Borgo a Mozzano è un comune italiano di 6.978 abitanti della provincia di Lucca (Media Valle del Serchio), in Toscana. È situato ad un'altitudine di 97 metri sul livello del mare, attraversato dal fiume Serchio ed è posto poco dopo la confluenza con il torrente Lima.
La chiesa di San Rocco a Borgo a Mozzano si trova nel luogo in cui sorgeva l'oratorio di San Sebastiano. Nel 1527 l'oratorio venne intitolato a San Rocco e San Sebastiano dagli abitanti di Cerreto che si erano trasferiti a fondo valle. Tra il 1606 e il 1627 furono fatti prima degli ampliamenti e poi una ricostruzione con l'arricchimento del Coro. Nel 1760 venne costruita la nuova chiesa insieme all'oratorio e nel 1791 fu ingrandito il Coro ed eseguita l'attuale facciata di stile classico, sobria ed elegante. Su di essa, posizionato sopra il portone di ingresso alla chiesa, c'è un bassorilievo circolare in marmo raffigurante San Rocco. La costruzione dell'attuale piazza, posta di fronte alla chiesa, comportò la demolizione di alcune case. La costruzione del campanile invece a causa della sua altezza elevata compromise la stabilità della chiesa, che fu rinforzata con catene. L'interno, di stile barocco e a croce latina, ospita sei altari di cui i primi quattro, che precedono la crociera, sono a stucco e furono eseguiti da Giovan Battista Lazzari, da Sebastiano Lippi e da Giovan Maria Michelacci. Entrando a destra si trova il primo altare dedicato a Sant'Anna, fondato da Ippolito Santini; segue l'altare del Crocifisso. Nella crociera di destra è posto l'altare della Madonna Addolorata e nel braccio di sinistra è situato l'altare con la statua della "Madonna di Lourdes". Gli ultimi due altari sono quello di San Gregorio, di fronte all'altare del Crocifisso, e quello del Santissimo Rosario. Inoltre in questa chiesa esistono diverse opere di Luigi Ademollo, artista che ha lavorato molto in lucchesia intorno alla prima metà del 1800. Di tale pittore possiamo ammirare tre grandi affreschi posti ai lati dell'altare maggiore: il "Centurione", il "Redentore e Battista" e la "Distribuzione dei Pani". Recentemente è stato fatto un lavoro di restauro sugli affreschi della chiesa.
Il convento di San Francesco venne costruito nel 1523 da alcuni Minori Osservanti di San Francesco su di un colle sovrastante il paese di Borgo a Mozzano. Gli Osservanti stessi, tra il 1596 e il 1597, lo cedettero ai Riformati dello stesso ordine. Il convento gode di una vista stupenda sul paese sottostante, di un orto ampio con un antico pergolato e con un bosco ombroso di lecci. Entrando ci troviamo all'interno di un antico chiostro, ampio cortile porticato con spaziose arcate, dipinto da Domenico Manfredi di Camaiore. Negli affreschi viene raffigurato San Francesco d'Assisi. Al centro del cortile è situata una cisterna d'acqua fatta costruire da Raffaello di Controni nel 1551. Nella chiesa del convento sono presenti due altari in legno di noce. Il primo, situato a destra dell'entrata principale, fu intagliato da Francesco Santini, mentre l'altro dai maestri Bartolomeo e Alessandro in sostituzione di quello precedente costruito in legno di pioppo. Abitato fino agli anni ottanta dai frati minori francescani, dal 1983 è passato in comodato alla Fraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano che vi ha realizzato il centro accoglienza anziani.
Il Ponte della Maddalena, comunemente detto "Ponte del Diavolo", è un'opera risalente al XII-XIII secolo. Un'opera architettonica imponente, che attraversa il fiume Serchio con tre arcate asimmetriche. Il ponte fu fatto costruire dalla contessa Matilde di Canossa e fatto restaurare da Castruccio Castracani. Nei primi anni del Novecento, sulla parte destra del ponte, fu eretto un nuovo arco per consentire la costruzione della ferrovia. Il ponte è detto "del Diavolo" per un'antica leggenda popolare. Il costruttore, non riuscendo ad innalzare l'arco maggiore portando così a compimento l'opera, implorò l'aiuto del Diavolo. Questi, concesse la sua collaborazione, in cambio della prima anima che avesse attraversato il ponte. Grazie al Diavolo così il ponte fu costruito in una sola notte. Furbescamente il costruttore però mandò un cane a correre su per il ponte. Il diavolo ormai ingannato scomparve nelle acque del fiume Serchio accontentandosi dell'anima di una bestia.
La chiesa di San Rocco a Borgo a Mozzano si trova nel luogo in cui sorgeva l'oratorio di San Sebastiano. Nel 1527 l'oratorio venne intitolato a San Rocco e San Sebastiano dagli abitanti di Cerreto che si erano trasferiti a fondo valle. Tra il 1606 e il 1627 furono fatti prima degli ampliamenti e poi una ricostruzione con l'arricchimento del Coro. Nel 1760 venne costruita la nuova chiesa insieme all'oratorio e nel 1791 fu ingrandito il Coro ed eseguita l'attuale facciata di stile classico, sobria ed elegante. Su di essa, posizionato sopra il portone di ingresso alla chiesa, c'è un bassorilievo circolare in marmo raffigurante San Rocco. La costruzione dell'attuale piazza, posta di fronte alla chiesa, comportò la demolizione di alcune case. La costruzione del campanile invece a causa della sua altezza elevata compromise la stabilità della chiesa, che fu rinforzata con catene. L'interno, di stile barocco e a croce latina, ospita sei altari di cui i primi quattro, che precedono la crociera, sono a stucco e furono eseguiti da Giovan Battista Lazzari, da Sebastiano Lippi e da Giovan Maria Michelacci. Entrando a destra si trova il primo altare dedicato a Sant'Anna, fondato da Ippolito Santini; segue l'altare del Crocifisso. Nella crociera di destra è posto l'altare della Madonna Addolorata e nel braccio di sinistra è situato l'altare con la statua della "Madonna di Lourdes". Gli ultimi due altari sono quello di San Gregorio, di fronte all'altare del Crocifisso, e quello del Santissimo Rosario. Inoltre in questa chiesa esistono diverse opere di Luigi Ademollo, artista che ha lavorato molto in lucchesia intorno alla prima metà del 1800. Di tale pittore possiamo ammirare tre grandi affreschi posti ai lati dell'altare maggiore: il "Centurione", il "Redentore e Battista" e la "Distribuzione dei Pani". Recentemente è stato fatto un lavoro di restauro sugli affreschi della chiesa.
Il convento di San Francesco venne costruito nel 1523 da alcuni Minori Osservanti di San Francesco su di un colle sovrastante il paese di Borgo a Mozzano. Gli Osservanti stessi, tra il 1596 e il 1597, lo cedettero ai Riformati dello stesso ordine. Il convento gode di una vista stupenda sul paese sottostante, di un orto ampio con un antico pergolato e con un bosco ombroso di lecci. Entrando ci troviamo all'interno di un antico chiostro, ampio cortile porticato con spaziose arcate, dipinto da Domenico Manfredi di Camaiore. Negli affreschi viene raffigurato San Francesco d'Assisi. Al centro del cortile è situata una cisterna d'acqua fatta costruire da Raffaello di Controni nel 1551. Nella chiesa del convento sono presenti due altari in legno di noce. Il primo, situato a destra dell'entrata principale, fu intagliato da Francesco Santini, mentre l'altro dai maestri Bartolomeo e Alessandro in sostituzione di quello precedente costruito in legno di pioppo. Abitato fino agli anni ottanta dai frati minori francescani, dal 1983 è passato in comodato alla Fraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano che vi ha realizzato il centro accoglienza anziani.
Il Ponte della Maddalena, comunemente detto "Ponte del Diavolo", è un'opera risalente al XII-XIII secolo. Un'opera architettonica imponente, che attraversa il fiume Serchio con tre arcate asimmetriche. Il ponte fu fatto costruire dalla contessa Matilde di Canossa e fatto restaurare da Castruccio Castracani. Nei primi anni del Novecento, sulla parte destra del ponte, fu eretto un nuovo arco per consentire la costruzione della ferrovia. Il ponte è detto "del Diavolo" per un'antica leggenda popolare. Il costruttore, non riuscendo ad innalzare l'arco maggiore portando così a compimento l'opera, implorò l'aiuto del Diavolo. Questi, concesse la sua collaborazione, in cambio della prima anima che avesse attraversato il ponte. Grazie al Diavolo così il ponte fu costruito in una sola notte. Furbescamente il costruttore però mandò un cane a correre su per il ponte. Il diavolo ormai ingannato scomparve nelle acque del fiume Serchio accontentandosi dell'anima di una bestia.
Voto alla città:7
Anno della foto:2012
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