Chiusi (Italia)

 


Chiusi è un comune italiano di 8 206 abitanti della provincia di Siena in Toscana.

Si fregia del marchio di qualità turistico-ambientale della Bandiera arancione, conferito dal Touring Club Italiano.

Il comune di Chiusi è famoso per le sue architetture religione e per i suoi siti archeologici.

Chiusi è un comune che occupa il settore sud-orientale della provincia di Siena e della Toscana, al confine con l'Umbria (provincia di Perugia).

È situato a un'altitudine di 398 m s.l.m. nel mezzo della Valdichiana senese.

Confina a nord con Montepulciano, a nord-est con Castiglione del Lago (PG), a est con Città della Pieve (PG), a sud con Cetona, a sud-ovest con Sarteano e a ovest con Chianciano Terme.

Dista 79 km da Siena e 50 da Perugia.


Voto alla città:6
Anno della foto:2010

Suvereto (Italia)

 


Suvereto è un comune italiano di 3 072 abitanti della provincia di Livorno in Toscana.

Il paese è uno dei comuni della Val di Cornia, sede di importanti aziende vinicole (qui si produce il DOC Val di Cornia Suvereto) e fa parte dell'associazione Città del Vino.

Il comune è stato premiato con "Bandiera arancione" conferita dal Touring Club Italiano e fa parte del circuito de "I borghi più belli d'Italia".

La frazione di Prata è nota per essere la zona d'origine e di produzione del Lazzero di Prata, una pregiata tipologia d'olivo che prende il nome dalla località.

Il toponimo è attestato per la prima volta nel 973 e deriva dal latino suber, "sughero", per cui Suvereto è il "bosco di sugheri".

Nel comune di Suvereto è possibilie visitare il Parco Naturale di Montioni, facente parte del sistema dei Parchi della Val di Cornia, un parco caratterizzato da una ricca fauna, rari esempi di flora tipicamente mediterranea e importanti monumenti di epoca napoleonica recentemente ristrutturati nella piccola frazione di Montioni, quali le terme, cosiddette "della Baciocca" e un obelisco commemorativo dedicato a Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone Bonaparte e principessa di Lucca e Piombino.


Voto alla città:7
Anno della foto:2010

Bibbona (Italia)

 


Bibbona è un comune italiano di 3 209 abitanti della provincia di Livorno in Toscana.
Il centro storico del borgo, dalle caratteristiche strade lastricate in pietra, si snoda entro il perimetro dell'antico castello e ospita alcuni edifici di notevole valore artistico e storico. Tra le architetture civili spicca il Palazzo del Comune vecchio, di impianto medievale e dalla facciata ornata dai numerosi stemmi delle famiglie nobiliari; non è comunque noto l'anno di fondazione, mentre sono documentati numerosi restauri dal XVII secolo fino ai giorni nostri. Sulla piazza Gramsci sorge il Palazzo Gardini, che in epoca granducale fu sede dell'amministrazione delle Reali Possessioni; fu venduto all'asta alla fine del Settecento e assunse l'aspetto odierno nel corso del secolo successivo. Altra presenza è la medievale fonte di Bacco, situata subito fuori dalle mura.

Bibbona conserva inoltre numerose tracce dell'antiche fortificazioni. Nel punto più alto dell'abitato, presso piazza delle Vittoria, si innalza la cosiddetta Rocca; probabilmente fu costruita intorno al XIII secolo come residenza di una famiglia signorile, ma successivamente fu utilizzata come torre d'avvistamento. Restaurata più volte nel corso dei secoli, la parte superiore crollò a seguito del terremoto del 1846. Nella frazione di Marina di Bibbona si trova inoltre un forte settecentesco, costruito per volontà dei Lorena.

A circa 1 km dalla città si trova un vecchio mulino a vento Il Cardellino attivo dal XVIII secolo agli inizi del XX secolo. È stato restaurato nel 1967 dal proprietario Enrico Niccolini.


Voto alla città:6
Anno della foto:2010

Lamezia Terme (Italia)

 


Lamezia Terme è un comune italiano di 67 754 abitanti della provincia di Catanzaro in Calabria.

La costituzione del comune di Lamezia Terme risale al 4 gennaio 1968, a seguito dell'unione amministrativa dei precedenti comuni di NicastroSambiase e Sant'Eufemia Lamezia. Per effetto ed a seguito del DPR 21 luglio 1972, il comune di Lamezia ha diritto, nei suoi atti ufficiali, di fregiarsi del titolo di città.

Il comune ha una notevole importanza dal punto di vista agricolocommercialeindustriale e infrastrutturale per la sua posizione centrale nella regione e il suo territorio pianeggiante. È sede del principale aeroporto della regione.

Il comune è ricco di architetture religiose, civili e militari oltre che per numerosi siti archeologici e aree naturali.


Voto alla città:6
Anno della foto:2010

Gizzeria (Italia)

 


Gizzerìa è un comune italiano di 5 276 abitanti della provincia di Catanzaro in Calabria.
Gizzeria è situato a 630 m s.l.m., abbarbicato sui pendii della valle del torrente Casale e sotto il colle Micatundu; caratteristiche che gli regalano tramonti mozzafiato con vista Isole Eolie, sia in inverno che in estate. Il comune comprende anche una zona di costa che si estende per circa 10 km. La caratteristica peculiare di questo tratto di costa sono i venti termici che l'attraversano. Infatti per le caratteristiche geomorfologiche del territorio questo tratto di costa è chiamato "La bocca del vento", perché è qui che si incanala il vento all'interno dell'istmo di terra dove è presente uno dei parchi eolici più grandi d'Italia. Grazie a queste caratteristiche il comune di Gizzeria è uno dei migliori luoghi nel Mediterraneo per praticare lo sport del kitesurf. Infatti, Gizzeria ospita ogni anno una tappa del campionato europeo e nel 2015 ha ospitato una tappa del campionato mondiale delle categorie Hydrofoile e race.
Gizzeria fa parte dei paesi della così detta “Riviera dei Tramonti” avendo un panorama unico e da più punti sono visibili i vulcani Stromboli, Vulcano e anche l’Etna.

Voto alla città:6
Anno della foto:2010

Peschiera Del Garda (Italia)

 


Peschiera del Garda è un comune italiano di 10 930 abitanti della provincia di Verona in Veneto. È il comune più occidentale della regione e il territorio comunale confina con le province di Brescia e Mantova.

Peschiera registra ogni anno circa 2.4 milioni di presenze ufficiali, cifre che la collocano al ventunesimo posto assoluto in Italia fra le destinazioni turistiche, e al secondo dopo Lazise come meta lacustre italiana.

Nel comune sono localizzati due degli antichi insediamenti sulle Alpi (il sito palafitticolo Belvedere e del lago del Frassino), dal 2011 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Dal 9 luglio 2017 la fortezza di Peschiera è entrata a far parte del patrimonio dell'umanità UNESCO, nel sito seriale transnazionale "Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale".

Il santuario della Madonna del Frassino ha tre aspetti importanti, quello religioso, quello artistico e quello storico. Fu eretto nel luogo dove il contadino Bartolomeo Broglia, aggredito da un serpente, avrebbe veduto materializzarsi una statuetta della Madonna l'11 maggio 1510 fra i rami di un frassino. Il contadino pregò la Madonna di salvarlo e subito il serpente si allontanò. Qualche giorno dopo la statua fu portata all'arciprete di Peschiera, che la portò nella chiesa della disciplina, ma durante la notte scomparve e fu ritrovata sullo stesso frassino dove il Broglia l'aveva vista l'undici maggio, e che ora è conservato all'interno del santuario. Poco più di un anno dopo, il 10 settembre 1511, il cattolico Roberto Stuart, figlio di Giacomo di Scozia e comandante generale delle truppe francesi, pose la prima pietra per erigere il santuario. Vi fu subito un problema con i custodi del convento, e il consiglio di Peschiera chiamò i Padri Minori Francescani a sostituire i Servi di Maria già nel 1514, il 15 giugno. Una bolla di papa Leone X del 14 gennaio 1518 diede facoltà ai francescani di costruire un convento in clausura e di abitarvi in perpetuo. Si creò così un binomio fra i francescani e il santuario interrotto solo da Napoleone con l'esproprio delle abbazie.

La chiesa è ricca di opere d'arte, viene definita da alcuni una pinacoteca: sono presenti di Paolo Farinati due tele, La Natività e Madonna e Santi, dodici tele di Giovanni Andrea Bertanza Misteri del Rosario e Santi, una di Zeno da Verona San Pietro e San Giovanni Battista e quattro tele di Muttoni il Giovane. Del Farinati, con l'aiuto dei figli Orazio e Cecilia sono gli affreschi interni presenti anche in ogni cappella. All'interno è notevole il coro in noce del 1652 voluto da fra Bartolomeo Speciani. All'esterno le lunette sono dipinte sempre da Muttoni il giovane. Sui muri interni del santuario vi sono simboli, fotografie,o articoli di giornale che raccontano la presunta miracolazione di diverse persone, avvenuta grazie alla madonnina del frassino.

La statua della madonnina è in terracotta, alta una quindicina di centimetri, probabilmente di manifattura francese.

L'11 maggio 2010 è stato il 500º anniversario della miracolazione di Broglia, ricordato con due pellegrinaggi svoltisi nelle strade di Peschiera. A parteciparvi sono stati in mattina tutti gli alunni delle scuole arilicensi, e in serata i fedeli delle tre parrocchie del paese.

Non lontano dal santuario si trovano due vie dedicate alla celebre coppia dello spettacolo Sandra Mondaini e Raimondo Vianello entrambi deceduti nel 2010. Le due vie hanno la caratteristica di incrociarsi e le due targhe con i rispettivi nomi sono fissate sullo stesso palo (più alta quella recante il nome di Vianello rispetto a quella con il nome della Mondaini più in basso). Sul web alcuni utenti l'hanno definito l incrocio stradale più romantico al mondo.

Gli scavi romani sono collocati nel centro del paese, di fianco alla chiesa di San Martino. Nella parte conservata e protetta, si riconosce sul lato nord un impianto di una casa che si affaccia su una corte selciata. Gli ambienti hanno pavimenti diversi: mosaico, battuto di scaglie di pietra e cocciopesto. Il cavedio interno è lastricato. La parte a sud delinea dei vani dei quali è difficile definire l'utilizzo. La parte ora scoperta è ridotta rispetto a quella originaria: nel 1981 fu interrata una parte meno interessante e fortemente mutata per successivi lavori rispetto all'impianto originale.

Oltre al lago di Garda all'interno del comune è presente anche il Lago di Frassino un piccolo lago, di origine glaciale, con una superficie di circa 80 ettari e una profondità massima di 15 metri, particolarmente importante dal punto di vista naturalistico per la varietà di specie animali e vegetali che si trovano sulle sue sponde. Per questo, nel 2000 l'Unione Europea l'ha inserito tra i siti di importanza comunitaria (SIC) e le zone a protezione (ZPS). Tuttavia, gli imminenti lavori di realizzazione della linea ferroviaria TAV Milano-Venezia potranno mettere in seria difficoltà il mantenimento degli equilibri naturali dell'area, compresa tra la ferrovia e l'autostrada A4, oltre ad incendi dolosi e insistenti richieste d'edificabilità fino al 2012.


Voto alla città:8
Anno della foto:2010

Lazise (Italia)

 


Lazise è un comune italiano di 7 028 abitanti della provincia di Verona in Veneto, situato lungo la sponda orientale del lago di Garda. Questa collocazione geografica gli conferisce una posizione di grande pregio paesaggistico, ma sono presenti anche elementi di grande pregio architettonico e di notevole importanza storica.

Oltre a queste peculiarità Lazise può contare sulla presenza di una fonte termale a Colà, di parchi dei divertimenti (Canevaworld e Gardaland, quest'ultimo situato in parte sul territorio di Castelnuovo del Garda, dove ha sede, e in parte sul territorio di Lazise) e un esteso paesaggio agricolo collinare.

Lazise registra ogni anno circa 3,5 milioni di presenze ufficiali, cifre che la collocano al dodicesimo posto assoluto in Italia fra le destinazioni turistiche, e al primo come meta lacustre italiana.

Dell'originaria chiesa di San Zeno, che divenne parrocchiale di San Martino nel Cinquecento, si ha notizia a partire dal 1295. Essa, di buona capienza ma piuttosto sproporzionata nelle forme e nelle dimensioni, occupava la stessa posizione dell'attuale chiesa dei Santi Zeno e Martino, che venne realizzata successivamente all'abbattimento della prima nel XVIII secolo. Il progetto di Luigi Trezza per il nuovo edificio prevedeva un disegno neoclassico, i lavori di costruzione si fermarono però all'arrivo delle truppe napoleoniche e ripresero solo nel 1821 con la costruzione del presbiterio, dell'abside e del campanile, sul quale vennero poste cinque campane nel 1840, quando si conclusero definitivamente i lavori. La chiesa venne consacrata il 2 settembre 1888 dal cardinale Luigi di Canossa.

La chiesa di San Nicolò è situata presso il porto vecchio di Lazise. In stile romanico, si pensa risalga al XII secolo, anche se compare per la prima volta in un documento solamente nel 1320. Sulla porta maggiore vi è il protiro pensile originale, mentre l'abside fu rifatta nel 1595 e il campanile originale, che sul finire del Settecento era pericolante, venne abbattuto e al suo posto ne venne realizzato uno nuovo. Nel 1879 la chiesa venne chiusa per ordine del cardinale Luigi di Canossa che era in visita al paese in quanto era in stato di abbandono, così, negli anni successivi, venne utilizzata per spettacoli teatrali.

Costruzione di grande importanza per lo scalo delle merci nel paese era la dogana veneta, insieme all'antistante porto che si trova già nei documenti del X secolo. Alle estremità del porto, a lato della Dogana, vi erano due torri (oggi non più presenti) da cui partivano le mura che proteggevano il porto e andavano a collegarsi al castello Scaligero più a sud. L'arsenale o darsena che si apre in questo tratto di cortina muraria si ha notizia già a partire dal 1329, realizzato dagli Scaligeri: esso venne utilizzato, dai veronesi prima e dai veneziani più tardi, per la custodia di parte della flotta. Il 19 ottobre 1607 la comunità chiese però a Venezia di poter smantellare l'arsenale per trasformarlo in una dogana per le merci, che oggi appare come un unico locale in pietra di 900 m² con un'altezza di 10 m, utilizzato come centro congressi.

Nel luogo dove oggi sorge la Pergolana, originariamente chiamata Parivolana, nel Cinquecento venne fondato un monastero dai frati francescani, che realizzarono anche la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Nel 1574 i frati vendettero monastero e chiesa ai conti Della Torre che successivamente la rivendettero ai Villa, i quali abbellirono la chiesa con alcuni dipinti e l'arredo. La proprietà passò quindi a Gian Battista Mutinelli e, nel 1856, ai conti Cavazzocca Mazzanti. Nel sito del monastero e della chiesa di Santa Maria delle Grazie (dove si trova pure la Annunziata di Felice Brusasorzi) fu realizzato un palazzo disegnato dall'architetto Giacomo Franco in stile lombardo e avente le forme di un castello. Questo palazzo è circondato da un giardino realizzato con principi di simmetria e che giunge sino sulla sponda del Garda.

L'edificio più imponente di Lazise è il castello scaligero e la cinta muraria che circonda il centro storico. Il castello venne realizzato durante la dominazioni dei signori di Verona Bartolomeo II e Antonio della Scala, o forse poco prima dal padre Cansignorio della Scala (visto che la porta Nuova reca la data 21 maggio 1376). Il paese ha sempre avuto tre porte d'ingresso munite di saracinesche e ponti levatoi: porta Superiore, oggi chiamata comunemente porta San Zeno, per l'accesso da oriente; porta Lion (così chiamata perché recava lo stemma della Serenissima), per l'accesso da meridione; porta Nuova (così chiamata perché realizzata per ultima), oggi comunemente chiamata porta Cansignorio, per l'accesso da settentrione. Il castello subì delle lesioni durante l'assedio dei veneziani nel luglio 1438, e poi ancora nel maggio 1528 ad opera dell'esercito di Carlo V. Nel XVI secolo, con l'avanzare delle nuove tecnologie e tattiche di guerra, il castello perse d'importanza e venne acquistato prima dalla comunità lacisiense e in seguito da famiglie private.


Voto alla città:7
Anno della foto:2010

Albavilla (Italia)

 


Albavilla è un comune italiano di 6 360 abitanti della provincia di Como in Lombardia. Il comune, situato nel Triangolo Lariano fa parte della Comunità Montana del Triangolo Lariano.
La Chiesa di San Vittore Martire è la chiesa principale dell'abitato, intitolata al santo patrono san Vittore martire, patrono di Albavilla la cui festa ricorre l'8 maggio.

Riguardo alla fondazione della parrocchia di San Vittore Martire di Villalbese, non si hanno notizie certe, dato che i registri incominciano dalla seconda metà del XVI secolo: una cappella dedicata a san Vittore Martire esisteva da tempo, come dimostra uno scritto del 1398.

Parte di questa cappella era quella chiamata "Chiesa Vecchia", che fino all'inizio del Novecento esisteva perpendicolarmente dietro la "chiesa nuova" costruita nella prima metà del XVIII secolo; con l'ampliamento di quest'ultima, l'antica struttura è stata demolita nel 1914.

In seguito all'aumento della popolazione nel 1912-1913, si decide per l'ampliamento della struttura utilizzando le aree occupate dall'abside, dal campanile e dalle sacrestie della chiesa precedente "chiesa vecchia" e dal giardino e parte della casa parrocchiale che viene restaurata. I lavori prendono il via nel 1914 e nel gennaio 1916 iniziano le celebrazioni delle prime funzioni religiose. L'attuale campanile fu costruito durante questi lavori.

Nella struttura predomina lo stile rinascimentale: l'iconografia è a forma di croce, con i bracci laterali che terminano in absidi semicircolari, minori di quelli della navata longitudinale.

La cupola è di pianta poligonale e si appoggia su otto lesene. Nella seconda metà del XVI secolo, la chiesa aveva il campanile innestato in un fianco della facciata. Nel 1727 con la costruzione della nuova parrocchiale viene costruito anche il campanile della "chiesa nuova", situato sul lato opposto a quello della torre attuale. Nel 1917, ad ampliamento avvenuto, il nuovo campanile torna ad occupare la posizione a lato monte. il campanile ospita 8 campane ambrosiane in Sib2 della Barigozzi di Milano fuse nel 1950.

Il palazzo comunale è tornato nell'edificio di piazza Roma dal maggio 2010: dagli anni novanta infatti, la sede del municipio si trovava nella villa Giamminola, una villa acquisita dal comune negli anni settanta.

I crotti sono delle costruzioni rurali "a volta", dal cui fondo in roccia fuoriescono getti di aria fresca, che mantengono la temperatura durante l'anno costante a 12 °C - 14 °C.

Le montagne di Albavilla sono un rilievo calcareo, con presenza di cavità e cunicoli originatisi in seguito al fenomeno del carsismo: in questi cunicoli circolano sia acqua che aria, ma nella maggior parte dei crotti è solo l'aria fresca a fuoriuscire, ad eccezione del crotto Italia dove fuoriesce anche acqua che viene raccolta in una vasca.

Fino dall'antichità Albavilla ebbe sempre il ruolo di “villa”: si spiega l'etimologia dell'antico nome “Villalbese”, sostituito nel 1928 da “Albavilla”.

Situato nel centro storico del paese, la Foce (“Fous” in dialetto locale), è un antico lavatoio utilizzato in tempi passati per il lavaggio del bucato.

Un antico proverbio albavillese recita: "Quand al vegn la Fous d'està, la stagion la va a maa" ("Quando la Foce arriva d'estate, la stagione va a male"), ad indicare che la stagione non era propizia se scorreva l'acqua nel periodo estivo.

L'Alpe del Viceré è un altopiano che si allarga sui contrafforti del monte Bollettone sopra l'abitato di Albavilla a quota 903m s.l.m.

È comodamente raggiungibile dal paese di Albavilla con una strada carrozzabile della lunghezza di 6 km.

L'area dispone di parcheggi e aree per pic-nic, ma sono presenti anche ristoranti e rifugi.

Raggiungibile dall'Alpe del Viceré è meta di numerosi escursionisti e rappresenta uno dei luoghi naturali più belli oltre che di Albavilla, anche del Triangolo lariano, per gli scorci panoramici visibili dalla vetta. Gli scorci spaziano a 360° passando dalla Brianza e la pianura Padana con gli appennini in direzione sud, al Lago di Como e a parte dell'arco alpino e prealpino nelle restanti direzioni.

Il Buco del piombo è un'imponente grotta naturale, situata nel comune di Erba, ma che è possibile raggiungere sia dal paese di Albavilla e sia dall'Alpe del Viceré.

Si segue il corso del torrente Cosia a partire dalla località Fontana Massera, raggiungibile poco fuori il paese prendendo la strada per l'Alpe del Viceré.

Una valle ancora intatta in cui si possono ammirare degli orridi e delle profonde pozze create dall'azione dell'acqua.

Il sentiero conduce fino alla diga di Leana, invaso che tuttora non è inutilizzato, ma che è stato utilizzato come approvvigionamento di acqua per il paese di Albavilla.

Il lago di Alserio è caratterizzato dalla presenza di specie vegetali e animali tipiche delle zone umide: per quanto riguarda la flora, si segnalano ninfeepiante acquatiche e canneti, mentre le sponde sono caratterizzate da prati e boschi cedui. Per quanto riguarda la fauna, esistono numerose specie di anfibi e rettili, quali la rana, il rospo, le bisce d'acqua. Sulle rive sono presenti una notevole varietà di uccellisvasso maggiore, germano reale, la gallinella d'acqua, e l'airone cinerino.

boschi che circondano l'abitato, sono composti prevalentemente da alberi cedui come castagnoroverefaggiobetullafrassinoacero ma in alcune zone (Alpe del Viceré), per opere di rimboschimento sono stati piantumati anche abetipini e larici.

Numerose specie di piante erbacee e di flora protetta, tipica di tutta la zona del Triangolo Lariano, tra i quali si ricordano: narcisoprimulagiaggiologigliorosa gallica, campanula barbata, ciclamino delle Alpi, bucanevepungitopo.

Per quanto riguarda il narciso, in tempi non tanto lontani venivano organizzate delle vere e proprie raccolte (narcisate): al giorno d'oggi la raccolta è vietata, trattandosi di flora protetta.

Nel sottobosco, anche per chi non è un "Fungiatt" (in dialetto locale), o esperto cercatore di funghi, è possibile trovare funghi quali porcini o mazze di tamburo.

Nei boschi, la fauna in cui a volte è possibile imbattersi, è rappresentata da lepri, piccoli roditoriscoiattolicapriolicinghiali. Nelle zone più impervie anche rapaci, quali la poiana e il falco.

Per gli appassionati di trekking o di mountain bike, nei boschi sono disponibili dei percorsi di varie difficoltà, sia a partire dall'abitato e sia dalla zona dell'Alpe del Viceré.


Voto alla città:6
Anno della foto:2010

Erba (Italia)

 


Erba è un comune italiano di 15 954 abitanti della provincia di Como in Lombardiaricca di storia della diffusione della fede cattolica e degli edifici sacri in nord Italia.

Il centro medievale di Villincino, nel cuore della città, ospita i resti di un antico castello medievale, tra cui l'antico portale a volta chiusa, sormontato da una bifora con colonnetta in marmo di Candoglia. Ben conservata è anche la cosiddetta Pusterla, ossia una torre realizzata in pietra a vista, dotata di piccole finestre a sesto acuto, di un portale in granito e di una loggia rustica. Nel X secolo, la fortificazione costituì un castellum militare a difesa del territorio contro le scorribande degli Ungari.

Il castello apparteneva originariamente alla famiglia Carpani, la cui ultima discendente visse in una casa posta nelle vicinanze e che, ancora oggi, viene detta "Stallazzo". Abbandonato in seguito alla battaglia di Desio, nel XVI secolo il castello divenne sede di religiosi, per poi finire, in un'asta del 1810, a un esponente della famiglia Casati.

Altri due castelli di origine medievale presenti sul territorio erbese sono il castello di Casiglio e del castello di Pomerio, il primo fatto costruire dal cardinale Beltramino Parravicini ed il secondo dimora fortificata con bifore, torre lombarda corte chiusa e sale in parte affrescate.

Da un punto di vista naturalistico oltre che storico va segnalata la grotta Buco del piombo, uno dei siti paleolitici più importanti della Lombardia. Ne sono testimonianza numerosi reperti litici (schegge di selce usate da cacciatori nomadi) nonché resti dell'Ursus spelaeus. Da non dimenticare, infine, le propaggini prealpine del Triangolo Lariano, che fanno da sfondo ad Erba e dalle quali si gode una meravigliosa vista sulla Brianza. Diversi sentieri portano verso le vette dei monti Bollettone (o Bolettone), del Bolletto (o Boleto) e del Panigas, dai quali si gode di ottima vista su tutta la Brianza. Nel territorio comunale è stata istituita la Riserva naturale Valle Bova.


Voto alla città:5
Anno della foto:2010