Montopoli In Val D'Arno (Italia)



Montopoli in Val d'Arno è un comune italiano di 11 148 abitanti della provincia di Pisa. Fu qualificato da Giovanni Boccaccio «Castello Insigne» per le sue possenti fortificazioni.
Montopoli in Val d'Arno sorge prevalentemente in collina ed è famosa per le sue architetture religiose, ville, palazzi e fortificazioni medievali.
Sulle colline intorno a Montopoli in Val d'Arno, in un ambiente incontaminato, sgorgano le acque minerali della Sorgente Tesorino, note per le proprietà terapeutiche.

Voto alla città:6
Anno della foto:2017

Monteverdi Marittimo (Italia)



Monteverdi Marittimo è un comune italiano di 742 abitanti della provincia di Pisa famosa per le sue architetture religiose.
Il paese, facente parte del circondario della Val di Cornia, sorge a ridosso delle Colline Metallifere, ad un'altitudine di 364 metri s.l.m. I maggiori corsi d'acqua che passano per il Comune di Monteverdi, sono il fiume Cornia, i torrenti Sterza e Sterzuola, il Massera e il Ritasso.
Il comune di Monteverdi Marittimo, conserva antiche testimonianze, infatti sono stati ritrovati in prossimità dell'abitato resti di una strada romana e altre rovine, ma le origini del borgo sono da imputare alla fondazione dell'abbazia del monastero di San Pietro in Palazzuoloavvenuta nell'alto medioevo anno 754 d.C. per opera dal nobile longobardo figlio del gastaldo Ratchausi di Pisa, Wilfrido (san Walfredo) è indicato come il capostipite della famiglia pisana che verrà successivamente conosciuta come Della Gherardesca. Il castello di Monteverdi sorse prima del Mille ma sicuramente successivamente all'Abbazia, la storia del monastero e del castello non è sempre andata di pari passo, infatti mentre gli abitanti del borgo si sottomisero a Volterra, i monaci benedettini di San Pietro si misero sotto la protezione di Massa Marittima. Il castello era di proprietà dei Bonsignore (o Bonsignori) nell'XII e nel XIII secolo.  In seguito Volterra prese il controllo di tutto il territorio. Nel 1360 il monastero venne assalito e danneggiato da Pisa durante gli scontri con i Fiorentini; in questo periodo il monastero era aggregato alla Congregazione dei Vallombrosani.
Monteverdi a fasi alterne venne assoggettato da Firenze e dalla Signoria di Piombino; infine i Fiorentini sottomisero Monteverdi nel 1472 in occasione della conquista di Volterra. Il Monastero perse gradualmente importanza fino al suo abbandono nel 1561, con richiesta di trasferimento dei monaci dentro il castello di Monteverdi, a condizione però che essa ritenesse il titolo di San Pietro; questo nuovo convento si limitò ad un ospizio con due o tre monaci dell'abbazia di Vallombrosa di cui si hanno notizie fino al 1700. Nel 1665 il granduca di Toscana Ferdinando II de' Medici eresse il territorio Monteverdi in feudo granducale compresi quello di Canneto, e i casali di Gualda e di Caselli, consegnandoli alla nobile famiglia volterrana degli Incontri, a favore del Cav. poi senatore Ferdinando Incontri.
Il borgo è uno di quelli che trasse maggiore vantaggio dalle riforme leopoldine messe in atto nel 1776 da Pietro Leopoldo di Lorena. Con l'abolizione dei feudi a seguito del nuovo assetto territoriale ridisegnato dal Granducato di Toscana, il castello di Monteverdi ottenne infatti la sospirata autonomia comunale. La dominazione dei Lorena continuò sino all'inizio del 1800 infatti come nel resto della toscana il territorio fu invaso dalle truppe francesi al seguito di Napoleone Bonaparte che occuparono il territorio e vi rimasero fino al 1814. Dal 1815 Monteverdi Marittimo rientrò a far parte del Granducato di Toscana, retto ancora dai Lorena, il comune era amministrativamente sotto Pisa, nel 1837 passa sotto l'amministrazione del compartimento granducale di Grosseto, rimanendovi fino alla sua annessione al Regno d'Italia avvenuta ad opera del Re Vittorio Emanuele II di Savoia, rientrando amministrativamente nell'ambito pisano nella neonata provincia di Pisa. Testimonianza del periodo lorenese è la cappella oratorio del Santissimo Sacramento del 1751 con la collocazione al suo interno delle spoglie di san Walfredo.

Voto alla città:5
Anno della foto:2015

Lajatico (Italia)



Lajatico è un comune italiano di 1 312 abitanti della provincia di Pisa in Toscana.
Nell'anno 2017, è stato inserito fra i 10 comuni più ricchi d'Italia: con un reddito imponibile medio di 33.734 €, occupa il sesto posto della lista, e risulta essere anche il comune più ricco dell'Italia Centrale (tutti gli altri nove posti sono infatti occupati da soli comuni dell'Italia Settentrionale) e di conseguenza anche della Toscana, primato quest'ultimo conquistato frequentemente negli ultimi anni dal comune di Fiesole.
Lajatico è famosa per le sue architetture religiose, civili e militari prime tra queste la Rocca di Pietracassia.

Voto alla città:7
Anno della foto:2016

Bagni Di Lucca (Italia)





Bagni di Lucca è un comune italiano di 6,095 abitanti della provincia di Lucca (Val di Lima), in Toscana.
Il comune è famoso per le sue architetture civili e religiose ma sopratutto per tutte le attività sportive e non solo che si trovano per tutto il territorio paesaggistico e naturale (ad esempio rafting, arrampicata, yoga, ecc.).
Le più antiche presenze umane nella valle, ricavate da alcune tracce rinvenute presso le grotte di Ponte Maggio, risalgono all'età del bronzo. Successive presenze, rinvenute in tombe liguri presso Montefegatesi, sono databili all'VIII secolo a.C. Il territorio era abitato da popolazioni autoctone che si sono in seguito fuse con gli Etruschi (nel fondovalle) e con i liguri (nelle parti montane).
Benché la presenza romana abbia lasciato pochi manufatti, è databile fin dal III secolo a.C. e in modo più stabile nel II secolo a.C., quando Lucca diventa un'importante colonia romana. La presenza dei coloni romani è riscontrabile anche nella toponomastica dei luoghi: BrandeglioVilla TerenzianaVico PancellorumLuglianoPalleggioVettegliaCasabascianaBenabbioPonte a DianaCorsena (con la lapide del Centurione), ecc.
Presso le terme, la leggenda narra dell'esistenza del culto di divinità celtiche protettrici delle acque, mentre la presenza in valle del culto di Diana è testimoniata dal suo tempio, sopra il quale venne edificata la chiesa di San Cassiano di Controni.
Dopo la caduta dell'Impero Romano anche la valle subì le invasioni barbariche, che causarono inenarrabili sofferenze per le popolazioni. Il dominio dei Longobardi fin dal 570 e la successiva unione della popolazione romana con i germani portò alla ripopolazione di luoghi montani ritenuti più salubri e difendibili.
Con la conversione al cristianesimo nel 603 si avranno le divisioni ecclesiastiche del territorio tuttora vigenti (pieve dei Monti di Villa "Villa Terenziana", pieve di Controni, pieve di Vico Pancellorum, pieve di Casabasciana).
La divisione in domini di potenti consorterie di origine longobarda dominerà fino all'avvento dei Franchi e la divisione in feudi resterà inalterata fino alla penetrazione del Comune di Lucca nella valle.
Suffredinghi dominarono Fornoli e Lugliano, i Porcareschi governarono i Monti di Villa, Montefegatesi e Corsena fino a Lucchio, mentre la Controneria (cioè "luogo di contro") fu amministrata dai Palleschi, un ramo dei Porcareschi. Infine i Lupari dominarono da Benabbio a Brandeglio, Casabasciana, Crasciana, Casoli, Cocciglia, Limano, e Vico Pancellorum.
Tracce documentarie, che risalgono dal VII fino al X secolo, concernenti tali località, sono presenti presso gli archivi sia di Stato che arcivescovili di Lucca.
La penetrazione di Lucca nella valle era praticamente totale già dal 1215. Nello Statuto del Comune di Lucca del 1308 troviamo infatti tutta la valle riunita in una vicaria denominata Val di Lima, che seguirà le vicende non sempre pacifiche dello stato di Lucca fino al 1847.

Voto alla città:7
Anno della foto:2016