Cortona (Italia)




Cortona è un comune italiano di 22 057 abitanti in provincia di Arezzo, principale centro culturale e turistico della Val di Chiana aretina. La superficie del territorio comunale è la 4ª più estesa della Toscana (la seconda escludendo i capoluoghi di provincia) e la 30ª in Italia. Antica lucumonia facente parte della dodecapoli etrusca, è situata a sud della provincia di Arezzo e a sud-est della regione Toscana, al confine con la regione Umbria.
Cortona è famosa per le sue architetture religiose e ville ma sopratutto per il Parco Archeologico di Cortona.

Voto alla città:7
Anno della foto:2016

Montescudaio (Italia)



Montescudaio è un comune italiano di 2 196 abitanti della provincia di Pisa in Toscana.
Il paese di Montescudaio si trova nella Val di Cecina e fa parte della Maremma Pisana. Distante una decina di chilometri dal litorale, è inserito tra I borghi più belli d'Italia.
Il centro del paese è costituito dalla piazza Matteotti, nei pressi della quale si trova la casa natale dell'affermato scultore Italo Griselli. Lo stesso Griselli scolpì il monumento ai Caduti situato in via Vittorio Veneto (1924).
Lungo la via della Libertà si trovano la villa Marchionneschi, di fine Ottocento, e il palazzo Surbone, che fu residenza dei marchesi Ridolfi e dove fu ospitato il granduca Leopoldo II di Toscana durante la visita in occasione del terremoto del 1846.
A breve distanza si erge l'Oratorio della Santissima Annunziata, di origine quattrocentesca, ma molto rimaneggiato negli anni trenta del XX secolo. Adiacente all'oratorio è ubicato il palazzo del Municipio.
La Torre Civica segna l'ingresso al castello medievale. Essa risale al XII secolo nella parte inferiore, ma la parte superiore fu ricostruita intorno al 1850. Nell'area del castello, in posizione scenografica, si trova la chiesa di Santa Maria Assunta, che ebbe anche il titolo di abbazia; fu ricostruita a seguito del terremoto del 1846 e intitolata a Santa Maria Assunta. Dinnanzi alla chiesa, nell'angolo nord-occidentale della vasta piazza, si trova la Guardiola, l'unica torre d'avvistamento del paese, oggi utilizzata come belvedere.
Uscendo dal paese in direzione di Cecina, e svoltando sulla destra in direzione del fiume omonimo, si arriva al sito archeologico della Badia di Santa Maria, un monastero benedettino femminile di cui si erano perse le tracce e che è stato riportato alla luce dagli scavi archeologici tra il 2005 ed il 2010.

Voto alla città:7
Anno della foto:2017

Campo Nell'Elba (Italia)



Campo nell'Elba è un comune italiano di 4 845 abitanti della provincia di Livorno e dell'Isola d'Elba.
Si tratta di un comune sparso in quanto il comune è costituito da diversi centri abitati, oggi frazioni comunali: il capoluogo è Marina di Campo. Nel territorio comunale sono compresi anche l'isola di Pianosa, l'isolotto della Scola e, dal 1927, lo Scoglio d'Africa. Nella parte più occidentale del comune si estende la Costa del Sole, che racchiude località fra le più rinomate e belle dell'isola.
Campo nell'Elba è famosa per le architetture religiose, civili e militari ma sopratutto per le spiagge, siti archeologici e aree naturali.

Voto alla città:7
Anno della foto:2016

Plovdiv (Bulgaria)



Plovdiv è una città della Bulgaria di 339.129 abitanti (678 860, nella omonima regione), capitale storica della Tracia e la seconda città del paese dopo la capitale Sofia. La città è da sempre punto di riferimento di varie culture e per le sue articolate e millenarie vicende storiche.
La città è nota per la bellezza del suo centro storico in stile rinascenza bulgara (ovvero il Rinascimento bulgaro di inizio Ottocento), uno dei meglio conservati della nazione. È servita da un aeroporto.
Il 17 ottobre 2014 è stata designata, insieme a Matera, come capitale europea della cultura 2019.
Costruito nel II secolo, il foro era il centro economico, politico e culturale di Plovdiv. Di forma quadrata, misurava 184 m per 136 m ed era circondato da un portico colonnato. Ai lati orientale, meridionale e occidentale sorgevano magazzini, a nord si trovavano gli edifici più importanti, alcuni in parte riportati alla luce. Nella parte nord-orientale del foro sorgono i resti dell'Odeon.
Fu eretto tra il 114 e il 117, sotto Traiano, come risulta da un'iscrizione ivi scoperta. La cavea allo stato originale era in grado di accogliere dai 5.000 sino a 7.000 spettatori. Settori diversi del teatro erano riservati ai distretti in cui era divisa la città. Attualmente della cavea si sono conservate quattordici gradinate, che insieme ai resti della scena e del proscenio testimoniano ancora la ricchezza decorativa dell'edificio.
L'antico stadio di Plovdiv si trova nella centralissima piazza Džumaja e fu originariamente usato per lo svolgimento dei giochi atletici. Qui ebbero luogo i giochi di Kendrijski e Alessandria, in onore del dio Apollo e Alessandro Magno. Solo alla fine del IV secolo, lo stadio cominciò ad essere utilizzato come pista da gara per le corse dei carri, perché l'imperatore Teodosio proibì i giochi atletici. L'antico circo romano poteva ospitare circa 30.000 spettatori e fu uno degli edifici più imponenti e indicativi della fiorente città di Plovdiv.
In un passaggio aperto nel sottopasso pedonale del bulevard Zar Boris III Obedinitel, fra le rovine dei palazzi risalenti all'epoca del dominio romano, si trova il centro culturale Trakart, il cui interno custodisce mosaici del III secolo, notevoli per dimensione e stato di conservazione. Furono rinvenuti in loco negli anni ottanta del Novecento, scavando fra i resti di una grande casa ricostruita dopo la devastazione gota del 251. Dell'abitazione, che era collegata alla vicina basilica, nel IV secolo sede di un importante concilio economico, non rimangono che le fondamenta, utili comunque per leggere la planimetria: si distinguono l'ingresso principale della casa, le stanze e parte del quadriportico.
Al centro del complesso monastico si trovano due chiese unite fra loro: la più piccola, dedicata agli arcangeli Michele e Gabriele) è del XII secolo; la grande dedicata alla Vergine, è del 1604. Principale attrattiva della chiesa è l'icona della Vergine (di fattura bizantina), ritenuta miracolosa e che potrebbe risalire all'VII secolo. Il suo rivestimento venne prodotto nel 1819 dalla scuola di gioielleria dello stesso monastero.
Fuori dal recinto monastico si trova la cappella ossario della Santa Trinità, a due piani dell'XI secolo. La cappella reca influenze orientali, armene, siriane e georgiane; l'alternanza di pietra e cotto nella muratura esterna è propria dello stile del primo regno bulgaro. All'interno sono custoditi affreschi della seconda metà del Trecento, tra i più alti esempi di arte bizantina.

Voto alla città:7
Anno della foto:2016