Civitacampomarano (Italia)



Civitacampomarano è un comune italiano di 341 abitanti della provincia di Campobasso, in Molise.

Il castello è il principale monumento della cittadina. Si erge nella parte centrale del paese su un crinale di arenaria, fra i torrenti Mordale, che attraversa la Cavatella, e il Vallone Grande, uno degli affluenti del fiume Biferno e, secondo gli studiosi, la struttura dovrebbe risalire al XIII secolo, presentando l'edificio degli elementi architettonici tipici dell'epoca, sotto la dominazione angioina.

La pianta è quadrangolare, scandita ai vertici da tre torri cilindriche, di cui due perfettamente conservate, mentre una, parzialmente distrutta, è stata ricostruita durante i lavori di restauro. Intorno alla struttura vi è un fossato che si affaccia sull'attuale Piazza Municipio, oggi colmato dal verde, ma che, dalla fine del Quattrocento in poi, separava il castello dalla cinta muraria occidentale. È ancora visibile, sull'estremo sud-ovest di questa, una quarta torre più piccola che fa parte, attualmente, di una delle case private costruite a ridosso delle mura.

Dichiarato Monumento nazionale il 2 maggio del 1979 con Decreto del Ministero per i Beni e le Attività culturali, è stato acquistato dallo Stato nel marzo del 1988, preso in consegna nel 1996 ed è stato chiuso per un lungo lavoro di restauro tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila.

In un territorio di 520 ettari nel comune di Civitacampomarano è possibile osservare i calanchi, delle formazioni erosive modellate dall'azione delle acque piovane sui terreni argillosi del luogo e scarsamente ricoperti dalla vegetazione.

Il sito è stato classificato tra le aree protette e dichiarato Sito di Interesse Comunitario e presenta vari punti di osservazione dislocati in tutta l'area.

Le edizioni del CVTà Street Fest hanno lasciato sui muri del borgo le opere di tutti gli artisti che hanno abbracciato il progetto di valorizzazione e riscoperta di Civitacampomarano.


Voto alla città:7
Anno della foto:2019

Guardialfiera (Italia)

 


Guardialfiera è un comune italiano di 992 abitanti della provincia di Campobasso, in Molise. Confina con i comuni di: Acquaviva CollecroceCasacalendaCastelmauroCivitacampomaranoLarinoLuparaPalata. Un tempo era sede vescovile. Nel comune di Guardialfiera è presente l'omonimo lago artificiale.

Di notevole interesse è la chiesa di S. Maria Assunta, la chiesa principale della città che risale almeno all'XI secolo. Molte pietre scolpite con iconografie cristiane e pagane risalenti al VII e all'VIII secolo sono state incorporate nella struttura attuale. È probabile che queste pietre fossero parte di un tempio pagano che originariamente era presente sul sito dove fu edificata la chiesa. Non è chiaro se la struttura attuale esistesse al momento della visita di Papa Leone IX nel 1053, ma i registri diocesani del tempo riportano chiaramente che la designazione di Santa Maria dell'Assunta fu elevata a una cattedrale nel 1061 ed è stata presieduta da un vescovo di nome Pietro. Il 7 aprile 1751 le reliquie di San Gaudenzio furono trasportate da due frati cappuccini dalle catacombe di S. Priscilla alla Cattedrale di Guardialfiera e donate a mons. Pasquale Zaini, il Vescovo di Guardialfiera del tempo, da Papa Benedetto XIV. I resti sono ancora visibili oggi a Santa Maria dell'Assunta e vengono portati in processione in occasione della festa di San Gaudenzio (1 e 2 giugno), il patrono della città.

Dopo il terremoto del 1456, la cattedrale fu ricostruita e nel 1460 con l'aggiunta della Porta santa (è una delle poche Porte sante al di fuori di Roma ed è aperta una volta ogni anno durante la festa di San Gaudenzio ma non durante gli anni giubilari quando le Porte Sante a Roma sono aperte) ed una parete a nord-est dal vescovo del tempo Jacopo.

Nel 1975 una cripta medievale è stata scoperta durante il restauro della cattedrale.

Quando tra il 1976 e il 1977 le acque del Biferno allagarono i terreni per la diga del Liscione (Lago di Guardialfiera) furono sommersi anche i resti di un antico ponte chiamato ponte di Sant'Antonio o ponte di Annibale, dove secondo la tradizione marciò Annibale con le sue truppe per recarsi durante la seconda guerra punica nella Puglia. Non ci sono prove esatte che sia di epoca romana, di sicuro è di periodo Angioino intorno al 1200; secondo i registri angioini è un ponte ricostruito in quegli anni su un ponte antico romano danneggiato da una piena del Biferno.


Voto alla città:6
Anno della foto:2019

Isola Di Capo Rizzuto (Italia)

 


Isola di Capo Rizzuto è un comune italiano di 17 667 abitanti della provincia di Crotone in Calabria.

Nel borgo di Isola vi sono avanzi del complesso fortificato cinquecentesco del Castello Feudale (in via S. Marco), eretto in periodo medievale, ampliato nel 1549, dal feudatario napoletano Giovanni Antonio Ricca; resti di torri quadrilatere angolari speronate; Reliquie delle muraglie della cortina perimetrale con pivellini; "l'Orologio", la Porta del borgo medievale, sormontata da una torretta dell'orologio posteriore, che divide la zona antica da quella più moderna.

La chiesa matrice, che anticamente adempiva le funzioni di duomo, è caratterizzata da una facciata barocca, aperta da un portale sormontato da uno stemma vescovile. Al suo interno si conservano un coro settecentesca e una Madonna Greca dipinta a olio su tela.

Nella frazione di Le Castella, si trova la celebre fortificazione, di origine cinquecentesca, protesa su una piccola penisola sul mare. Fu costruita per contrastare le frequenti invasioni. Importantissime sono le monumentali cave di blocchi e di rocchi di colonna di età greca (VI-III secolo a.C.) sulla Punta Cannone e nell'area del porto. Da esse sono stati presumibilmente estratti i rocchi delle colonne del Tempio di Hera Lacinia, posto sul promontorio di Capo Colonna.

Sulla costa sorge la "Torre Vecchia", una torre cilindrica, con massiccia cordonatura a conci lapidei, eretta nel sec. XVI a guardia costiera contro le incursioni barbariche. La torre era custodita da un caporale e da un milite, che avevano il compito di vigilare giorno e notte e segnalare la presenza di navi sospette con particolari segnali: fumo durante il giorno e falò la notte. L'accesso all'interno della torre avveniva mediante un rustico ponte levatoio in legno.

Il Santuario della Madonna Greca, in località Capo Rizzuto, è dedicato alla Protettrice di Isola di Capo Rizzuto. Semplice e maestoso, è di nuova costruzione: la posa della prima pietra è datata infatti 1991. La superficie del Santuario è di circa 800 m2 e si arricchisce di altri 200 m2 di balconate.

Sul promontorio di Capo Piccolo, compreso tra Capo Rizzuto e Le Castella, nel 1977 l'archeologo Domenico Marino ha scoperto, e successivamente scavato, un insediamento del Bronzo antico 2 e del Bronzo medio 1-2 che ha restituito alcuni frammenti di ceramica minoico-micenea, tra i più antichi rinvenuti nella penisola italiana, testimonianza certa di contatti tra i popoli indigeni enotrio-japigi e il mondo minoico-miceneo. I reperti sono esposti e conservati nel Museo archeologico nazionale di Crotone.


Voto alla città:8
Anno della foto:2010

Manfredonia (Italia)

 


Manfredonia è un comune italiano di 55 213 abitanti della provincia di Foggia, in Puglia.

Situata nel parco nazionale del Gargano, sorge sull'omonimo golfo ed è sede arcivescovile dell'arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. La città deve il suo nome a Manfredi di Sicilia, figlio dell'imperatore Federico II, che la fondò nel XIII secolo.

Una della chiese più antiche della città è quella dedicata al santo Francesco. È stata costruita per volere dell’arcivescovo Pietro II nel 1348 che introdusse in città l’ordine dei frati minori conventuali. Come molte altre strutture cittadine, durante il sacco dei turchi nel 1620 fu rasa al suolo. La sua ricostruzione avvenne nel 1676 con la relativa consacrazione ad opera dell'arcivescovo Orsini. Il rifacimento esterno della chiesa è in stile romanico, l'interno è gotico. Vi si conservano un crocifisso ligneo del Seicento, una pittura del XVII secolo (la Natività), degli artisti Bernardo e Giulio Licinio, un'epigrafe dell'arcivescovo Orsini e altre antiche lapidi. Si conserva, inoltre, una tela raffigurante il servo di Dio, Francesco Antonio Boccoli, morto nel 1767 e figlio di un console sipontino in Ragusa.

Nel 2015, il giorno 24 maggio, è stato installato un monumento equestre a re Manfredi di Svevia, fondatore della città, al centro del piazzale Silvio Ferri e dietro alla fontana intitolata ad Antonello Rosa, figlio primogenito di Francesco Trimboli, mecenate benefattore della città. Il tutto è situato nei pressi del castello svevo-angioino-aragonese, sul lungomare. L'autore è lo scultore Salvatore Lovaglio. L'intervento è stato finanziato con deliberazione della Giunta Comunale.

La Coppa Nevigata è un sito risalente all'epoca del 1700 a.C. Fortificazione complessa con stretti passaggi, porte e torri. Sono evidenti tracce di assalti. All'interno dell'insediamento si ritrovano diverse ossa in contesti che ricordano rituali. Nell'VIII secolo a.C. l'insediamento è stato trasformato, riempiendo l'ultimo metro di pietre e sfondando la parete esterna; questo sistema di fortificazione non è stato ancora individuato in nessuna parte dell'Italia, ma solamente in altre zone del resto dell'Europa. Il sistema si basa sul cavallo di Frisia. Nel sito si ritrova ceramica micenea, importata dall'Egeo che poi veniva riprodotta anche in loco. In questa struttura c'è la prima documentazione di murici frantumati che probabilmente servivano per estrarre la porpora.

Il lago Salso è una zona umida costituita da circa 550 ettari di canneto, dal 1992 parte del parco nazionale del Gargano. L'area, estesa originariamente circa 4 000 ettari, è stata oggetto di pesanti interventi di bonifica iniziati nell'Ottocento e proseguiti soprattutto a partire dagli anni trenta. Oggi è alimentata dal canale Roncone, alimentato dalle acque del torrente Cervaro. Con l'istituzione del parco nazionale, l'attività venatoria è stata vietata e l'area è interessata da opere di rivalutazione naturalistica e agricola. Notevole per quantità e varietà è la presenza di uccelli migratori.


Voto alla città:7
Anno della foto:2013

Termoli (Italia)

 


Termoli è un comune italiano di 32 953 abitanti della provincia di Campobasso in Molise.

Termoli è situata lungo il litorale adriatico. Unico porto del Molise, è un centro peschereccio, turistico e industriale. Conserva il borgo medievale chiuso dentro le mura che lo separano dalla città moderna.

Il Castello svevo è il simbolo più rappresentativo della città. La sua architettura improntata a gran semplicità, priva di qualsiasi ornamento, e le sue caratteristiche difensive lasciano supporre che sia stato costruito in epoca normanna (XI secolo), interamente in pietra calcarea e arenaria, nei pressi di una preesistente torre longobarda. Esso è tuttavia definito svevo in seguito alla ristrutturazione e fortificazione voluta da Federico II di Svevia nel 1240, dopo i danni arrecati da un attacco della flotta veneziana. Data la sua ubicazione, era il fulcro di un più ampio sistema di difesa, costituito da un robusto muro che cingeva l'intero perimetro della città e da diverse torrette merlate, di cui una si è conservata intatta ed è situata all'ingresso del Borgo antico.

Di notevole interesse architettonico è anche la cattedrale di stile romanico pugliese dove sono conservati i corpi dei santi patroni della città, Basso e Timoteo. Essa è edificata nel punto più alto del promontorio termolese, ha sviluppo longitudinale ed è divisa in tre navate. Difficile determinare la data di costruzione della basilica; alcuni elementi, tuttavia, farebbero presupporre la presenza di una cattedrale già nel IX-X secolo. La facciata della chiesa può essere idealmente (e anche materialmente) divisa in due parti: quella inferiore e quella superiore in netto contrasto tra loro.

La parte antica della città è caratterizzata principalmente dal Castello svevo (utilizzato come simbolo della stessa città), dalla Cattedrale situata in piazza Duomo, dalla Chiesa di Sant'Anna e dalla Torretta Belvedere. Di notevole importanza l'ex seminario vescovile situato in piazza S. Antonio, piazza Vittorio Veneto con il suo palazzo e i suoi giardini, il Monumento ai caduti, il Santuario Maria SS. della Vittoria in Valentino e la Chiesa della Madonna delle Grazie.

Una delle strade più caratteristiche di Termoli, si trova nel cuore del borgo antico, tra Vico 2° Castello, via Campolieti Nicola Maria e via Salvatore Marinucci. Unitamente a un vicolo di Ripatransone è la via più stretta in Italia, misurando solo 41 centimetri di larghezza.

Il parco comunale "Girolamo La Penna" è l'area verde principale di Termoli, voluto nel 1962, dopo che l'ex villa comunale di piazza Sant'Antonio era stata smantellata. Fu scelta l'area di via del Molinello, 13 ettari ceduti al Comune da un privato furono lavorati per realizzare la villa, sotto progetto dell'architetto De Felice. La villa fu composta dall'area giochi per bimbi, l'area dello sport con campi da tennis, calcio, pallavolo, minigolf, il Teatro Verde, ossia un anfiteatro per 2 000 posti, un laghetto centrale con papere e cigni. Al progetto contribuirono anche la Forestale, gli artisti termolesi quali Rita Racchi, Riccardo Meli, Enrico Sirello, che realizzarono delle sculture. Negli ultimi anni la villa è caduta in degrado, ma ci sono stati degli interventi di recupero per valorizzare il suo potenziale turistico, situandosi presso il Lungomare Rio Vivo.


Voto alla città:7
Anno della foto:2019

Pelago (Italia)



Pelago è un comune italiano di 7 696 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana. Appartiene alla Unione di Comuni Valdarno Valdisieve (già Comunità montana Montagna Fiorentina).
Il comune di Pelago è ricco di architetture civili, religiosi e militari, in particolare per il Castello di Nipozzano.
Pelago, con i suoi circa 7.000 abitanti, si estende per circa 54 chilometri quadrati tra l'AppenninoPratomagno e la Valdisieve; dista circa 25 chilometri da Firenze e si trova tra gli 89 e i 1150 m s.l.m. Il territorio presenta caratteristiche sia montane sia collinari con una campagna coltivata sia ad ulivi sia a viti intervallata dalla presenza di foreste. Più precisamente il comune è compreso tra il corso dell'Arno e quello della Sieve ed è crocevia di collegamenti, stradari e ferroviari, con i comuni limitrofi. I confini sono segnati dai fiumi sopra menzionati (la Sieve con Pontassieve; l'Arno con Rignano sull'Arno) e dal torrente Vicano di Sant'Ellero (Reggello). Da Pelago passa anche il torrente Vicano di Pelago. Vista la morfologia del territorio sono presenti numerosi corsi d'acqua che si diramano in tutte le direzioni.

Voto alla città:6
Anno della foto:2019

Pratovecchio Stia (Italia)

 


Pratovecchio Stia è un comune italiano sparso di 5 545 abitanti della provincia di Arezzo in Toscana.

È stato istituito il 1º gennaio 2014 dalla fusione dei comuni di Pratovecchio e Stia.

Il comune, con la denominazione di ''Pratovecchio Stia'', è stato ricostituito il 1º gennaio 2014 con la Legge regionale 22 novembre 2013 n. 70, approvata in seguito al referendum del 6-7 ottobre 2013 in cui il 77,3% dei votanti di Pratovecchio e l'82,3% dei votanti di Stia si è espresso favorevolmente alla fusione.

Il comune di Pratovecchio Stia è famoso per le sue chiese e per i sui castelli situati in tutto il territorio.


Voto alla città:6
Anno della foto:2013

Castel San Niccolò (Italia)

 


Castel San Niccolò è un comune italiano sparso di 2 581 abitanti della provincia di Arezzo in Toscana.

Capoluogo del comune è Strada in Casentino, il più grande tra gli abitati, con poco meno di 2 000 abitanti. Le frazioni più grandi sono Cetica e Borgo alla Collina.

La più rilevante manifestazione che si svolge nel capoluogo è la Biennale della pietra lavorata (giunta alla XVI edizione), in cui espongono sia artisti del settore che scalpellini, di cui Strada si fa fregio di avere una grande tradizione.

In tutta l'area è importante la coltivazione di abeti, da destinarsi ad alberi di Natale. Crescente è l'importanza del turismo nella zona.

Nel territorio comunale è presente il Museo della civiltà castellana, che fa parte del percorso del sistema della civiltà castellana.


Voto alla città:6
Anno della foto:2013