Ixelles (Belgio)

 


Ixelles è un comune belga di 78 088 abitanti, situato nella regione di Bruxelles-Capitale.

Nota per la sua popolazione molto diversificata, la sua offerta culturale e i suoi numerosi negozi. La presenza del Parlamento europeo e dei campus dell'Université Libre de Bruxelles e della Vrije Universiteit Brussel ne fanno una città molto frequentata dai giovani e dagli espatriati.

Enrico I di Brabante e sua moglie Mathilde fondarono il convento La Cambre alla fonte del Maelbeek nell'attuale Ixelles, che prosperò ma soffrì molto anche nel corso dei secoli. La santa Alice di Schaerbeek (* 1225) fu una suora a La Cambre dal 1232 fino alla sua morte nel 1249. San Bonifacio di Losanna morì lì nel 1261. Nel corso dell'avanzata della Rivoluzione francese, il monastero fu chiuso nel 1796, ma sfuggì al completo smantellamento. La chiesa gotica del XIV secolo, il chiostro e la casa delle fontane del XVI e XVII secolo sono state conservate. Gli edifici ospitano un monastero premostratense (dal 2013) e l'Università di arte, design e architettura di La Cambre (École nationale supérieure des arts visuels). Attualmente un birrificio vende la birra "Abbaye de/Abdij van La Cambre" e promuove l'immagine del fondatore del monastero. Lo scrittore Marc Meganck ha fatto dell'abbazia la scena di un romanzo poliziesco: Les dessous de la Cambre (180° Editions, Bruxelles 2012).

Piazza Flagey (in francese Place Flagey), grande piazza adiacente ai resti dell'Abbazia di la Cambre, e il cuore storico del comune di Bruxelles di Ixelles, prende il nome dall'avvocato, sindaco e rappresentante del popolo di Bruxelles Eugène Flagey. Il nome della piazza era ed è talvolta usato per indicare la Maison de la Radio che è stata costruita lì tra il 1934 e il 1939 sul lato sud della piazza.

La piazza è adiacente ai restanti stagni di Ixelles, ed è stata costruita su un bacino riempito nel 1860 dai suddetti stagni. Place Eugène Flagey è un nodo di molti assi di traffico di Bruxelles e anche un nodo per il trasporto pubblico di Bruxelles.

L'area che circonda la piazza era già abitata nel XIII secolo. La frazione di Lower Ixelles che sorse qui resistette molto più a lungo contro l'ondata di francesizzazione e urbanizzazione con cui l'Alta Ixelles dovette confrontarsi molto prima.

Oltre all'edificio di trasmissione sul lato sud, c'è anche un sito storico sul lato nord. Il primo supermercato con una piena autonomia del Belgio, un Delhaize , ha aperto qui il 18 dicembre 1957 e ha fino ad oggi situato anche qui.

Sotto la piazza, nel corso di una ristrutturazione che si è svolta dal 2002 al 2008, è stata realizzata una grande vasca antiallagamento e un parcheggio interrato da 186 posti. Il bacino è una necessità data la sua posizione nella valle del Maalbeek e l'alta falda freatica della zona. Nel 2008 il parcheggio soffriva ancora di difetti di costruzione e problemi di infiltrazioni d'acqua ma è stato finalmente inaugurato il 15 novembre 2010.

Gli Stagni di Ixelles (Étangs d'Ixelles), vicini a Piazza Flagey, la piazza più estesa di Bruxelles, sono le vestigia di quattro stagni naturali formati dal corso del Maelbeek, un modesto ruscello che scorreva a sud di Bruxelles, oggi canalizzato in un acquedotto. Gli stagni insieme, con l'abbazia della Cambre, rappresentavano uno dei luoghi più affascinanti dell'agglomerato di Bruxelles ed erano una passeggiata incantevole e pittoresca. Oggi, pur mantenendo parte del fascino originale, la pianta generale del quartiere ha subito varie modifiche che hanno cancellato rapidamente il ricordo del vecchio villaggio campestre, permettendo alla borghesia dell'epoca di costruire nei dintorni degli stagni e nelle nuove vie adiacenti numerose case signorili di stile ecletticoliberty e decò, che costituiscono oggi un importante patrimonio.

Il Flagey, l'antica Maison de la Radio è stato creato nel 1930 sotto il nome di Istituto Nazionale Belga di Radiodiffusione (Institut National Belge de Radiodiffusion), e si trova nella piazza omonima, allocato in un complesso in stile decò concepito da Joseph Diongre (1878-1963).

L'edificio possiede degli angoli smussati che mascherano il volume massiccio di questa costruzione in mattoni giallo-ocra e granito (pierre bleu). L'orizzontalità è sottolineata dalle vetrate a nastro e dalla tettoia a sbalzo lungo tutto il piano terra.

L'opera è paragonata ad un transatlantico con i suoi ponti ed i suoi lunghi corridoi. All'interno è stato convervato il mobilio originale in stile Art Déco. L'idea alla base di questo edificio ha ricevuto il primo premio del concorso organizzato per la costruzione della Maison de la Radio. Il cantiere è durato dal 1935 al 1938, ed allora era una delle prime case della radio (maisons de la radio) in Europa. Sopra un suolo cedevole a causa di una falda freatica, si è dovuto installare un sistema di pompaggio permanente. Il palazzo è costruito su una piastra di cemento e fogli di rame. Dopo la fine dei lavori nel 1938, l'INR iniziò a trasmettere regolarmente dalle 06:45 alle 24:00.

L'edificio comprende 12 studi di registrazione di pianta trapezoidale fra cui il celebre Studio 4 con un organo da 8000 canne. I locali sono climatizzati e serviti da 13 ascensori, inoltre sono dotati delle più moderne strumentazioni radiofoniche. La torre d'angolo serve a proteggere il ripetitore televisivo. L'isolamento acustico è ottimale.

Rinnovato ed inaugurato nel settembre 2002 col nome di Flagey, ha ritrovato la sua funzione originaria con la creazione di uno spazio musicale con studi di registrazione, sale per concerti e cinema, diventando un luogo con una programmazione eclettica.

Il Museo Costantin Meunier è casa-studio dell'artista, pittore, scultore e disegnatore belga Constantin Meunier (1831-1905), che fece costruire la sua dimora verso la fine della sua vita. Ospitando una vasta collezione di oltre 700 opere, la casa fu acquistata dallo stato belga nel 1936 e aperta al pubblico nel 1939. Annesso ai Musei reali di belle arti del Belgio, e successivamente ristrutturato, dal 1986 presenta una selezione di circa 150 opere e documenti.

Gli oggetti in mostra ripercorrono più specificatamente l'evoluzione del maestro tra il 1875 ed il 1905, questa "seconda vita" nelle sue stesse parole, durante la quale il suo talento realista si è concentrato maggiormente sugli aspetti sociali e industriali del Belgio, prima attraverso la pittura e il disegno e poi, dal 1885 in poi, con il ritorno alla scultura per diventare uno dei più grandi artisti del genere. Dipinti come The Broken Pot fanno eco a sculture importanti come The Hammerer, un intero popolo di gesso e bronzo che ha segnato profondamente la sua giornata e ha continuato a influenzare l'arte realista fino ai primi decenni del XX secolo.

Il Parco Tenbosch nasce alla fine del XIX secolo dall'idea del dendrologo Jean-Louis Semet, e del suo capo giardiniere Hector Noyer, che intedevano creare un arboreto di alberi rari a Bruxelles. A tal fine, raccolsero alberi e cespugli notevoli, a volte unici a Bruxelles od in Belgio, come il Plaqueminier italiano che proviene dall'Asia ed è imparentato con l'Ebano, i cui frutti commestibili sono chiamati kakis, nel sito dei frutteti e degli orti del vecchio fortificato fattoria di Tenbosch - un vero giardino botanico privato che è diventato un parco pubblico nel 1981.


Voto alla città:7
Anno della foto:2023

Otopeni (Romania)

 


Otopeni è una città della Romania di 21 750 abitanti, ubicata nel distretto di Ilfov, nella regione storica della Muntenia. Fa parte dell'area amministrativa anche la località di Odăile.

La città è sede dell'Aeroporto Internazionale Henri Coandă, il più importante dei due che servono Bucarest.

La città ospita il Museo dell'Aviazione e il Centro culturale "Ion Manu".

L'area di Otopeni è stata abitata fin dall'antichità: durante gli scavi per la realizzazione dell'aeroporto vennero scoperte tracce di insediamenti umani su due livelli: quello inferiore risalente all'Età del ferro, quello superiore attorno al X secolo.

La presenza dell'aeroporto ha trainato in maniera rilevante lo sviluppo di Otopeni, prima creando posti di lavoro e traffico commerciale e poi, dopo la caduta del regime comunista, con l'apertura del Paese alle iniziative imprenditoriali straniere, molte grandi aziende internazionali hanno costruito qui le proprie sedi, proprio grazie alla vicinanza dell'aeroporto stesso.
Grazie a queste presenze internazionali, oggi Otopeni è la città con il più alto reddito pro capite di tutta la Romania.


Voto alla città:7
Anno della foto:2023

Bucarest (Romania)

 


Bucarest, soprannominata Parigi dell'est, è la capitale e la città più popolosa della Romania ed è la quarta più popolosa dell'Unione europea. Posta nel sud del Paese, sul fiume Dâmbovița, è il maggiore centro industriale e commerciale del paese. Il territorio della città è interamente circondato dal distretto di Ilfov, pur non facendone parte (risulta però come zona hinterland, causa vicinanza e urbanizzazione continua tra strade e metropolitana, e futura integrazione comunale, con 2000 km quadrati di territorio e 2 milioni e 400 mila abitanti circa, il che la rende anche la decima città per territorio in Europa), in quanto il municipio è l'unico della Romania a fare distretto di per sé.

Secondo le stime, Bucarest arriva durante il giorno a quattro milioni di persone, perché si aggiungono gli abitanti delle località intorno alla città e viandanti turistici o lavoratori, che fanno parte della futura area metropolitana, e hanno una popolazione di circa 600 000 persone.

La prima menzione della località appare nel 1459. Nel 1862 divenne la capitale dei Principati Uniti; da allora ha subito cambiamenti continui, diventando il centro della scena artistica, culturale e mediatica rumena. L'architettura elegante e l'atmosfera urbana le portarono durante la Belle Époque il soprannome di "Piccola Parigi", anche se diversi edifici e quartieri del centro storico furono danneggiati o interamente distrutti dalla guerra, dai terremoti e dal programma di sistemazione di Nicolae Ceaușescu. Negli ultimi anni, la città ha vissuto un boom economico e culturale.

Secondo i dati preliminari del censimento del 2011, 1 677 985 abitanti vivono entro i limiti della città, inferiore alla cifra registrata nel censimento del 2004. L'area urbana si estende oltre Bucarest con una popolazione di 1,93 milioni di persone; con l'aggiunta delle città-satellite, l'area metropolitana di Bucarest raggiunge una popolazione di circa 2,2 milioni di persone Secondo Eurostat, Bucarest ha un'area urbana più grande di 2 151 880 residenti.

Da un punto di vista economico, Bucarest è la città più prospera della Romania ed è uno dei principali centri industriali e nodi di trasporto nell'Europa orientale. La città dispone di strutture per convegni, istituti scolastici, aree culturali, centri commerciali e aree ricreative.

La città, avente lo stesso livello amministrativo dei distretti, è suddivisa in sei settori e amministrata dal municipio di Bucarest.

La città è ricca di edifici storici religiosi e civili e di molti monumenti riguardante la storia della Romania oltre ad avere molti musei, teatri, biblioteche e parchi.


Voto alla città:8
Anno della foto:2023

Bran (Romania)

 


Bran è un comune della Romania di 5.334 abitanti, ubicato nel distretto di Brașov, nella regione storica della Transilvania, sub regione del Burzenland.

Il comune è formato dall'unione di cinque villaggi: Bran, Poarta, Predeluț, Șimon, Sohodol.

Cavalieri Teutonici iniziarono a costruire il Castello di Bran, all'epoca una fortificazione in legno, ai primi del XIII secolo. Dopo la distruzione della costruzione ad opera dei Mongoli nel 1242, il Re Luigi I d'Ungheria ordinò la costruzione di un castello in muratura nel 1377, affidandolo agli abitanti di Brasov. Nel XV secolo, grazie alla coalizione contro i Turchi, il castello passò sotto il controllo del voivoda valacco Mircea il Vecchio alla cui famiglia rimase fino al 1396, quando passò sotto il controllo del principe di Transilvania Giovanni Huniady. Cent'anni dopo ritornò sotto il controllo di Brasov e vi rimase fino alla soppressione dei diritti feudali nel 1848. Dal 1920 all'abdicazione del re Michele I di Romania nel 1947, fu la residenza estiva della casa regnante. Nel corso dei secoli attorno al maniero si sviluppò il villaggio di Bran. Il castello si trova sulla vetta di un ripido colle e domina un passaggio commerciale e strategico tra la Transilvania e la Valacchia. Fino alla metà del XIX secolo esisteva una dogana dove i mercanti dovevano pagare una tassa pari al 3% del valore della loro merce.
Non è certo che il Castello di Bran abbia ispirato il castello di Dracula del romanzo di Bram Stoker, ma è l'unico castello della Romania il cui aspetto ricorda quello descritto dallo scrittore irlandese. Tra i castelli storicamente appartenuti al voivoda (principeVlad III di Valacchia c'è l'ormai distrutta Fortezza di Poenari.

La visita all'interno della fortezza porta a camminare per angusti corridoi, sale e ballatoi che con i loro antichi arredi sono testimoni dei tempi remoti in cui esso era ancora abitato. Al castello si accede dalla torre quadrata del XVII secolo dove era il corpo di guardia e da cui si accede al piano terra con i locali di servizio. Si passa al primo piano dove sono gli alloggi della Regina Maria di Sassonia e da sua figlia Ileana. La regina arredò le stanze raccogliendo mobili e corredi da ogni parte d’Europa mescolando gli stili del tempo. Una scala segreta conduce al terzo piano nella libreria e sala della musica, per la quale la regina aveva un amore profondo. Da cui si accede ad un loggiato che offre una bella vista sul cortile e si sale al quarto e ultimo piano, dove si trovano le stanze del principe Nicolae. Si scende quindi al secondo piano, dedicato agli appartamenti di re Ferdinando I di Romania. Le sale hanno un aspetto più austero e lussuoso come la camera con letto del settecento piemontese e la sala da pranzo neobarocca una grande stufa rivestita di maioliche di Corund. Ritornati al cortile si vede il pozzo, ricavato da un capitello fiorentino del XIX secolo, e si accede alla cappella del principe Mircea, morto di tifo a 3 anni e qui sepolto.

Nel villaggio che si estende lungo la rive del fiume Turcu, sorgono alcune chiese ortodosse come la chiesa dell'Assunta, costruita fra il 1820 e il 1836, la chiesa della Trasfigurazione(1715) con bei dipinti sulla facciata ed i muri laterali, ma soprattutto la cappella della regina Maria. La regina Maria di Sassonia amava passare le vacanze nella residenza reale di Balčik, località sul Mar Nero un tempo in territorio Rumeno, tanto da desiderare che il suo cuore fosse ivi posto nella cappella Stella Maris. Quando nel 1940 Balcik passò alla Bulgaria, la principessa Ileana recuperò l'urna d'argento con il cuore della madre e lo portò a Bran dove sarebbe stato custodito in una copia esatta della chiesetta. Costruita nel 1947, la cappella custodì l'urna fino al 1968 quando fu prima trasferita nel castello e tre anni più tardi nel Museo Nazionale di Storia della Romania a Bucarest. La cappella fu dipinta dall'affermato pittore rumeno Arthur Verona.

Nell'abitato di Simon è interessante la Chiesa della Pia Paraschiva costruita nel 1793 dagli abitanti del villaggio con l'aiuto sei pastori Mocani (comunità pastorale della pianura di Baragan). La chiesa ha una sola navata sulla quale si innalza la torre ottagonale; è preceduta da un vestibolo, inizialmente a portico e successivamente richiuso, sul quale ci sono interessanti affreschi eseguiti nel 1821 dai pittori che si firmano Nicolae e Joan raffiguranti la Madonna fra gli arcangeli Michele e Gabriele, ed altri santi. Molto interessanti le croci del vicino cimitero.
Sulla collina di Balaban nel 2006 è stato costruito il monastero dei Dodici Santi Apostoli.
Dalla parte alta del villaggio partono numerosi sentieri che portano al picco Omu che con i suoi 2514 metri è la vetta più alta dei monti Bucegi.


Voto alla città:8
Anno della foto:2023

Paulesti (Romania)

 


Păuleşti è un comune della Romania di 5.233 abitanti, ubicato nel distretto di Prahova, uno dei 41 distretti della Romania, ubicato nella regione storica della Muntenia, regione storico-geografica dell'Europa Centrale e della Romania.

Il comune è formato dall'unione di 4 villaggi: Cocoșești, Găgeni, Păulești, Păuleștii Noi. Il centro abitato è attraversato dal 45º parallelo, la linea equidistante fra il Polo nord e l'Equatore.


Voto alla città:5
Anno della foto:2023

Sesta Godano (Italia)

 


Sesta Godano è un comune italiano di 1 260 abitanti della provincia della Spezia in Liguria.
Oltre che per l'aspetto naturalistico il comune di Sesta Godano è conosciuto per le sue architetture religiose e civili sparse in tutto il territorio.

Il territorio del comune di Sesta Godano si trova sul confine nord orientale della provincia, nel medio bacino del fiume Vara, lungo la riva destra del torrente Gottero. È costituito prevalentemente da zone montane e pedemontane, solcate da vallate che confluiscono nella valle principale attraversate a loro volta da torrenti minori come il Durla, il Ruschia, il Labora e il Mangia, i quali nascono principalmente alle pendici del monte Gottero (1639 metri), il monte più alto della provincia. Il territorio fa parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara.


Voto alla città:5
Anno della foto:2022

Brasov (Romania)

 


Brașov è un municipio della Romania di 237 589 abitanti, capoluogo dell'omonimo distretto. Nel 2007 è stata istituita la zona metropolitana di Brașov che comprende oltre alla città anche 12 comuni limitrofi.
Poiché la regione di Brașov è prevalentemente montuosa, i turisti che vengono a Brașov possono praticare tutte le attività sportive invernali.

La città di Brașov è sede di un importante nodo ferroviario caratterizzato dal 1965 dalle prime sperimentazioni per la Romania di elettrificazione. Nel 2004 è iniziata la costruzione dell'autostrada A3 Bucarest-Budapest.

Un caso a parte è quello dei collegamenti aerei: la IAR Brașov disponeva di un proprio aeroporto che però, con la riconversione avvenuta dopo la seconda guerra mondiale, venne distrutto e sull'area venne costruita la stazione ferroviaria, al centro della quale rimane la vecchia torre di controllo, unica parte non distrutta all'epoca. Un nuovo aeroporto internazionale è stato ostruito nella vicina Ghimbav, con una pista di 2800 m ed un terminal studiato per 1 milione di passeggeri all'anno; l'apertura, inizialmente prevista per il luglio 2007, è avvenuta il 15 giugno 2023.


Voto alla città:7
Anno della foto:2023