Isole Tremiti (Italia)



Le isole Trèmiti sono un arcipelago del mare Adriatico, a 22 km a nord del promontorio del Gargano e 45 km a est da Termoli (costa molisana).
Amministrativamente, l'arcipelago costituisce il comune sparso di Isole Tremiti di 483 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il capoluogo è San Nicola, sull'omonima isola. Il comune fa parte del Parco Nazionale del Gargano. Dal 1989 una porzione del suo territorio costituisce la Riserva naturale marina Isole Tremiti.
Pur essendo il più piccolo e il secondo meno popoloso comune della Puglia (con meno abitanti c'è solo Celle di San Vito), è uno dei centri turistici più importanti dell'intera regione. Per la qualità delle sue acque di balneazione è stato più volte insignito della Bandiera Blu, prestigioso riconoscimento della Foundation for Environmental Education.
Oltre che per le meravigliosi luoghi legati al mare, le isole Tremiti sono famose per l'Abbazia di Santa Maria a Mare, sull'isola di San Nicola.

Voto alla città:8
Anno della foto:2010

Catanzaro (Italia)



Catanzaro è un comune italiano di 89 291 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Calabria. È il secondo comune della regione per popolazione.
Storico capoluogo dell'antica provincia di Calabria Ultra per oltre 200 anni, la città è sede dell'Università degli Studi "Magna Græcia", il secondo ateneo calabrese per numero di iscritti.
Catanzaro era anticamente conosciuta, come la Città delle tre "V", riferite a tre caratteristiche distintive della città, ovvero: v di San Vitaliano, santo patrono,v di vento in quanto costantemente battuta da forti brezze provenienti dal Mar Ionio e dalla Sila, e v di velluto in quanto importante centro serico fin dai tempi dei Bizantini ("V V V" era la sigla con cui venivano identificati, sui mercati nazionali ed esteri, i velluti, i damaschi ed i broccati provenienti dalla città).
Il centro storico del capoluogo di regione fino alla fine Regno Borbonico ospitava 22.000 abitanti e si caratterizzava per i confini naturali entro i quali era compreso: a nord il confine era rappresentata dalla Porta di Terra, e a sud il contrafforte si estendeva a terrazzi digradanti fino all'odierno quartiere Sala, mentre ad est e a ovest il territorio è stretto dalla valle della Fiumarella e dal fiume Musofalo. Nel suo caratteristico disegno urbanistico incarna le tradizioni e l'architettura di tutte le popolazioni che nel corso dei secoli hanno contribuito alla fortificazione e alla costruzione della città, ma soprattutto evidenti sono i segni dei tanti cataclismi che hanno colpito Catanzaro, in primis i vari terremoti che hanno distrutto o danneggiato alcuni fra i principali edifici e monumenti o i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale. La causa è stata sicuramente dettata dalla caratteristica situazione orografica del centro storico, arroccato su tre colli. Tuttavia ha inciso pesantemente e negativamente la mano dell'uomo. I vari piani regolatori redatti a partire da fine Ottocento fino alla metà del Novecento non hanno mai portato ad una completa riqualificazione del nucleo storico. Icone della storia della città sono state demolite, un esempio è l'antica Porta di Mare o lo storico Teatro Comunale, ribattezzato San Carlino. Tuttavia quivi trovano sede le principali architetture religiose della città, pregevoli palazzi storici ed edifici monumentali, piazze ed antichi conventi, la maggior parte collegati alle tante chiese presenti su tutto il territorio. La principale via della città è Corso Mazzini, la cui situazione urbanistica fino agli anni trenta si presentava problematica a causa delle ristrette dimensioni, infatti l'arteria in alcuni tratti non superava i 5 metri di larghezza, e ciò causava non pochi disagi al traffico delle carrozze. Il corso negli anni a seguire è stato oggetto di molteplici modifiche che lo hanno portato ad avere le attuali caratteristiche. Paralleli al corso scorrono dedali di strette viuzze e rioni. Il nucleo più antico della città è La Grecìa, l'antica area che accolse i cittadini Greci che vennero dalla costa in seguito alle invasioni Saracene. Oggi il centro storico è un contenitore naturale dove confluiscono le differenti culture che hanno contribuito a plasmare la storia del capoluogo di regione.
Le architetture civili di Catanzaro consistono in edifici e altri monumenti che hanno accompagnato la storia della città nel corso dei secoli. Molteplici i pregevoli palazzi storici, in passato sede delle famiglie altolocate della città dalle quali prendono il nome: tra questi Palazzo De Riso, Palazzo Mancusi, Palazzo Ferrari-De Riso, Palazzo Anania, Palazzo Rocca-Grimaldi, Palazzo Gironda-Veraldi. Presso Palazzo Ruggero-Raffaelli aveva anticamente sede il Convento dei Paolotti. La maggior parte siti negli antichi rioni del centro storico, altri hanno sede lungo Corso Mazzini e si caratterizzano per i loro saloni affrescati sfarzosamente e i pregevoli dettagli che accompagnano i vari appartamenti. Alcuni, come Palazzo Menichini, risentono ancora dei danni provocati dai bombardamenti che colpirono la città nel 1943. Altri invece sono considerati veri e propri simboli di Catanzaro, un esempio lampante ne è Palazzo Fazzari, uno dei più importanti e frequentati.
Piazza Prefettura ospita, oltre che la Basilica dell'Immacolata, tre importanti edifici storici del capoluogo: un tempo quivi sorgeva lo storico teatro comunale, demolito, in seguito verrà edificato sul suddetto terreno il Palazzo delle poste sulle quali pareti è incastonato un murale dell'artista locale Mimmo Rotella che adotta le modalità della sua pittura di quegli anni ma la piega, con le figure rappresentate, alle esigenze di simboleggiare l'universo delle telecomunicazioni, fra passato e presente. Sorge anche il Palazzo di vetro, sede della provincia di Catanzaro, edificato negli anni sessanta su progetto dell'architetto Saul Greco, ma soprattutto l'edificio che tra questi può annoverare una più ricca storia e tradizione: il Palazzo della Prefettura, un tempo sede della provincia.
Le istituzioni della città hanno sede in edifici che ancora oggi rappresentano le emergenze architettoniche più pregiate, significative e antiche di Catanzaro. Lungo Corso Mazzini è sito Palazzo Grimaldi-Montuori, oggi sede della locale camera di commercio. Palazzo De Nobili, situato nella zona sud-est del centro storico, è invece sede di rappresentanza del comune dal 1863. La Giunta regionale della Calabria ha sede a Palazzo Alemanni.
Fin dalla sua fondazione la città fu costruita con precisi scopi difensivi, capace di resistere a lunghi assedi. Era una città fortezza dotata di torri, bastioni, porte civiche e racchiusa in una cinta muraria di circa 7 km. L'impianto difensivo era di tipo complesso, la città era difesa dalla sua stessa posizione, accerchiata da profonde e ripide valli ed inoltre in prossimità delle mura c'erano fossati e trincee fortificate. In realtà la struttura difensiva iniziava fin dalla costa, infatti sulle colline che fiancheggiano la valle dove oggi sorgono i quartieri Sala, Santa Maria e Lido, erano costruite un susseguirsi di torri d'avvistamento fino alla costa, una delle quali è ancora visibile sulle colline del quartiere Aranceto.
I monumenti che nel corso del tempo si sono ritagliati uno spazio importante nella storia e nella memoria dei catanzaresi sono quasi tutti disseminati nel centro storico o perlomeno ai limiti dei suoi confini. Simbolo della città la fontana monumentale del Cavatore. Incastonata nel muro dell'antico castello normanno, affaccia su piazza Matteotti, apparendo come la prima immagine che introduce al centro storico. Ideata e costruita da Giuseppe Rito, scultore alla cui opera si fanno risalire le origini del contemporaneo in Calabria, rappresenta la forza e la tenacia dei catanzaresi. Fa parte del complesso monumentale del san Giovanni. Spesso luogo di ritrovo dei ragazzi del capoluogo è l'imponente monumento ai caduti della Grande Guerra del 1915-1918, sito anch'esso nella centralissima piazza Matteotti. È un poderoso gruppo scultoreo in bronzo di connotazione classica. Opera dello scultore Michele Guerrisi, la sua inaugurazione risale al 1933 e risulta parzialmente danneggiato dai bombardamenti che colpirono duramente la città nel 1943. Ad un altro eroe nazionale è dedicato il monumento al generale Stocco, sito nella piazzetta dell'Osservanza sul quale affaccia sull'antico ospedale militare. La statua dedicata al generale garibaldino, risale al 1898 ed è opera dello scultore Francesco Scerbo. Sempre opera di Giuseppe Rito è la statua dell'Assunta, installata su un alto piedistallo situato nella cima del campanile del Duomo.
Una vera e propria opera d'arte ingegneristica viene considerato il Ponte Bisantis (detto anche Viadotto Bisantis, Viadotto Morandi o "U ponta e Catanzaru" in dialetto catanzarese), un ponte ad arco stradale e pedonale. Composto da un'unica carreggiata e da 3 corsie, due in direzione Sud-Ovest e una in direzione Nord-Est, costruito su una sola arcata, collega il centro di Catanzaro con il rione De Filippis e con la periferia nord della città (Mater Domini, Gagliano) situati dall'altro lato della valle del torrente Fiumarella. Fu costruito su progetto del già illustre Ing. Riccardo Morandi e per questo è anche conosciuto come Viadotto Morandi. All'epoca dell'inaugurazione era il secondo ponte ad arco singolo in C.A. al mondo per ampiezza della luce. Al giorno d'oggi, pur essendo uscito dai primi 20 di questa classifica, rimane una pietra miliare nella storia dell'ingegneria mondiale, della città di Catanzaro e della Nazione. È considerato come un vero e proprio monumento, nonché il simbolo della città dei tre colli. La lunghezza della sede stradale è di 468,45 m mentre 110 m è l'altezza massima che lo separa dal fondo valle. il caratteristico arco ha un'ampiezza di 231 m luci mentre la sua struttura scatolare misura in chiave 10,50 m e alla base 25 m.
Durante i lavori per le fondamenta della futura Cittadella della regione Calabria, nel quartiere Germaneto, sono stati rinvenuti importanti reperti archeologici risalenti ai periodi greco e romano, che testimoniano la presenza di villaggi sparsi lungo tutta la valle del Corace appartamenti alla parte settentrionale dell'antica Scolacium. Proprio nella storia dell'antica città di Minervia Scolacium è radicata l'origine del capoluogo calabrese. Il parco archeologico si trova in nella frazione di Roccelletta nel comune di Borgia, località tuttavia completamente conurbata con il quartiere marinaro del comune di Catanzaro. Reperti sono stati recuperati anche nel quartiere di Santa Maria di Catanzaro. Dell'abitato preromano rimane poco infatti i resti visibili nel sito dimostrano l'impianto della colonia romana con i monumenti più importanti. Tra essi vanno segnalati gli avanzi delle strade lastricate, degli acquedotti, dei mausolei, di altri impianti sepolcrali, della basilica e di un impianto termale. Il teatro poggia sul pendio naturale della collina e poteva ospitare circa 5000 spettatori. Fu costruito nel corso del I secolo e fu dotato di una nuova scena in occasione della fondazione della colonia da parte di Nerva, in concomitanza con il notevole sviluppo monumentale della città e con l'ampliamento dell'intero abitato. Fu peraltro oggetto di numerosi rifacimenti successivi, fino al IV secolo. Dal teatro, da rilevare, proviene la maggior parte del materiale recuperato durante gli scavi, tra cui spiccano i pregevoli frammenti architettonici e gruppi scultorei. Poco distante dal teatro si trovano i resti dell'anfiteatro, la cui costruzione risale all'epoca dell'imperatore Nerva. Il parco archeologico si pone anche come un importante polo artistico per il territorio, infatti ogni estate qui vi si svolge la rassegna "Intersezioni", curato da Alberto Fiz, direttore del Museo delle arti di Catanzaro, che dal 2005 coinvolge artisti di fama internazionale come Daniel Buren, Tony Cragg, Jan FabreMimmo Paladino, Antony Gormley, Stephan Balkenhol, Wim DelvoyeMarc QuinnDennis OppenheimMichelangelo Pistoletto e Mauro Staccioli.
Secondo i dati prodotti dall'Istat, grazie a una media di 36,4  di verde pro capite, Catanzaro è la città più verde della Calabria e una delle più verdi d'Italia.
Le aree verdi sono distribuite capillarmente in tutti i principali rioni e quartieri della città. La zona nord fruisce del polmone verde di Catanzaro, il Parco della Biodiversità mediterranea. In origine denominato Parco della scuola Agraria, fu voluto dall'allora presidente della provincia Michele Traversa. È uno dei principali salotti buoni della città. Si estende lungo 610.000  e riveste una grande importanza nel tessuto urbanistico del capoluogo, non a caso all'interno si trova il Parco Internazionale della Scultura, che occupando 63 ettari del parco, ne fa un vastissimo museo all'aperto. Il luogo principale della movida catanzarese sono invece i giardini di San Leonardo, ritrovo dei giovani del capoluogo. Nel centro storico è invece ubicata Villa Margherita, giardino storico, fu dedicata a Margherita di Savoia in occasione della sua visita in città. Al suo interno sono presenti i busti dei sindaci che contribuirono in modo decisivo allo sviluppo sociale e culturale della città. Nel quartiere Siano è allocata la Pineta e giardino botanico Li Comuni, importante centro per il turismo integrato mare-monti. Si estende su una superficie di 700 ettari e al suo interno si sviluppano tracciati vari per circa 30 km. È diviso in tre grandi aree: la prima è interamente salvaguardata a fruibilità ridotta e specializzata (escursioni, itinerari guidati); la seconda, a larga fruibilità; la terza in cui si concentrano i parcheggi, gli spazi per la didattica, l'orto botanico, i laghetti e il teatro. Nella zona sud la zona urbanisticamente più importante è la vasta pineta di Giovino che insieme alla parallela spiaggia e al nuovo lungomare costituisce parte del progetto di riqualificazione e di valorizzazione di un'area che si è posta fra le maggiori località turistiche balneari del capoluogo. Altra passeggiata verde cara ai catanzaresi è il lungomare di Catanzaro Lido la cui striscia verde si estende per 3.800 m², attraversata da una pista ciclabile.
Nel 2012-2013 è stata intrapresa un'abbondante opera di recupero degli spazi verdi cittadini da parte dell'amministrazione Abramo. Un intenso restyling ha riguardato due giardini storici della città; il parco dell'ex Ghiacciaia dopo anni di incuria e di abbandono ha subito una decisa riqualificazione e inoltre è stato ufficialmente intitolato a Carlo Alberto Dalla Chiesa. L'inaugurazione è avvenuta alla presenza della figlia del generale vittima di Mafia, l'on. Maria Simona Dalla Chiesa. Altra riqualificazione ha interessato la villa dedicata ai fratelli Guglielmo e Florestano Pepe che è stato adibito ad area sgambatura per cani, la prima mai presente nel capoluogo calabrese.

Voto alla città:7
Anno della foto:2012

Bihac (Bosnia Ed Erzegovina)



Bihać (in cirillico Бихаћ) è una città e municipalità sul fiume Una nella parte nordoccidentale della Bosnia ed Erzegovina, centro del cantone di Una-Sana della Federazione di Bosnia ed Erzegovina con 61.186 abitanti al censimento 2013.
La città è famosa per la Moschea Fethija, costruita alla fine del XVI secolo su una preesistente chiesa cattolica, per i resti della chiesa di Sant'Antonio, costruita sul fine del XIX secolo distrutta da un bombardamento alleato nel 1944 e per la Torre del Capitano, costruita nel 1205 che ospita al suo interno il Museo Regionale.
La città fu menzionata per la prima volta in un documento ufficiale nel 1260 come proprietà della chiesa di Topusko, oggi comune croato, firmato dal Re Béla IV d'Ungheria e divenne città libera nel 1262. Fu temporaneamente capitale del Regno di Croazia e ne seguì le vicissitudini diventando nei decenni successivi proprietà della famiglia Frangipani. Nel XVI secolo passò sotto il dominio diretto della corona austriaca fino al 1592, quando fu conquistata dall'Impero Ottomano sotto la guida di Hasan Predojević. Divenne centro principale del sangiaccato di Bihać fino al 1699 quando divenne centro del sangiaccato di Bosnia in un periodo in cui erano frequenti scontri con l'esercito austro-ungarico che rioccuparono la città nel 1878.
Per alcuni secoli il luogo fu oggetto di pellegrinaggi ad opera di fedeli allo Gnosticismo in quanto si credeva che il Santo Graal fosse sepolto in questa città.


Voto alla città:6
Anno della foto:2018