Vinchiaturo (Italia)

 


Vinchiaturo è un comune italiano di 3 317 abitanti della provincia di Campobasso in Molise.
Il più antico elemento del centro si trova sopra il monte omonimo. Oggi è una chiesa sconsacrata, che però è usata per visite turistiche. Il comune è famoso anche per il piccolo lago di Vinchiaturo circondato da un bosco.
Il centro era già operativo nel Mille, dipendente dal monastero di Santa Maria di Monteverde. Nel 1349 fu sconvolto da un terremoto, il che comportò lo spostamento da Monteverde più a valle. Il nuovo terremoto del 1805 devastò il paese che fu ricostruito in forme umbertine, in particolare la neoclassica chiesa di Santa Croce.

Voto alla città:5
Anno della foto:2021

Isernia (Italia)

 


Isernia è un comune italiano di 20 754 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Molise.

Tra i primi insediamenti paleolitici documentati d'Europa, nell'antichità fu una fiorente città sannita, capitale della Lega Italica e in seguito Municipium romano. Nel XIX secolo, dopo l'unità d'Italia fu luogo di reazione borbonica anti-unitaria. Per il bombardamento subito durante la seconda guerra mondiale, Isernia è stata insignita della medaglia d'oro al valor civile. L'istituzione della provincia risale al 1970.

Il comune è famoso per le sue architetture religiose e civili ma soprattutto per la Fontana Fraterna, annoverata fra le fontane monumentali d'Italia per la sua mirabile struttura architettonica, la fontana Fraterna è una delle opere più significative e più importanti nonché simbolo della città.

La fontana, composta da blocchi di pietra locale provenienti da un numero imprecisato di edifici nella città e da costruzioni di epoca romana, è formata principalmente da una serie di archi a tutto sesto. Presenta diverse epigrafi incise su di essa, tra cui una dedicata agli Dei Mani. Al centro della fontana c'è una lastra di marmo più grande delle altre, decorata con due delfini ed un fiore, proveniente da un edificio sepolcrale. Si può affermare quindi che la fontana non risale ad un periodo storico preciso, ma che è testimone dei numerosi periodi storici che hanno attraversato la città.

La fonte si trova in piazza Celestino V a seguito dei bombardamenti del 1943; in precedenza si trovava in piazza della Fraterna, da cui prese il nome.

Isernia non è stata mai dotata di un castello, piuttosto di una cinta muraria ancora in parte individuabile nel centro antico. La sopraelevazione naturale dell'abitato sulla collina, rendeva già dal XII secolo Isernia una città ben protetta. Per quanto riguarda la precedente era romana, gli elementi arrivati riguardanti la muratura, a grossi blocchi trachinici parallelepipedi, ne sono visibili delle tracce sulla parte orientale. Il foro romano era l'attuale Piazza Andrea d'Isernia o piazza del Mercato, dove il duomo di San Pietro fu eretto sopra il tempio di Giove. Il decumanus maximus coincideva con l'andamento del corso Marcelli; nella ripetizione regolare dei vicoli a questo ortogonali, unica eccezione il vico Storto del Castello, si riconosce una teoria di cardines.

Nell'epoca medievale longobardo-normanna, la cattedrale di Isernia, l'episcopio e il territorio attorno al foro vennero a costituire un polo di carattere religioso nella parte topograficamente più elevata della semidistrutta città romana; un altro polo di carattere civile si formò, secondo Franco Valente, più tardi in età longobarda (X secolo), cioè fuori le mura a nord, quando venne istituita la Contea d'Isernia, sarebbe stata eretta una fortezza nell'area sud, tra via Occidentale e Largo Purgatorio, ormai scomparsa, di cui però rimangono i toponimi di via Castello, vico Porta Castello.

Nell'847 un terremoto distrusse Isernia, altri danni furono arrecati dai Normanni, sicché la contea passò nella Contea di Boiano, o di Molise. Nel 1223 l'imperatore Federico II, lottando contro il conte Tommaso di Celano dei Marsi, ordinò l'abbattimento delle mura isernine. Così queste lentamente nei secoli seguenti vennero a fondersi con le case civili, complici altre distruzioni arrecate dai terremoti del 1456 e del 1805.

Nei pressi di Piazza Purgatorio, dove sorgeva la chiesa, distrutta nel bombardamento del 1943, pare che manchi un tratto della cortina muraria, forse crollato già col terremoto del 1805, si nota una rientranza, un declivio con un terreno senza costruzioni. Sul lato meridionale la muratura mostra un avancorpo, una torre circolare e Porta da Piedi, con un ponte che scavalcava un fossato; quest'ultimo sembra generato dal fiume Carpino. Probabilmente venne realizzato un canale artificiale a protezione dell'accesso alle mura, all'inizio del corso Marcelli. Il lato nord delle mura appare caratterizzato da una serie di massicci contrafforti che fanno supporre l'ampio riutilizzo dei resti delle mura sannitiche; manca l'ingresso da nord, detto Porta Maggiore, che accoglieva i mercanti e i pellegrini dalla strada degli Abruzzi e di Bojano, Campobasso, e vi si trovava la chiesa dell'Immacolata Concezione.

Il fronte occidentale presentava tre torri circolari, individuabili facilmente tra le case, e 4 porte di accesso: Porta Castello, Porta di Giobbe, vicino a vicolo Castello, e Porta Mercatello, che esiste ancora, e introduce a Piazza Andrea d'Isernia; poi ancora Porta San Bartolomeo, che si trovava vicino alla chiesa omonima successivamente distrutta, la porta è ancora esistente, si trova in Largo Ciarlante.


Voto alla città:7
Anno della foto:2021

Pescocostanzo (Italia)

 


Pescocostanzo è un comune italiano di 1 038 abitanti della provincia dell'Aquila, in Abruzzo, facente parte del parco nazionale della Maiella e dei borghi più belli d'Italia, con la presenza di una propria stazione sciistica.

Il comune è famoso per le sue architetture religiose e civili oltre che per le sue molte fontane di interesse storico.

Il centro di Pescocostanzo si trova in posizione dominante sull'altopiano delle Cinquemiglia, nel comprensorio dell'Alto Sangro, alle pendici della Maiella. L'unica riserva naturale comunale è il bosco di Sant'Antonio, divenuto protetto nel 1986, dove anticamente vi era un tempio sacro dedicato a Giove, con un'estensione di 550 ha.


Voto alla città:7
Anno della foto:2021

Barrea (Italia)

 


Barrea è un comune italiano di 713 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Appartenente alla comunità montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinque Miglia, è una località turistica grazie alla presenza dell'omonimo lago e del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Il comune è ricco di architetture religiose, civili e militari.
La chiesa di San Tommaso Apostolo che venne eretta nel XIII secolo e consacrata il 2 aprile 1300 dal vescovo di Trivento Giacomo. È stata più volte danneggiata e restaurata nel corso dei secoli, ma particolarmente significativi sono stati gli effetti del terremoto che ne demolì il campanile (poi ricostruito nel 1710), l'incendio che la interessò durante la, seconda guerra mondiale e il terremoto del 1984. Il prospetto principale è caratterizzato da un portale tardo-rinascimentale in pietra locale. L'interno, ripartito in tre navate, è decorato con stucchi e dorature in stile barocco. Nella seconda metà del Settecento fu affrescata da Paolo Gamba da Ripabottoni, ma parte della sua opera è attualmente perduta.
Il monastero di San Michele Arcangelo Posto al di fuori del borgo, è un esempio di convento fortezza, eretto dai monaci benedettini intorno all'anno Mille per scopi difensivi a seguito della distruzione del monastero di San Michele Arcangelo in località Barreggio da parte dei saraceni. Numerosi sono i danni che la struttura ha subito in tempi recenti, anche a causa del suo stato di abbandono. Il terremoto del 1984 ne ha provocato il crollo della parete nord, mentre nell'inverno 2006 un cedimento ha portato al crollo di parte della parete ovest.
La fontana del Mammarino è formata da un muro che sostiene un sovrastante terrazzo, raggiungibile tramite una scala laterale, in cui è situato un piccolo fornice ad arco a tutto sesto addosso al quale è posta la fontana e un fornice più grande e più profondo che contiene il lavatoio. Non distante è collocata una targa commemorativa dedicata all'aviatrice italo-americana Mary Ann Campana.

Voto alla città:7
Anno della foto:2021