Cervia (Italia)

 


Cervia è un comune italiano di 28 521 abitanti della provincia di Ravenna in Emilia-Romagna.

Località balneare e termale della Riviera romagnola con vocazione tradizionale alla marineria e alla pesca, la sua storia è molto legata alla produzione del sale.

Il Palazzo Priorale, oggi Palazzo Comunale, fu iniziato nel 1702 su disegno di Francesco Fontana. Il Palazzo non fu tuttavia completato secondo il progetto originale di Fontana: dai disegni del Fontana infatti l’edificio avrebbe dovuto avere un cortile interno che è rimasto incompleto. Inoltre invece di uno scalone di accesso, avrebbe dovuto averne due. All'interno, l'atrio immetteva in una stradetta fra due muri chiamato “passo libero comune”.

Nel piano terreno erano due stanze adibite a magazzino; dietro ad esse era situata la scala per l'ingresso alle stanze del Ministro camerlengo. Nel 1772 il palazzo subì all'interno importanti lavori di ristrutturazione che modificarono la disposizione delle stanze.

Al centro della settecentesca facciata porticata è un torrione nel quale si apre il portale di accesso. Sopra il portale è un'ampia balconata in elegante ferro battuto ed un'edicola con una statua della Vergine.

All'interno del Palazzo è una la Collezione d'arte costituita da una raccolta di dipinti di vari artisti italiani e da una mostra permanente di opere del pittore romagnolo Maceo Casadei.

Il primo magazzino è stato costruito nel 1689 e terminato nel 1691 con fondazioni che poggiavano su tronchi di pino; copriva una superficie di 1758 m². Tutti i muri avevano uno spessore alla base di 1,40 m ed erano di tipo a scarpa. L'interno era suddiviso in 6 campate (camere), l'arcata centrale è alta 9,15 m e larga 6 m. Diversi antichi documenti indicano la sua capienza in 30 milioni di libbre. Il secondo elemento detto “Gabinetto dei ministri” era costituito da un vano di 20 m². Il terzo elemento è il corpo aggiunto al fianco del magazzino sul lato della Torre San Michele chiamato anche Sala Rubicone. Il quarto elemento era un'elegante costruzione sul lato ovest (già terminata nel 1703) che venne demolita per l'ampliamento del magazzino.

Il 12 luglio 1875 vennero iniziati i lavori per il faro, nello stesso luogo di quello precedente. Alto 14 metri sopra il livello del mare, entrò in funzione nello stesso anno.

Il faro è ancora attivo e nel tempo ha subito numerosi cambiamenti. Nel 1918 ne venne aumentata l'altezza rispetto agli edifici circostanti. Il secondo intervento fu dopo la seconda guerra mondiale quando furono eseguiti i restauri dei danni bellici subiti. Le moderne tecnologie hanno ridotto l'importanza del faro, non più in grado da solo di guidare i naviganti notturni; per questi motivi è stato successivamente dotato di un nautofono che ha un raggio di due miglia e che diffonde suoni acuti.

Le case dei salinari sono situate nel perimetro della città, disegnate dall'architetto Francesco Fontana. Nel lato settentrionale e meridionale erano presenti le porte della città, abbattute durante la Seconda Guerra Mondiale. Nella via di mezzo furono costruite tredici case più ampie con ampi cortili, stalle, legnaie e magazzini, serviti da accessi secondari che davano nella via che girava internamente la cinta delle case. Contemporaneamente alla città veniva costruito un muro di mattoni che andava dall'inizio della città allo sbocco del canale dove iniziava la “palata”, il muro non è più esistente.

Si è sempre ritenuto che il Borgo dei Salinari, denominato nel 1890 Borgo Aurelio Saffi, fosse stato costruito durante il regno italico compreso fra il 1805 ed il 1813. I tre personaggi legati a questa costruzione sono il soprintendente Cosimo Morelli, un architetto imolese di molta fama che fu l'autore di diverse cattedrali; il progettista Francesco Navone un architetto romano, e l'assistente Antonio Farini in precedenza ricordato per aver progettato e diretto diverse opere edilizie. Navone aveva sviluppato il progetto per due edifici di quattro case per un totale di 96 camere. Il soprintendente Morelli acquistò le aree necessarie, scelse i due costruttori Pietro Petrocchi e Giacomo Bedeschi firmarono il rogito il 2 agosto 1788 con completamento previsto entro il 1790. La soprelevazione di un piano è datata attorno al 1865.

Il teatro comunale è un tipico esempio di architettura minore ottocentesca. Fu costruito fra il 1860 ed il 1862, superando la difficoltà di adattare alle necessità di un teatro il precedente edificio inserito nelle mura cittadine. L'edificio si trova nell'angolo sud ovest del quadrilatero della città.

La fondazione dell'ospedale inizia il 9 agosto 1797 quando la municipalità di Cervia si rivolse all'Amministrazione Centrale dell'Emilia proponendole l'erezione del luogo di cura. All'epoca venne individuato come edificio l'ex convento di San Giorgio degli Agostiniani, da cui erano stati espulsi i frati il 14 giugno dello stesso anno.

La Casa delle Aie è stata costruita nel 1790 sulla base del progetto dell'architetto Camillo Morigia.

All'epoca l'edificio era adibito ad uffici dei fattori della pineta e dell'affittuario, a magazzino e a dormitori delle donne e dei pignaroli. Mantenne queste funzioni fino al 1917, poi fu abbandonata e nella seconda metà del ‘900 divenne sede di una associazione culturale e di un ristorante di cucina tipica romagnola.

Già dal XIX secolo si conoscevano empiricamente certe proprietà curative delle acque e dei fanghi delle saline, e persone di tutte le classi sociali vi accorrevano dalle campagne e città vicine per curare alcuni disturbi. Negli anni Venti si iniziò a studiare scientificamente le proprietà terapeutiche delle acque madri; in quegli anni, ogni giorno, quaranta persone si recavano a curarsi nel periodo di luglio e agosto. Negli anni Trenta, ai margini della via Salara, venne costruito un piccolo stabilimento provvisorio in grado di accogliere 120 persone in cura. Nel 1959, con la trasformazione dei processi produttivi e l'introduzione della raccolta unica o industriale del sale, si scoprì che le acque madri contenevano sali e sostanze concentrate dotati di un importante potere terapeutico. L'attuale complesso è stato edificato nel 1961.

L'aeroporto di Cervia-Pisignano è un aeroporto militare sede dal 5 ottobre 2010 del 15º Stormo dell'Aeronautica Militare Italiana; precedentemente era sede del 5º Stormo intitolato a Giuseppe Cenni (Medaglia d'oro al valor militare).

Durante la Seconda Guerra Mondiale il comando britannico costruì un aeroporto militare nella pineta di Milano Marittima (22 ottobre 1944); la scelta del logo fu dettata dalla breve distanza dal fronte, circa 24 miglia. Terminata la guerra, tra maggio e giugno del 1945 la strutturs fu smantellata e l'area venne poi bonificata con l'aiuto del comando forestale, permettendo nel 1987 la riapertura al pubblico di quella porzione di pineta.

Alla fine del XX secolo alcuni specialisti cominciarono a cercare nella pineta i residuati bellici lasciati dagli Alleati. Molti reperti sono stati ritrovati dal ricercatore Thomas Venturi, che ha inoltre creato una mappa dell'ex aeroporto e raccolto numerose informazioni sulle squadriglie che vi operavano. Tra i reperti sono state rinvenute anche alcune parti di un aereo Mustang, ritrovato nel 2005 e una grella che componeva la pista d'atterraggio degli aerei.

Le ricerche, inoltre, hanno portato alla scoperta di 16 bunker tedeschi: sono ancora visibili in un'area che si estende dal canale di Cervia a Lido di Savio. Censiti in base al modello di costruzione, risultano appartenere alla categoria Tobruk e Regelbau. Questi bunker, come altri sparsi nella Riviera Adriatica, furono costruiti dalla Organizzazione Todt e servivano come difesa costiera per contrastare un eventuale sbarco degli Alleati (sul modello di quello che è poi avvenuto in Normandia). È stato ritrovato anche un dipinto originale tedesco all'interno del bunker Regelbau 668, situato nei pressi del Porto Canale di Cervia.

La Riserva naturale di popolamento animale «Salina di Cervia» è stata istituita con un Decreto ministeriale del 1979. Nei pressi sorgono le Terme di Cervia, che ne utilizzano tuttora l'acqua salata per la cura di malattie articolari e respiratorie.

La Riserva naturale Salina di Cervia è la testimonianza del legame della città alle sue Saline. All'interno del parco si trova lo stabilimento di produzione del sale a raccolta industriale e l'antica Salina Camillone dove lo si continua a raccogliere artigianalmente con il "metodo cervese". Il sale di Cervia è detto il "sale dolce" per una limitata presenza dei componenti amari, come i solfati di magnesio, di calcio, di potassio e il cloruro di magnesio, che forniscono quel retrogusto tendente all'amaro.

Una grande pineta, di circa 260 ettari, comprende le zone di Milano Marittima, Cervia, Pinarella e Tagliata.

La foresta di pini è sempre stata caratteristica di questi luoghi, insieme a quella di Classe. Dopo il canale del Porto, infatti fino a tempi abbastanza recenti esisteva solo la chiesa di Sant'Antonio con l'adiacente convento dei Frati Minori Osservanti. La pineta iniziava subito dopo la chiesa, e comprendeva piniginepriquercefrassinisalici. Il sottobosco era perlopiù composto da roviolivelleligustriprugniviti selvatiche e rose.


Voto alla città:7
Anno della foto:2010

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