Polignano A Mare (Italia)

 


Polignano a Mare è un comune italiano di 17 653 abitanti della città metropolitana di Bari in Puglia. Il nucleo più antico della cittadina sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare Adriatico a 33 chilometri a sud del capoluogo.

L'economia del paese è essenzialmente basata sul turismo e l'orticoltura.

Di notevole interesse naturalistico sono le sue grotte marine e storicamente importanti sono il centro storico e i resti della dominazione romana. Tra questi ultimi figura il ponte della via Traiana, tuttora percorribile, che attraversa Lama Monachile.

Di notevole interesse naturalistico sono le sue grotte marine e storicamente importanti sono il centro storico e i resti della dominazione romana. Tra questi ultimi il ponte della Via Traiana, tuttora percorribile, che attraversa Lama Monachile, la profonda insenatura immediatamente a nord del centro storico.

La chiesa matrice intitolata a Santa Maria Assunta è affacciata sulla piccola piazza Vittorio Emanuele, cuore del centro storico, fu cattedrale fino al 1818, quando la piccola diocesi di Polignano fu aggregata a quella di Monopoli. All'interno sono custodite alcune opere attribuite allo scultore Stefano da Putignano, attivo tra il XVI e il XVII secolo, e l'importante Polittico della Madonna con Bambino e Santi, del XV secolo su tavola dorata di Bartolomeo Vivarini a cura dell'ARPAI, oltre a una moltitudine di altre piccole opere ed a preziosi paramenti sacri donati dall'ex Monastero di San Benedetto, oggi inesistente. All'interno della Chiesa sono custodite nel Cappellone di San Vito le Reliquie del Santo, un frammento del Braccio e la Rotula del Ginocchio.

Nella frazione di San Vito, sulla costa a nord del paese, proprio a ridosso del porticciolo si staglia l'imponente complesso dell'abbazia dei Benedettini. Inoltre, all'interno del territorio rupestre di Polignano vi sono alcune Masserie: tipiche costruzioni risalenti al XVII ed al XVIII secolo, utilizzate come aziende agricole dai grandi proprietari terrieri.

L'Abbazia di San Vito, di fondazione benedettina, è stata progettata nel X secolo. Dal XVI secolo l'abbazia fu la dimora dei frati minori conventuali dei SS. Apostoli e nel 1785 diventò del Regio Demanio. Nel 1866 lo Stato ha venduto l'abbazia ai marchesi La Greca, tutt'oggi ancora interamente proprietari, mentre la chiesa è di proprietà del Fondo di Edifici di Culto del Ministero degli Interni è data in concessione alla Chiesa Matrice Santa Maria Assunta dove la domenica effettua la messa.

La Lama Monachile (o Cala Ponte) è stata costruita in età borbonica e sorge sull'antica via Traiana ed è il panorama più suggestivo del paese. Nel XV secolo è stato porto commerciale durante la dominazione veneta. Nella lama affluiscono le acque piovane delle zone alte del paese ed è capitato spesso di vedere la lama allagata e profondamente cancellata come nell'alluvione del 26 settembre 2006. Nel 1997 il ponte è stato completamente ristrutturato e fatto a nuovo. Dal 2008 al 2010 e nuovamente dal 2015 la Lama è teatro dell'unica tappa italiana del Red Bull Cliff Diving.

L'Arco Marchesale, conosciuto anche come Porta Grande, è una cinta muraria effettuata nel 1530 e poi diventata nel 1780 unica via di accesso al paese. Sulla volta a botte dell'arco Marchesale è visibile una tela rappresentante la crocifissione di Cristo risalente alla fine del cinquecento ma di cui non si conosce l'autore. L'arco Marchesale è sormontato da una chiesetta, costruita verso la metà del ‘500 e dedicata alla Madonna. In seguito all'ammodernamento settecentesco la chiesa prese il nome della Confraternita di S. Giuseppe. Oggi l'arco Marchesale divide il borgo nuovo da quello antico, offrendo al visitatore una porta aperta al cuore del centro medievale di Polignano con tutte le bellezze ancora custodite.

La piazza Aldo Moro (o comunemente chiamata "villa") è la piazza principale della cittadina, punto d'incontro della gente e luogo di parecchi eventi e sagre. Costruita nei primi anni '900 nel corso degli anni ha subìto diverse modifiche strutturali. Nel 2014 la piazza è stata completamente ristrutturata e rinnovata.

In piazza Giuseppe Garibaldi è posto il monumento in pietra dedicato ai polignanesi caduti in guerra nei due conflitti mondiali, che raffigura un soldato a figura intera e, alle sue spalle, un altorilievo con alcune scene di battaglia. Nel 2008 vi è stata affiancata una lapide per le vittime dell'attentato di Nassiriya del 2003.

La casa dell'orologio, di origine medievale, un tempo ospitava la sede dell'università. Sita nel borgo antico, in piazza Vittorio Emanuele prima dell'attuale orologio era presente una semplice meridiana. Ancora oggi l'orologio viene caricato personalmente a mano dalla proprietaria della casa. Nel 2014 è stato pubblicato dal regista Gianni Torres, il film documentario sulla Casa dell'Orologio.

L'insediamento neolitico presente in contrada San Barbara dista circa 2 km dal centro abitato a circa 60 metri d'altitudine. Nel sito archeologico, scoperto negli anni settanta, è presente una grotta carsica denominata di Sancta Barbara. La grotta possiede uno sviluppo planimetrico di 420 metri e una profondità di 15 metri, l'attuale imbocco (un pozzo di circa 3 metri) si è formato improvvisamente a causa del collasso di alcuni strati calcarei. Le ricerche hanno stabilito la frequentazione umana attorno al IV millennio A.C.

L'insediamento archeologico Madonna di Grottole dista circa 3 km dal centro abitato e dalle sue caratteristiche morfologiche è uno dei siti archeologici più antichi e storici della Puglia. Si può accedere dalla masseria omonima raggiungibile percorrendo la complanare lato monte di San Vito e poi prendendo la vecchia provinciale Polignano-Conversano (oggi provinciale Conversano-San Vito). È un costone calcareo caratterizzato da 62 grotte di differente dimensione frequentate dall'uomo sin dalla preistoria. Il territorio è caratterizzato da vegetazione spontanea e alberi di ulivo, mandorlo e da frutto. È presente anche una piccola chiesetta dedicata a Santa Maria della Consolazione e parte di un antico monastero agostiniano. Il sito ha ospitato per due anni il presepe vivente.

La Masseria San Martino presenta tutte le caratteristiche delle dimore rurali intorno al XVII sec. come centro di organizzazione del lavoro. di raccolta e prima trasformazione dei prodotti cerialicolo-pastorali. Il complesso edilizio già identificato nelle cartografia topografica come "Casino De Luca " in Contrada San Martino (o Le Vigne) è stato completamente restaurato ed è oggi in parte adibito a struttura ricettiva di tipo familiare. Sono stati attentamente conservati gli spazi originari: i piani superiori adibiti a luogo di residenza più o meno stabile del signore, a piano terra gli annessi rustici quali l'abitazione del fattore, i locali che ospitavano la manodopera stagionale, la stalla, l'agrumeto all'araba, il pozzo con data e iniziali del proprietario (A.D. 1824 F' P.M.). La chiesa intitolata a San Martino di Tours (il nucleo originario) venne inserita nel corpo di fabbrica della masseria ed era destinata al culto degli abitanti del nucleo rurale. La denominazione è antichissima, infatti in un Libro dei censi del 1490, conservato presso l'Archivio Unico diocesano di Monopoli, è indicato un certo Dominicus Campanarium proprietario di un piccolo vigneto in Santo Martino; dallo stesso documento si apprende che Stefano Pedote era proprietario di una vigna in Monte Sancti Martini. Il Libro dei Censi del 1628 indica una strada che, partendo da Polignano a Mare portava in territorio di Conversano, denominata "la via pubblica che porta a Santo Martino ".

La masseria Pellegrini, di stile ottocentesco, s'introduce in un ampio cortile dove dal corpo principale è possibile osservare la casa patronale e locali di servizio. L'edificio si sviluppa su due livelli piano terra e primo piano. La chiesetta dedicata alla Beata Vergine è ubicata nella testata esterna, circondata dagli alberi della masseria. Sul prospetto laterale è visibile il campanile a vela. L'interno a vano unico, è diviso nella navata coperta da una cupola impostata su pilastri angolari e nel presbiterio coperto da volta a botte e soprelevato dalla navata con un gradino. L'altare, in pietra, è composto da una mensola poggiante su due pilastrini che terminano con due volute. Il paliotto riporta una semplicissima croce a rilievo, circoscritta da una cornice ovale.

La masseria Bellini sorge in un contesto agrario circondato da numerosi alberi di ciliegio. La torre austera e massiccia si mostra in conci di pietra a faccia vista di differente taglio e dimensione e si sviluppa su due piani. Una suggestiva loggia balaustrata con caditoia, ridimensionata nel tempo, distingue la facciata principale da quelle secondarie. Il corpo di fabbrica dei locali è qualificato da un ampio portale di ingresso arricchito da sei colombaie. Un'incisione sulla chiave di volta del portale reca la data 1845 con le iniziali P.B. Da fonti orali risulta che alla masseria appartenesse una chiesetta della quale si è persa memoria.

La masseria Bellipario con la chiesetta intitolata alla Madonna Immacolata è sita in contrada Marinesca. La torre è fatta in pietra a vista di recente restauro, è composta da un ampio portone al piano terra e da una piccola finestra al piano nobile. Una scalinata sul lato sinistro da l'accesso al piano nobile. Sull'architrave è incisa la data di costruzione: A.D. 1757. L'interno a vano unico, rettangolare, è coperto da volta a botte ed è illuminato da due finestrelle nella zona presbiteriale. Soprelevato da un gradino si può ammirare l'altare in pietra con un gradevole paliotto, decorato da un medaglione circolare che include al suo interno una croce gigliata raggiata.

La masseria Cannone-Baldassarre, sita a circa 4 km dal centro abitato, è raggiungibile tramite una strada traversa della strada provinciale Polignano-Castellana Grotte. La scala, ubicata sul fianco della torre prospiciente la lama, disegna nel suo percorso un ampio portale al piano terra. Al piano primo un piccolo ingresso sormontato da un timpano spezzato riporta una formella con un'epigrafe. Il coronamento è scandito da piccole feritoie che corrono su tutta la parete. Sul piano di copertura svettano: il campanile a vela, decentrato rispetto alla porta d'ingresso e un comignolo espressione dell'architettura rurale del complesso. La chiesetta mostra una facciata a capanna, di semplice fattura. Unici elementi decorativi sono un timpano spezzato e una piccola nicchia. L'interno, a vano unico, si distingue per la presenza di due differenti coperture: la prima a cupola e la seconda a botte. L'altare, posizionato nella zona centrale del presbiterio, è arricchito al centro del paliotto da una cornice in soprarilievo che racchiude una croce gigliata.

La Masseria del Crocifisso è adagiata su un antico “costone calcarenitico” nei pressi di lama Baldassarre. Attualmente la masseria è di proprietà della famiglia de Bellis che, dopo anni di un lento ed accurato restauro, la utilizza come struttura ricettiva. La chiesa mostra una facciata incorniciata da lesene che si concludono in copertura con due pinnacoli in pietra. Il timpano curvilineo è delineato da una cornice aggettante modanata. Sul portale di ingresso, inscritto in una semplice cornice in pietra, si apre un'elegante finestra mistilinea. L'interno a vano unico è coperto da volta a botte lunettata con dieci archetti a sesto acuto per lato. Un'acquasantiera a forma di conchiglia è posta sulla controfacciata, a destra dell'ingresso principale. L'altare in pietra, a parete, mostra un paliotto finemente decorato. Su di esso, un'ampia nicchia custodisce un crocifisso ligneo in ciliegio policromo, donato dal vescovo Monsignor Andrea Vinditti nel 1758. Una porticina aperta sul lato destro dell'altare consente l'accesso alla piccola sacrestia coperta con volta a botte.

La masseria De Nigris è ubicata in prossimità del Rio delle Piantate, suggestiva località del territorio di Polignano a Mare, immersa in una vegetazione di macchia mediterranea intervallata da colture orticole. La chiesa esternamente è impreziosita da due monumentali alberi di palme. La facciata, incorniciata da due paraste laterali, culmina con un timpano triangolare. L'interno a vano unico diviso in navata e presbiterio presenta due coperture distinte: la prima a stella e la seconda a botte. L'altare litico è posizionato a parete ed è sollevato da un gradino.

La masseria Pozzovivo è ubicata a pochi metri dalla costa, nei pressi della omonima lama. La lama di Pozzovivo nasce in prossimità della linea ferroviaria Bari-Brindisi, attraversa le antiche cave di tufo e lambisce, dalla parte di ponente, la masseria. La lama è ricca di grotte naturali, dove fino ai recenti anni sessanta venivano custodite le greggi che pascolavano sulla scogliera. La masseria rispecchia l'impostazione a braccio con sviluppo orizzontale lungo lo stesso allineamento prospettico, divenendo quasi un unico blocco per la continuità che si è andata a creare nei fabbricati. Si affaccia su un ampio spazio aperto prospiciente il mare. Revisionata nell'Ottocento, si presenta in colore rosso scuro senza elementi di difesa. Due balconcini, due oculi centrali e una semplicissima cornice marcapiano sono gli unici elementi di decoro della facciata.


Voto alla città:8
Anno della foto:2020

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