Peschici è un comune italiano di 4.491 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Fa parte del Parco Nazionale del Gargano e della Comunità Montana del Gargano.
Rinomata località balneare, per la qualità delle sue acque di balneazione è stata più volte premiata della Bandiera Blu dalla Foundation for Environmental Education.
Una peculiarità del luogo è che durante il periodo estivo si può godere del sorgere del sole e del suo tramonto nelle cristalline acque del Mare Adriatico; inoltre, nelle giornate in cui il cielo è particolarmente terso si possono intravedere alcune isole appartenenti alla costa croata.
Il castello si trova sullo sperone roccioso più alto, verso il mare, costruito nel 970 d.C. Al tempo di papa Gregorio IX il castello fu distrutto dalle truppe di Venezia e fu ricostruito nel XIII secolo da Federico II di Svevia, per proteggere la costa dalle invasioni Turche del XVI secolo. Il castello è restaurato e visitabile, composto da una pianta rettangolare irregolare di pietra.
I trabucchi sono una presenza tipica della costa di Peschici, che ne conta ben sette. Gli unici trabbuchisti ancora in vita e capaci di costruire un trabucco risiedono a Peschici e fanno capo alla famiglia Ottaviano e Fasanella. I trabucchi hanno un'architettura molto complessa, fatta di pali di legno che si intrecciano a fili e carrucole: essi sono uno strumento molto efficace, specie sul litorale del Gargano, per la pesca del pesce di passaggio. Il loro metodo è semplice e consiste nell'immergere nel mare una grossa rete a sacco sostenuta da svariate antenne; su di queste si posiziona una vedetta che dall'alto riesce a vedere l'arrivo del branco di pesce ed al suo segnale le persone presenti sul trabucco iniziano a girare una ruota che tramite una fitta e complessa rete di fili e carrucole alza il sacco della rete dal mare ed imprigiona il branco di pesce. Questa pesca è stata praticata per molto tempo e sfrutta le migrazioni dei branchi di pesce da nord a sud dell'Adriatico. Oggi svariati trabucchi sono diventati dei ristoranti caratteristici dove si può gustare il pesce dopo averlo pescato.
Fin dalle origini la storia di Peschici è profondamente legata al mare e ai suoi pericoli. Il borgo fu fondato, infatti, nell'XI secolo da un manipolo di soldati slavi inviati nella zona da Ottone I per far fronte alla minaccia dei saraceni. A memoria di una storia secolare di attacchi ed incursioni restano oggi alcune torri costiere erette nella seconda metà del Cinquecento per difendere il territorio da pirati e corsari.
I fortilizi si levano su alte rupi a picco sul mare, in posizione dominante e panoramica rispetto all'Adriatico: tale ubicazione risulta strategica e funzionale all'avvistamento ed alla segnalazione delle navi nemiche. Le torri hanno base quadrangolare e presentano la forma di tronchi di piramide; l'accesso avveniva dal lato rivolto verso i monti per mezzo di scale retrattili in legno, successivamente sostituite da rampe fisse in muratura.
Le feritoie, invece, che fungevano anche da finestre, erano aperte nelle pareti laterali. Ogni torre doveva essere visibile da altre due torri: l'avviso delle imminenti incursioni di giorno avveniva per mezzo di segnali di fumo, di notte per mezzo di segnali di fuoco oppure ricorrendo al suono di campane o di corni. Talora venivano anche inviati dei messaggeri a cavallo ad allertare la popolazione locale.
Tra le torri superstiti la più famosa è sicuramente quella di Monte Pucci che regala ai suoi visitatori un panorama meraviglioso. La torre, arroccata sull'alta roccia calcarea, avvolta dall'esaltante profumo di pino misto a quello del mirto, ha perso l'originario coronamento e come le altre della zona presenta dimensioni assai ridotte che ne attestano la funzione di avvistamento e non, quindi, difensiva.
Voto alla città:8
Anno della foto:2012
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