Brando (Francia)



Brando è un comune francese di 1.635 abitanti situato nel dipartimento dell'Alta Corsica nella regione della Corsica.
Il territorio comunale comprende sia parti montane che costiere e si sviluppa ad un'altezza media di 300 m s.l.m. È costituito da diverse frazioni: Purettu, Pozzu, Silgaghja, Castellu, Mausoleu, Lavasina ed Erbalunga. Le ultime due sono località costiere a meno di 10 Km da Bastia che offrono a chi vi soggiorna magnifici paesaggi e spiagge con panorami sul mare turchese.

Voto alla città:7
Anno della foto:2011

Orbetello (Italia)



Orbetello è un comune italiano di 14 844 abitanti della provincia di Grosseto in Toscana.
È situato al centro della Laguna di Orbetello, importante riserva naturale.
Orbetello oltre ai siti archeologici e aree naturali è famosa anche per le sue architetture religiose, civili e militari.
La città di Orbetello sorge nel mezzo dell'omonima laguna ed è unita al Monte Argentario da una strada costruita su un terrapieno artificiale (la diga), che ha diviso la laguna in due specchi d'acqua ("Laguna di Levante" e "Laguna di Ponente"). Fino al 1944 sulla diga correva anche una ferrovia che la collegava a Porto Santo Stefano.
Il territorio comunale è estremamente variegato; la zona umida lagunare è delimitata verso il mare da due tomboli, il Tombolo della Feniglia e il Tombolo della Giannella, caratterizzati da lunghe spiagge sabbiose, pinete e macchia mediterranea. La costa in prossimità dei rilievi di Talamone e di Ansedonia diventa rocciosa e di difficile accesso.
L'entroterra è caratterizzato da modesti rilievi, dove la vegetazione cresce spontanea, formando intricate macchie, e da zone pianeggianti, una volta malariche e oggi intensamente coltivate.

Voto alla città:8
Anno della foto:2015

Trento (Italia)



Trento è un comune italiano di 118 052 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia autonoma e della regione a statuto speciale Trentino-Alto Adige (in tedescoTrentino-Südtirol).
Nel rapporto "Ecosistema Urbano 2017" di Legambiente, si è classificata al secondo posto nella classifica delle migliori città italiane per qualità dell'ambiente e della vita.
La città vanta numerose chiese, con un'architettura che va dal periodo romanico all'epoca moderna.
Interessanti le numerose case affrescate di piazza Duomo e in altre vie delle città. Sono esempi dell'architettura residenziale trentina e ne costituiscono la maggior parte di abitazioni in centro, le case a schiera di tipo monocellulare, che si elevano, di solito, sino a 3 piani fuori terra. Priva di elementi decorativi di rilievo, conserva tuttora l'impianto tipico con l'androne e bottega al piano terra, corpo scale ligneo a due o più rampe e vani superiori prospicienti sulla via (soggiorno e zona notte, mentre cucina e latrina sono sistemate sul fondo).
Essendo Trento di origine romana e situata su un'importante via militare è lecito supporre l'esistenza di alcuni ponti che attraversavano il fiume Adige e il torrente Fersina, situato a sud della città da dove veniva la via militare. Si tenga tuttavia presente che il corso del torrente Fersina è nel luogo attuale solo dal XVI secolo, quando fu deviato perché più volte l'anno allagava il centro storico il corso essendo al centro dell'attuale piazza Fiera, subito fuori le mura, in posizione più elevata del centro storico. La cascata di Ponte Alto (realizzata per frenare la velocità delle acque) e i poderosi argini allora costruiti a contenimento del corso attuale hanno evitato ogni successiva alluvione del Fersina, anche se qualche rara volta il torrente è arrivato a sfiorare gli argini. Qualche volta però la zona bassa della Bolghera è stata invasa dall'acqua del Rio Salè, che a sud del Fersina scorre quasi parallelo ad esso, sfociando poi nel Fersina subito prima che questo sfoci nell'Adige.
Di questi ponti fino ad ora non è stata trovata traccia, né è dato sapere se fossero di muratura, di legno o costruiti con delle barche (nel caso dell'Adige, ricordando che nello spostamento del corso il percorso del fiume fu sensibilmente accorciato e quindi in precedenza l'acqua scorreva molto più lentamente e il corso era più ampio).
Stesse considerazioni si possono applicare ai ponti di origine medioevale. Antiche mappe della città riportano l'esistenza di un ponte, chiamato "ponte coperto", che attraversava l'Adige all'altezza di Torre Vanga per portare alla Chiesa di San Lorenzo e di un altro ponte situato sopra il Fersina. Quasi sicuramente questi ponti sorgevano dove un tempo sorgevano quelli romani, da quello sul Fersina (posto probabilmente davanti al Torrione di piazza Fiera) passava la strada che conduceva in città. Ovviamente il ponte fu ricreato al posto dell'attuale Ponte dei Cavalleggeri al momento dello spostamento del corso del Fersina, probabilmente in legno (ma non ve ne è memoria né certezza). Il "Ponte coperto" sull'Adige fu distrutto quando, per opera del governo austriaco, fu deviato il corso del fiume Adige per far posto alla ferrovia. Ora in città ci sono ponti più recenti.
Oltre ai castelli e torri dislocate nel territori comunale esistevano, e alcune esistono ancora, alcune caserme militari, tra cui la "Cesare Battisti", la "Gavino Pizzolato" e la "Damiano Chiesa".
Le famiglie nobili non esitavano a erigere una torre presso la propria abitazione in quanto è risaputo che ai piani alti le temperature sono più calde; in armonia con il nome della città, se ne possono contare trentatré.
In provincia di Trento sono numerosi i forti e fortificazioni risalenti ai secoli XVII e XIX e comunque a prima della prima guerra mondiale costruiti dall'Impero austro-ungarico, alcuni sono in buono stato di conservazione, di altri sono visibili solo i resti. Delle molte fortificazioni trentine[53], alcune di queste costituivano il complesso fortificato "Fortezza di Trento", in tedesco Festung Trient.
Il geometra responsabile dei lavori di scavo delle fognature nel 1930 lasciò una serie di appunti circa continui ritrovamenti archeologici sotto le vie del centro storico, ma allora l'interesse era per la celere realizzazione delle opere e i reperti furono costantemente violati per realizzare la fognatura; del resto erano passate prima, probabilmente a profondità inferiore, le reti di distribuzione del gas e dell'acqua potabile. In quegli stessi anni fu distrutto il quartiere centrale, fatto di piccole case e di stretti vicoli, e realizzati in pieno centro storico nuovi grandi edifici con al centro la nuova piazza, allora (e sino agli anni sessanta) denominata piazza Italia, e poi rinominata più volte. Il livello di pavimento del centro storico è salito nel corso del tempo per le ripetute alluvioni provenienti dal torrente Fersina (il cui corso sino alla deviazione del XVI secolo correva subito all'esterno delle mura attraversando l'attuale piazza Fiera) e dal Rio Saluga.
Inoltre sono visibili sulla sommità del Doss Trento i resti di una basilica paleocristiana.
A Trento era presente anche un anfiteatro, infatti, sotto l'omonima piazzetta di Trento sono stati trovati frammenti di pavimentazione, mura e gradinate dello stesso, oltre al fatto che la posizione di una parte delle case della piazzetta ha la curvatura tipica dell'anfiteatro, essendo le case sorte sui resti del medesimo e utilizzandone muri preesistenti e pietre. Pezzi di mura di cinta, torri, strade, abitazioni, sono stati trovati inoltre sotto numerosi edifici, strade e piazze di Trento.
Recenti scavi sotto la chiesa di Santa Maria Maggiore stanno portando alla luce un'altra zona della città, infatti, qui era presente l'antica ecclesia che fungeva da cattedrale nei primi secoli del cristianesimo, si ipotizza che sia sorta sopra un antico tempio. Secondo l'urbanistica romana questo edificio sorgeva nella zona pubblica della città, quindi si pensa che in questo luogo fosse presente il foro di Tridentum. Sempre nel foro sorgevano altri edifici di carattere pubblico. Ulteriori scavi hanno inoltre portato alla luce una torre romana dietro il palazzo della facoltà di sociologia e una villa romana nel luogo dove sorgerà la nuova facoltà di lettere.
A Trento forse sorgeva un tempio dedicato a Nettuno, visto il nome che aveva la città, e perché una leggenda racconta che il dio Nettuno, signore dei mari, risalì in tempi remoti il corso dei fiumi per espandere il proprio dominio sui territori alpini.
La presenza di un arco di trionfo non è certa, anche se i Romani li costruivano per festeggiare le loro vittorie su un determinato territorio. Infatti non si sono avuti ritrovamenti archeologici in tal senso e non ci sono neppure documenti che ne proverebbero l'esistenza.

Voto alla città:8
Anno della foto:2010

Lugano (Svizzera)



Lugano è un comune svizzero di 68 387 abitanti del Canton Ticino.
Nona città svizzera per popolazione, principale centro urbano cantonale e della Svizzera italiana con 151 522 abitanti nel suo hinterland, si estende dalle pendici del San Salvatore al Monte Brè fino alla cima del Gazzirola; su circa 75,8 km² di superficie ad un'altezza che varia dai 272 m s.l.m. sulla riva del lago di Lugano, ai 2 116 dell'alta Val Colla. Località turistica molto frequentata, Lugano si è inoltre affermata mondialmente come piazza bancaria internazionale di primo piano, al terzo rango in Svizzera dopo Zurigo e Ginevra.
È la più grande città di lingua italiana al di fuori del territorio della Repubblica Italiana.
La città e la sua architettura hanno un carattere prettamente ticinese, ospita il palazzo della Curia vescovile della diocesi di Lugano. Negli ultimi cinquant'anni, dal 1950 al 2000 circa, la speculazione edilizia ha trasformato il volto cittadino con la perdita di numerose residenze, case, ville e palazzi risalenti ai secoli XVI-XIX.
La chiesa di santa Maria di Loreto sorge su un poggio oltre la valletta del riale Tassino.
La località, situata sulla riva sud-ovest del Lago di Lugano sotto il Monte Caprino in faccia al centro storico della città, è nota soprattutto per le sue "cantine" ricavate nella roccia fin dal secolo XVII da famiglie patrizie luganesi e ora in gran parte ristrutturate.
Il Parco Ciani è il polmone verde della città, è un vasto parco con una variata flora primaverile ed estiva e numerosi alberi ad alto fusto, tra cui alcuni molto rari; al lago la darsena è ispirata ai cottage inglesi con elementi dell'architettura ottomana. La sua superficie nel tempo è stata dimezzata per far luogo alla costruzione del palazzo degli studi, della relativa mensa-palestra, della biblioteca cantonale e del palazzo delle scienze. Esso circonda l'omonima Villa Ciani (ora Museo di Belle Arti), una delle più belle residenze ticinesi ottocentesche, eretta per Giacomo Ciani e Filippo Ciani dall'architetto Luigi Clerichetti (Milano, 1798-1876) nel 1840. Qui i fratelli Ciani, durante le lotte per il Risorgimento italiano, diedero ospitalità a parecchi fuoriusciti tra cui Giuseppe Mazzini e Carlo Cattaneo. Questi si accasò definitivamente a Castagnola nel villino di caccia di Pietro Peri.
Il Parco Tassino, è posto in prossimità della stazione ferroviaria in posizione panoramica, infatti si può godere una vista sul lago di Lugano. Nel punto più alto c'è la Torre Enderlin, dipinta di rosa. Grazie alla posizione, vi crescono piante come magnolie e rose a cespuglio, e vi è anche una colonia di daini e mufloni. Infatti il parco era in passato una piccola riserva di caccia della famiglia Enderlin. Passato poi ad alberghi come il Métropole e il Majestic, diventa proprietà delle Ferrovie Federali Svizzere, che poi lo vendono alla Città di Lugano nel 1970.
Situato nel quartiere di Castagnola, si adagia sui pendii del Monte Brè come una terrazza panoramica in posizione privilegiata e può essere raggiunto partendo da Cassarate. I suoi romantici sentieri, coperti di fronde di palme e fiancheggiati da cipressi, da fontane e da sculture di pietra grigia, conducono nel cuore di una flora tipicamente meridionale, ricca di glicini, di ibischi e oleandri che costituiscono il parco vero e proprio, ampio 12.000 m², nel quale sorge la cappella dedicata a San Michele edificata sulle fondamenta di un antico castello. Dietro la Cappella si estende la terrazza principale del parco, quella panoramica, dalla quale si gode una vista notevole; vi si trovano anche quattro colonne che rappresentano, sotto forma di figure sedute, modellate in sabbia rossa, quattro dei nostri sensi: l'udito, la vista, il tatto e il gusto. E proprio come in questa rappresentazione delle statue, il visitatore, attraverso la varietà e la bellezza della natura, ha la percezione concreta dei propri sensi. La città sottostante e il suo traffico paiono cosa insignificante a confronto degli orizzonti e dei frastagliati crinali che lo sguardo può abbracciare.
Da qui il golfo di Lugano, con i suoi porticciuoli, il Lido e l'arcuato lungolago si offrono alla vista nella loro interezza: lo scenario è chiuso dal Monte San Salvatore che da questa angolazione rivela tutta la sua imponenza. In lontananza emergono le cime delle catene alpine in una fantasmagorìa di forme e di colori che al tramonto si fanno incandescenti.
Sulla sinistra l'occhio può spaziare fino alla pianura padana dopo aver accarezzato le località di MelideCampione d'ItaliaBissone, gli approdi sulla riva opposta ed i fianchi del Monte San Giorgio e della Sighignola. La sensazione che se ne trae è suggestiva: si è di fronte ad un angolo di terra privilegiata ammirabile da una delle più fortunate terrazze panoramiche che è preludio alle montagne più soleggiate d'Europa. Nel 1963 il parco fu acquistato dall'ex Comune di Castagnola che non era ancora unito a quello della Città di Lugano; l'aggregazione risale al 1972.

Voto alla città:7
Anno della foto:2010

Pistoia (Italia)




Pistoia è un comune italiano di 90 363 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana nell'Italia Centrale.
La città di Pistoia è particolarmente ricca di pregevoli monumenti romanici e rinascimentali (in particolare chiese) e soprattutto può vantare una delle più suggestive piazze d'Italia: piazza del Duomo, centro geometrico di Pistoia, monumentale fulcro sia del potere civile che ecclesiastico che comprende svariate architetture di pregio.
La città è circondata da mura trecentesche che in origine includevano quattro porte di accesso: Porta al Borgo, Porta San Marco, Porta Carratica e Porta Lucchese, ma di esse non rimane traccia in quanto demolite nei primi anni del Novecento. Di rilievo anche la Fortezza medicea di Santa Barbara, costruita nel Cinquecento per volontà di Cosimo de' Medici.

Voto alla città:7
Anno della foto:2015