Campomarino (Italia)

 


Campomarino è un comune italiano di 7 643 abitanti della provincia di Campobasso in Molise. Posto lungo la costa adriatica, è uno dei quattro comuni molisani di tradizione arbëreshë, insieme a PortocannoneUruri e Montecilfone, parzialmente conservata nella cultura e nella lingua. Il territorio comunale, oltre al nucleo principale di Campomarino, comprende le altre località di Campomarino LidoNuova CliterniaRamitelli e Contrada Arcora .

Il comune, il cui territorio forma un unico tessuto urbano con Termoli, è socio delle associazioni nazionali "Città del vino" e "Città dell'olio", in virtù della sua vocazione agricola e vitivinicola. Campomarino è una delle principali località turistiche della costa molisana e adriatica e ospita diverse strutture operative nel campo del turismo balneare.

La chiesa di Santa Maria a Mare sorge nel borgo antico di Campomarino. L'edificio ha origini medievali, ma la struttura originaria è andata quasi del tutto perduta a causa dei rovinosi terremoti che hanno interessato l'area molisana nel corso dei secoli. Il Tria descrive la chiesa medievale come "assai deforme, e mal tenuta a tre navi ad opera greca": si può ipotizzare che la chiesa avesse impianto basilicale, a tre navate e triabsidata, con una volumetria esterna che in Molise trova riscontro nelle chiese di Santa Maria della Strada a Matrice e San Giorgio a Petrella Tifernina. Il nome della chiesa sarebbe dovuto alla vicinanza al mare: in epoca medievale la linea costiera dell'Adriatico era piuttosto arretrata rispetto ad oggi e giungeva fin sotto le pendici del colle su cui sorge Campomarino.

L'aspetto attuale della chiesa è frutto della riedificazione voluta nel 1710 dal vescovo di Larino, Carlo Maria Pianetti: rispetto alla chiesa medievale, l'edificio settecentesco si presenta ad aula unica, affiancato da un solido campanile in mattoni. Nella struttura attuale sono presenti elementi superstiti della chiesa medievale: due absidi rivestite di blocchi squadrati in pietra arenaria, con un coronamento ad archetti pensili; sul fianco settentrionale, due finestre monofore che illuminano la cripta, una porta architravata sovrastata da un arco e ora tamponata, due monofore a quote lievemente diverse.

La cripta è stata riscoperta durante i lavori di restauro del 1975. L'accesso alla cripta è consentito da una scalinata posta sul fianco sinistro della navata. Si tratta di un ambiente rettangolare, coperto da volte, in cui si aprono tre absidi che rispecchiano la scansione originaria della chiesa superiore. La struttura poggia su due grossi pilastri, che sostituiscono i perduti sostegni delle volte. L'apparato murario, in blocchi squadrati di pietra arenaria, è scandito da semicolonne e presenta decorazioni di epoca medievale (la doppia ghiera degli archi, le cornici e i capitelli delle semicolonne ornati con motivi vegetali) che richiamano la decorazione delle chiese di San Nicola a Guglionesi e di San Giovanni in Venere a Fossacesia. La vicinanza stilistica con queste chiese lascia supporre che la cripta di Santa Maria a Mare sia stata costruita nel XII secolo. All'interno della cripta vi sono inoltre degli affreschi datati tra XV secolo e XVI secolo che raffigurano San Nicola in abito episcopale e un santo a cavallo, forse San Giorgio, che calpesta un uomo disteso a terra, forse un riferimento alla lotta contro i Turchi che in quei secoli compivano incursioni lungo la costa dell'Adriatico.

La chiesa ospita una reliquia di Santa Cristina, patrona di Campomarino la cui celebrazione ricorre il 24 luglio. All'interno dell'edificio è inoltre custodito un busto che raffigura la santa, il quale è portato in processione durante la festa patronale.

La chiesa del Santo Spirito è comunemente nota come "chiesa nuova", per distinguerla dalla "chiesa vecchia" o "antica", appellativo popolare con cui si fa riferimento alla chiesa di Santa Maria a Mare. Il luogo di culto, infatti, è di recentissima costruzione: la prima pietra è stata posta nel 1995, in occasione della Domenica delle Palme, mentre l'edificio fu completato nel 1999. Nello stesso anno furono benedette le sette campane del Giubileo, posizionate sui due campanili bianchi che svettano ai fianchi del corpo della chiesa. La chiesa copre un'area di circa 610 metri quadrati ed è stata concepita con un impianto che risponde alle nuove norme liturgiche, per cui è necessario un maggiore coinvolgimento dei fedeli. Accanto alla chiesa sorge un palazzo che ospita un oratorio e un centro giovanile.

La chiesa di Sant'Anna si trova nella località di Campomarino Lido. La sua costruzione risale al 1970, quando si rese necessario un luogo di culto per far fronte alle necessità spirituali dei nuovi residenti e dei turisti che in estate raggiungono le spiagge campomarinesi. La chiesa, espressione dell'architettura religiosa contemporanea, ha pianta a croce latina: all'incrocio dei bracci svetta un alto corpo centrale con tetti fortemente a spiovente, che la rendono subito riconoscibile. Le finestre della chiesa sono ornate da vetrate policrome realizzate da Natale De Grandis.

La chiesa è intitolata a Sant'Anna, patrona della frazione e compatrona del comune, la cui ricorrenza è tradizionalmente celebrata il 23 luglio a Campomarino, giorno antecedente alla festa patronale di Santa Cristina, mentre la festa in onore della santa al Lido si celebra il 26 luglio, la data convenzionalmente fissata dalla Chiesa cattolica.

Il Santuario della Madonna Grande, costruito nel XVII secolo, sorge nella frazione di Nuova Cliternia. Secondo la tradizione, un contadino rinvenne all'interno di una grotta sotterranea un quadro raffigurante la Vergine Maria, che divenne da subito oggetto di sentita devozione. L'icona della Madonna Grande, perciò, fu posta in una chiesa "tutta di mattoni in forma ottagonale di una grandezza smisurata" che divenne meta di pellegrinaggi che partivano non solo dai borghi della diocesi di Termoli-Larino, ma anche da alcune cittadine abruzzesi della diocesi di Chieti, quali Lentella e Fresagrandinaria. Sulla porta del santuario furono incise le insegne araldiche di Diego I d'AvalosMarchese del Vasto, devoto benefattore che transitava spesso per l'agro cliternino durante i viaggi verso Serracapriola. Il quadro della Madonna Grande è esposto sull'altare maggiore ed è portato in processione durante le celebrazioni del 15 agosto, in occasione della festa dell'Assunta.

L'edicola della Madonnina si trova lungo via Favorita, nei pressi di un'altra edicola votiva dedicata alla Vergine Maria che un tempo era situata fuori dal centro urbano, ma che con il progressivo ampliamento di Campomarino nel XX secolo è stata inglobata tra le nuove abitazioni.

Palazzo Norante sorge lungo Corso Skanderbeg. La sua costruzione risale al XIX secolo ad opera dei marchesi Norante. L'edificio ha pianta rettangolare e si sviluppa su due piani, separati da una cornice marcapiano; sul lato sud è presente una torre a pianta quadrata, con copertura a quattro falde. La muratura è costituita da mattoni intonacati e sui lati sud ed est presenta un cornicione con modanatura a mensole e cantonali in mattoni. Le finestre del primo piano presentano modanature e cornici sporgenti. Il portale d'ingresso è in pietra con arco ribassato e modanature. L'edificio è oggi in parte di proprietà privata, mentre nella parte aperta al pubblico ospita la Biblioteca comunale "Ibrahim Kodra" e l'Istituzione Centro servizi Turistici e Culturali, il Caffè letterario e una scuola di musica.

Campomarino è nota anche come "il borgo dipinto", giacché le pareti esterne delle abitazioni sono decorate da murales che raccontano i costumi della comunità arbëreshë: sono semplici quadretti di vita popolare, antichi mestieri, soggetti sacri, momenti e tradizioni locali. Lungo le strade si possono ammirare scene che raccontano i mestieri tradizionali della comunità italo-albanese, come il calzolaio, la ricamatrice, la fornaia, la lavandaia e la massaia. A questi si aggiungono immagini di rituali della comunità, come la "serenata d'amore", in cui un giovane accompagnato da due violinisti corteggia l'amata alla finestra, la scena di un matrimonio in costume tradizionale arbëreshë, oppure un gruppo di giovani impegnati nella raccolta delle olive, coltura tradizionale del luogo.

La Piazza Vittorio Veneto è il cuore del paese. La caratteristica che la distingue è il belvedere, che offre una vista panoramica sulla costa adriatica, in particolare sul tratto che si estende da Campomarino Lido a Termoli; in presenza di condizioni meteorologiche favorevoli, è possibile vedere le isole Tremiti in lontananza. L'aspetto della piazza è stato modificato più volte nel corso del tempo: la ristrutturazione più recente risale al 2018, quando la piazza è stata notevolmente ampliata e ripavimentata, nell'ambito dei lavori di pedonalizzazione del borgo antico.

Il Monumento ai Caduti, realizzato nel 1980, sorge su corso Guglielmo Marconi ed è dedicato ai caduti della Prima e della seconda guerra mondiale. È costituito da un basso podio, che funge anche da giardinetto, dove sul fronte sono posizionate delle lapidi di granito con incisi i nomi dei caduti. Al centro si innalza il basamento marmoreo, su cui è incisa l'iscrizione dedicatoria insieme alla data di realizzazione. Il gruppo scultoreo in bronzo rappresenta la morte di un soldato sorretto da un altro commilitone. La somiglianza con il monumento di Montecilfone, in particolare nell'inclinazione delle teste, nei visi e nelle divise, permette di ipotizzare che entrambi siano stati realizzati dalla stessa fabbrica, la Fonderia Curti di Milano, che ha realizzato diversi monumenti ai caduti nella provincia di Chieti.


Voto alla città:7
Anno della foto:2021

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