca piccola chiesa di Santa Maria delle Grazie, con affreschi di Sebastiano Galeotti; l'oratorio di Sant'Ilario all'interno dell'Ospedale Vecchio, dedicato al patrono cittadino; l'ex chiesa di San Francesco di Paola, di cui si conserva ancora solo la facciata barocca contornata da due torri dette "dei Paolotti"; la romanica chiesa di Santa Croce; la barocca chiesa di Santa Maria del Quartiere di Giovan Battista Aleotti, caratterizzata dalla grande cupola con magnifici affreschi del Paradiso, opera di Pier Antonio Bernabei.
All'esterno dell'area urbana sorgono due notevoli complessi monastici: l'abbazia di Valserena (nota anche come "Certosa di Paradigna"), oggi sede del Centro studi e archivio della comunicazione, la cui imponente chiesa conserva gli interni in stile gotico lombardo; la certosa di San Girolamo (nota anche come "Certosa di Parma"), oggi sede della Scuola di Formazione e Aggiornamento della Polizia Penitenziaria, che conserva tuttora importanti opere d'arte.
Nelle frazioni sono infine degne di nota: la pieve di San Pancrazio a San Pancrazio Parmense, che conserva colonne e capitelli d'epoca romana e romanica; la romanica pieve di San Geminiano a Vicofertile, che mantiene gli originari capitelli figurati risalenti al XII-XIII secolo e un fonte battesimale medievale; la romanica pieve dei Santi Ippolito e Cassiano a Gaione, che contiene reperti archeologici di rilievo.
Il principale edificio di carattere militare conservato in città è la Cittadella, imponente fortezza pentagonale oggi al centro dell'omonimo quartiere; costruita alla fine del XVI secolo da Smeraldo Smeraldi per volere del duca Alessandro Farnese, il suo ingresso principale è incorniciato da una facciata monumentale in marmo di Carrara progettata nel 1596 da Simone Moschino; cessate le originarie funzioni difensive, nel secondo dopoguerra fu trasformata in un grande parco pubblico, molto frequentato dai parmigiani.
In città è inoltre presente il piccolo Torrione Visconteo, situato di fronte al Palazzo della Pilotta sul lato opposto del torrente; fu costruito da Bernabò Visconti nel XIV secolo.
Per quanto riguarda le mura cittadine, Parma fu per millenni circondata da una cerchia muraria, nei secoli modificata e ampliata; tuttavia nei primissimi anni del XX secolo fu deciso l'abbattimento dell'intera cinta, di cui si conservano solo alcune parziali tracce e due delle cinque Porte: l'antica Porta San Francesco al termine di strada Nino Bixio, affiancata dal 1866 dalla monumentale Barriera Bixio; l'elegante edificio farnesiano della rinascimentale Porta Santa Croce a lato dell'omonimo piazzale. Non restano invece tracce di Porta San Barnaba a barriera Garibaldi, mentre sono conservati nel Cortile della Rocchetta del Palazzo della Pilotta la facciata farnesiana di Porta San Michele a barriera Repubblica e lo stemma dei Borbone che sormontava la facciata di Porta Nuova a barriera Farini.
Nelle frazioni si trovano inoltre alcune architetture fortificate, a testimonianza delle numerose strutture difensive che in epoca medievale punteggiavano il territorio; tra esse si hanno il torrione di Baganzola, il torrione di Beneceto, il torrione di Vicomero, la torre degli Alberi e il castello di Panocchia.
I principali palazzi cittadini vennero edificati nei secoli in cui Parma fu capitale del Ducato. Tra essi spicca per importanza l'enorme complesso monumentale del Palazzo della Pilotta, edificato per i duchi Farnese a partire dal 1580 quale contenitore di tutti i servizi della Corte e dello Stato; vi si accede attraverso un imponente scalone a forbice coperto da cupola progettato da Simone Moschino; oggi è sede della Galleria Nazionale di Parma, del Teatro Farnese, del Museo archeologico nazionale di Parma, della Biblioteca Palatina, del Museo Bodoniano e dell'istituto d'Arte Paolo Toschi.
Sullo stesso piazzale della Pace, oltre ai neoclassici palazzo della Provincia e palazzo dei Ministeri, sorge anche il Palazzo di Riserva, costruito a partire dal 1673, che si presenta oggi con le caratteristiche facciate in stile Luigi XV a nord e ovest, accanto all'ala neoclassica progettata dal Petitot oggi sede del museo Glauco Lombardi; costola dell'edificio è il palazzo delle Poste, in puro stile liberty.
Oltrepassato il torrente Parma, all'interno del Parco Ducale si trova il Palazzo del Giardino, edificio di Corte costruito dal 1561 su progetto del Vignola e ancora oggi ricco di importanti affreschi e stucchi seicenteschi; nello stesso parco sorge anche il rinascimentale Palazzetto Eucherio Sanvitale, che conserva al suo interno frammenti di un affresco del Parmigianino. Non lontano si erge inoltre l'enorme edificio monumentale dell'Ospedale Vecchio, raro esempio di architettura ospedaliera di epoca rinascimentale.
Nella centrale piazza Garibaldi, sede del potere comunale in epoca medievale, si trovano ancora oggi vari edifici che ne sono testimonianza: il rinascimentale palazzo del Comune, contenente numerose opere di valore e attuale sede di rappresentanza dell'amministrazione comunale cittadina; il palazzo del Podestà, costola del precedente, caratterizzato dalle eleganti trifore medievali; l'antico palazzo del Governatore, ristrutturato in stile neoclassico dal Petitot e oggi centro di esposizione permanente di arte moderna e contemporanea. Accanto alla neoclassica chiesa di San Pietro Apostolo, sorge inoltre il neorinascimentale palazzo della Cassa di Risparmio con l'annesso ex palazzo della Camera di commercio, con le pregevoli sale liberty e déco.
Spostandosi in piazza Duomo, si erge il Palazzo Episcopale, antichissima residenza vescovile caratterizzata dalle trifore duecentesche e dai loggiati rinascimentali, ancora oggi sede della diocesi di Parma e del Museo diocesano; nelle vicinanze sorge inoltre il Seminario maggiore, che conserva della struttura rinascimentale il porticato con loggiato sovrastante della facciata, chiusi nel XIX secolo.
Tra gli antichi palazzi pubblici cittadini, sono degni di nota anche: il palazzo dell'Università, imponente edificio del XVI secolo, attuale sede centrale dell'Università di Parma; il barocco Palazzo delle Orsoline; il palazzo del Tribunale; il neorinascimentale Palazzo Ape Museo; il neoclassico Palazzo Imperiale dell'Arena, grande edificio ricco di importanti affreschi e sede del Convitto Nazionale Maria Luigia; il settecentesco palazzo delle Carrozze, sede dell'unità di lingue dell'Università degli Studi di Parma; l'elegante Casinetto Petitot, tra i primi eleganti Cafè italiani costruiti in epoca neoclassica; l'imponente Palazzo Giordani, in stile liberty, sede degli uffici della Provincia di Parma; il neogotico Seminario minore; la Casa madre dei Missionari Saveriani, sede del Museo d'arte cinese ed etnografico.
In città sono infine numerosi i palazzi nobiliari di pregio: il settecentesco Palazzo Dalla Rosa Prati; l'imponente Palazzo Sanvitale, oggi sede del museo Amedeo Bocchi; il rinascimentale Palazzo Cusani, attuale sede della Casa della Musica; il Palazzo Tirelli, caratterizzato dalle ampie finestre rinascimentali in cotto; il neoclassico Palazzo Dazzi; il barocco Palazzo Rangoni Farnese, con l'imponente portale costituito da due pseudo telamoni che sorreggono il balcone, oggi sede della Prefettura; il settecentesco Palazzo Marchi, con facciata in finto bugnato; il Palazzo Bossi Bocchi, oggi sede del museo Fondazione Cariparma; il neoclassico Palazzo Soragna, attuale sede dell'Unione Parmense degli Industriali; il rinascimentale Palazzo Tarasconi; l'ottocentesco Palazzo Carmi, con l'imponente facciata neoclassica; il barocco Palazzo Pallavicino, contenente pregevoli affreschi di Sebastiano Galeotti e attuale sede del Tribunale Amministrativo Regionale; il quattrocentesco Palazzo Boselli.
In ambito urbano sono numerosi i villini e le ville d'epoca liberty, sorti nei primi anni del novecento soprattutto nelle zone a sud-est del centro storico, attorno a viale Campanini e alla Cittadella. Tra essi è degno di nota il Villino Bonazzi, costruito nel 1911 dall'architetto Mario Stocchi Monti e considerato tra i più tipici del liberty italiano. Nella periferia sud si trovano le neoclassiche Villa Picedi al termine di viale Rustici e Villa Avogadro in strada Farnese, edificate originariamente in aperta campagna.
Spostandosi fuori città, si trovano varie ville nobiliari di pregio: all'estremità ovest di Parma, nei pressi di San Pancrazio Parmense, la neoclassica Villa Levi-Tedeschi, caratterizzata da un imponente pronao e da un'alta torretta; a Gaione la neoclassica Villa Paganini, circondata da un ampio parco, appartenuta al violinista Niccolò Paganini; a Carignano la cinquecentesca Villa Malenchini al centro di un parco romantico di 15 ettari, caratterizzata dalla struttura rococò del portale d'ingresso e dagli importanti affreschi rinascimentali di Cesare Baglioni delle sale interne; a Vigatto la neobarocchetta Villa Meli Lupi con l'annessa neogotica Villa Magawly-Cerati e il grande parco all'inglese; a Marore la neoclassica Villa Petitot dell'architetto Ennemond Alexandre Petitot, che ospita ancora un teatrino dell'epoca interamente affrescato; a Porporano la neoclassica Villa Simonetta, caratterizzata da due alte facciate timpanate uguali e contrapposte; a San Prospero Parmense la neoclassica Villa Mattei, ristrutturata forse dal Petitot.
La città di Parma è universalmente nota per la musica lirica. L'edificio più rappresentativo in tal senso è il neoclassico Teatro Regio, teatro d'opera cittadino, considerato uno tra i più importanti teatri di tradizione in Italia; fu costruito dal 1821 dall'architetto Nicola Bettoli per volere della duchessa Maria Luigia; l'interno si sviluppa su quattro ordini di palchi e loggione, decorati da Girolamo Magnani, e conserva l'antico sipario dipinto di Giovan Battista Borghesi.
L'altro teatro storico per cui la città è conosciuta è il ligneo Teatro Farnese, situato all'interno del Palazzo della Pilotta; considerato uno dei primi teatri a essere dotato di un arco di proscenio permanente, fu il primo teatro europeo a scena mobile; fu costruito dal 1617 da Giovan Battista Aleotti quale teatro di Corte per i duchi Farnese; distrutto da un bombardamento aereo del maggio 1944, fu ricostruito nel secondo dopoguerra secondo i disegni originali.
Un piccolo teatro ottocentesco, progettato dall'architetto Nicola Bettoli per volere della duchessa Maria Luigia, è situato all'interno del Convitto nazionale Maria Luigia.
Alle porte del centro storico, all'interno del Parco Eridania sorge poi l'Auditorium Niccolò Paganini, progettato dall'architetto Renzo Piano e inaugurato nel 2001 recuperando le precedenti strutture industriali dello zuccherificio Eridania.
In città sono presenti inoltre altri teatri degni di nota: il Teatro Due, sovrastato da un recente anfiteatro all'aperto da 780 posti, considerato un punto di riferimento nel panorama teatrale nazionale e internazionale; il Teatro al Parco, all'interno delle palazzine costruite tra il 1939 e il 1941 per ospitare esposizioni fieristiche nel Parco Ducale, da anni sede della "Compagnia delle Briciole"; l'enorme Palaverdi, inizialmente noto come Palacassa, auditorium all'interno del quartiere fieristico; il costruendo Teatro Giovannino Guareschi, destinato a proporre stagioni di teatro popolare parmigiano interamente in lingua dialettale.
Nella frazione di Marore la Villa Petitot conserva infine un raro esempio di teatrino privato settecentesco ancora integro, disegnato dall'architetto Ennemond Alexandre Petitot in stile neoclassico.
La città conserva ancora alcune tracce della sua antica origine romana; tra queste, sotto l'attuale strada Mazzini sono visibili i resti del Pons Lapidis (noto anche come "Ponte Romano"), inizialmente edificato in muratura in età Augustea ma ricostruito in pietra da Teodorico nel 493.
Il centro cittadino ospita inoltre una serie di monumenti di notevole pregio: in piazzale Dalla Chiesa, di fronte alla stazione ferroviaria, il bronzeo monumento a Vittorio Bottego, eseguito nel 1907 dallo scultore Ettore Ximenes; in viale Toschi, alle spalle del Palazzo della Pilotta, l'alto obelisco del monumento alla Vittoria, realizzato nel 1917 dallo Ximenes su progetto dell'architetto Lamberto Cusani; in piazzale della Pace l'ara centrale dello scomparso monumento a Giuseppe Verdi, eseguito nel 1913 interamente in granito e bronzo dallo Ximenes, parimenti su progetto di Lamberto Cusani; nello stesso piazzale il monumento al Partigiano, creato nel 1954 dallo scultore Marino Mazzacurati su progetto dell'architetto Guglielmo Lusignoli; sull'antica torre di San Paolo in strada Melloni il monumento ai Caduti di tutte le guerre, eseguito nel 1961 da vari scultori su progetto dell'architetto Mario Monguidi; al centro di piazza della Steccata, il monumento al Parmigianino, realizzato nel 1879 dallo scultore Giovanni Chierici; nella centrale piazza Garibaldi, davanti al palazzo del Governatore, il monumento a Giuseppe Garibaldi, creato nel 1893 dallo scultore Davide Calandra; nella stessa piazza, in una nicchia del palazzo del Comune, il monumento al Correggio, realizzato nel 1870 dallo scultore Agostino Ferrarini; a ridosso dello stesso palazzo, verso la chiesa di San Vitale, la copia dell'antico monumento a Ercole e Anteo (noto a Parma anche come I du brasè), realizzato dall'artista fiammingo Teodoro Vandersturck tra il 1684 e 1687 e conservato in originale al centro del cortile di Palazzo Cusani.
Spostandosi nel quartiere Oltretorrente, il Parco Ducale ospita, oltre a numerosi vasi e statue neoclassiche dello scultore Jean-Baptiste Boudard, due significativi monumenti: la grande Fontana del Trianon, realizzata tra il 1712 e il 1719 dall'architetto e scultore Giuliano Mozzani per il giardino della Reggia di Colorno e posizionata sull'isolotto al centro della peschiera del Parco Ducale nel 1920; il Tempietto d'Arcadia, realizzato in forma di rovina nel 1769 su progetto dell'architetto Petitot.
Sempre nello stesso quartiere, appena oltre il Ponte di Mezzo sorge al centro di una piccola piazza l'alto monumento a Filippo Corridoni, costruito secondo il gusto déco fra il 1925 e il 1927 dallo scultore Alessandro Marzaroli, su progetto dell'architetto Mario Monguidi.
All'esterno del centro storico, lungo via Emilia Est, sorge un importante manufatto, l'Arco di San Lazzaro, arco trionfale a tre fornici costruito nel 1628 secondo il gusto barocco ma più volte risistemato, fino a conferirgli l'attuale veste neoclassica.
Degno di nota è infine il neoclassico cimitero monumentale della Villetta, costruito a pianta ottagonale nel 1817 per volere della duchessa Maria Luigia; ospita numerose tombe monumentali dedicate a personaggi illustri, tra i quali Niccolò Paganini, Ildebrando Pizzetti, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giuseppe Cenni, Padre Lino Maupas, Giancarlo Rastelli e Pietro Barilla.
Al pari di molte altre realtà, anche Parma nel corso dei secoli ha irrimediabilmente perduto numerosi monumenti per svariate ragioni. I più significativi sono: in piazza Garibaldi la Torre civica del 1287, probabilmente la torre più alta d'Italia con i suoi stimati 130 m di altezza, crollata improvvisamente nel 1606 distruggendo anche il palazzo del Capitano del Popolo del 1281; in piazzale della Pace il neoclassico Palazzo Ducale dell'architetto Nicola Bettoli e il Teatro Reinach del 1871, danneggiati dai bombardamenti aerei anglo-americani del 1944 e in seguito abbattuti; in piazzale Dalla Chiesa il maestoso monumento a Giuseppe Verdi del 1913, danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e in seguito abbattuto, conservandone solo l'ara centrale spostata successivamente in piazzale della Pace; in piazza Ghiaia le neoclassiche Beccherie del 1838, demolite nel 1928 dal sindaco Giovanni Mariotti per la creazione del Lungoparma; le mura che cingevano l'intera città e tre delle cinque Porte, rase al suolo dallo stesso sindaco Mariotti all'inizio del '900 per consentire alla città una più facile espansione.
Sul territorio comunale sono presenti numerosi parchi, giardini e aree verdi, alcuni di notevole pregio storico e architettonico. Tra essi spiccano per importanza: l'antico Parco Ducale, ristrutturato nelle forme attuali nel XVIII secolo; la Cittadella, imponente fortezza pentagonale del XVI secolo trasformata nel secondo dopoguerra in grande parco pubblico; i Giardini di San Paolo, creati nel XIX secolo all'interno del monastero di San Paolo; il seicentesco Orto botanico, con il settecentesco giardino all'italiana e le serre neoclassiche del Petitot.
Un'importante arteria ecologica per la città è inoltre rappresentata dagli alvei dei due torrenti che la attraversano: il torrente Parma, che la seziona in due parti da sud a nord; il torrente Baganza, che confluisce nell'altro immediatamente a sud del centro storico.
La percentuale di verde urbano sulla superficie comunale nel 2007 risultava pari all'1,8% (ossia circa 4,68 km²), mentre ammontava a 26,6 m² il verde urbano per ogni abitante. Secondo il rapporto Ecosistema Urbano 2014, nel 2013 il verde fruibile pro-capite nell'area urbana risultava pari a 30,8 m² per abitante, mentre la percentuale della superficie delle differenti aree verdi sul totale della superficie comunale ammontava al 3,9%. Nel 2014 il "patrimonio verde" della città era costituito da 3.200.000 m² di aree verdi fruibili dalla cittadinanza e 40.000 risultavano gli alberi presenti, dotati di caratteristiche diverse in rapporto alla specie e anche all'età, con percentuale di alberi danneggiati rispetto alla totalità del patrimonio arboreo in carico al Comune molto ridotta e in particolare molto inferiore all'1%. Le aree verdi attrezzate nel 2014 ammontavano complessivamente a 146, suddivise disomogeneamente fra i vari quartieri. A Parma nel 2014 erano presenti in totale 34 aree per cani inserite all'interno di parchi di quartiere o nelle vicinanze di aree giochi per i bimbi, a fronte di 16.000 animali iscritti all'anagrafe apposita.
Per quanto riguarda la gestione delle aree verdi pubbliche, il Comune e Iren di concerto hanno avviato negli ultimi anni il progetto "Kyoto Forest", che si occupa contemporaneamente di conservare il patrimonio arboreo esistente e di aumentarlo in maniera sensibile; sono di conseguenza previsti piantumazioni e abbattimenti delle piante che hanno terminato il proprio ciclo vitale, contestualmente alla sostituzione di ogni pianta abbattuta.
La qualità dell'aria non è sempre buona: le polveri sottili (PM10), benché negli ultimi anni siano leggermente diminuite, superano spesso i valori permessi; inoltre, il 2014 ha visto ancora la città primeggiare in Regione con 70 sforamenti dei livelli di PM10, il doppio del consentito. Al contrario, la raccolta differenziata, che attualmente avviene attraverso il contestato sistema porta a porta serale, raggiunge valori di ottima qualità, avendo superato il 70% alla fine del 2014. A Parma, ove la percentuale degli spostamenti in bicicletta è elevata, la rete ciclabile si è notevolmente estesa negli ultimi anni, raggiungendo nel 2012 valori di 46,93 km ogni 100 km² di superficie comunale, con un incremento del 40,3% rispetto al 2008; allo stesso tempo, la città detiene il primato in Regione sull'estensione delle aree pedonali, che nel 2012 avevano raggiunto valori di 81,84 m² ogni 100 abitanti, con un incremento del 23,8% rispetto al 2008. In particolare, alla fine del 2014 l'estensione della rete ciclabile era pari a 123 km, mentre le aree pedonali occupavano l'8% del centro storico e le zone a traffico limitato ne costituivano il 39%, con la previsione di una loro ulteriore estensione a breve; nello stesso tempo, le zone 30 erano pari al 20% dell'intera area comunale. La "Classifica delle città italiane per qualità ambientale" del 2013, redatta a seguito di un'indagine di Ambiente Italia (Istituto di ricerca), Il Sole 24 Ore e Legambiente considerando ben 125 indicatori, posiziona Parma al terzo posto fra le città di medie dimensioni, anticipata solo da Trento e Bolzano.
Voto alla città:7
Anno della foto:2019
Nessun commento:
Posta un commento