Canale Monterano è un comune italiano di 4 132 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Canale Monterano è il nuovo borgo di Monterano, oggi città fantasma.
L'abitato da cui ha avuto origine Canale è sorto, attorno alla metà del XVI secolo, per opera di braccianti e taglialegna provenienti dalla Toscana e dall’Umbria, chiamati a disboscare le fitte macchie che ricoprivano il territorio. Le loro prime abitazioni furono semplici capanne, costruite ai piedi del Monte Sassano.
Alla crescita demografica di Canale di Magliano (così era denominato il nucleo di capanne) contribuirono, progressivamente, anche gli abitanti del vecchio abitato di Monterano che, per una concomitanza di fattori, stava subendo un graduale processo di spopolamento, culminato al principio dell’Ottocento.
Col tempo furono edificati i cosiddetti “castelletti”, piccoli nuclei di case sparsi lungo le pendici del monte, ma solo in seguito Canale acquisì l’aspetto di un vero e proprio borgo, con abitazioni e botteghe affacciate lungo la strada che oggi corrisponde al Corso della Repubblica.
Dal 1873, con Regio Decreto, Canale e Montevirginio, uniti da una storia comune, assunsero la denominazione di “Canale Monterano”, nome che sancisce inoltre l’indissolubile legame tra l’antica Monterano e gli odierni centri abitati.
Al centro di Piazza del Campo campeggia una fontana ottagonale proveniente dall’antico borgo abbandonato e opera della scuola berniniana. Il palazzo comunale di Canale Monterano, risalente ai primi anni del Novecento,si affaccia sulle campagne circostanti e sui Monti della Tolfa e custodisce numerose testimonianze utili a ricostruire la storia del territorio. Oltre a reperti lapidei di epoca romana, ospita anche la monumentale scultura raffigurante un leone e attribuita al Bernini, originariamente posta sulla fontana del Palazzo Altieri di Monterano.
Forse già nel corso del Cinquecento fu innalzata la prima Chiesa di Canale, un semplice edificio attualmente denominato Oratorio e sede della Confraternita del SS. Sacramento e del Sacrario dedicato ai Caduti di Canale Monterano. Prospiciente è l’attuale chiesa parrocchiale, edificata nel Settecento e intitolata a Santa Maria Assunta in Cielo, nome ereditato da uno degli antichi luoghi di culto di Monterano. L’interno (una sola navata e con due altari laterali) si richiama, invece, alla chiesa berniniana di San Bonaventura, anch’essa situata presso l’antico abitato. Nella parrocchia di Canale sono conservate alcune opere provenienti da Monterano, tra le quali le acquasantiere in marmo e la grande statua lignea dedicata alla Madonna dei Sette Dolori.
Prese forma nei primi anni del seicento quando gli Orsini di Bracciano e di Monterano furono promotori della costruzione di un eremo sul Monte Sassano, così chiamato per la presenza di numerosi massi di trachite, e che in seguito prese il nome di Monte Virginio, in onore del fondatore del convento Virginio Orsini, per poi cambiare ulteriormente nome in Monte Calvario dopo la costruzione di una Via Crucis (sebbene oggi sia conosciuto come Monte dell'Eremo). Il convento si presenta come un'imponente costruzione a pianta rettangolare, in tipico stile rinascimentale integrata armonicamente con l'ambiente naturale circostante. La parte centrale fu dedicata alla chiesa e altri annessi, mentre i due lati a destra e a sinistra della chiesa a celle per gli eremiti. All'interno si apre un ampio chiostro con una grande vasca nel mezzo. Nella Chiesa, dedicata alla presentazione di Maria al tempio, spicca una tela fiamminga del 17º secolo attribuita a fra' Luca Di Nivelle. Il coro ha scanni in legno e quadri dello stesso autore, nella sacrestia vi è una grande pala dove sono effigiati alcuni membri della famiglia degli Orsini. La biblioteca conserva circa 8000 volumi, le 12 celle eremitiche, di stretta clausura sono collegate ciascuna da una scala a chiocciola con il sottostante giardinetto. L'Eremo, di proprietà dei Carmelitani, è centro di formazione dei novizi, di accoglienza di giovani e adulti in ricerca vocazionale, mentre il rifugio è luogo di incontro per gruppi che organizzano campi scuola, ritiri spirituali e convegni.
Delle numerose chiesette e cappelle, che punteggiavano il territorio e citate nei documenti antichi, resta ancora visibile, lungo la strada che conduce a Tolfa, la chiesa della Madonna del Quarto, detta della Madonnella.
Nel suo territorio si trova la riserva naturale regionale Monterano, splendido esempio di ambiente tolfetano, con le caratteristiche emergenze gassose della solfatara di Monterano, i boschi di quercia e i corsi d'acqua ancora integri.
Frequentato sin dalle epoche più remote in virtù delle proprietà terapeutiche delle sue acque, il sito termale di Stigliano conobbe un'importante frequentazione in epoca etrusca e poi romana, quando vi fu edificato un tempio e impiantato un articolato complesso termale, noto sotto il nome di Aquae Apollinares Veteres.
Voto alla città:7
Anno della foto:2015
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