Tokyo (Giappone)

 


Tokyo, oppure Tokio, è la capitale del Giappone, situata nella regione di Kantō sul lato sud-orientale dell'isola principale giapponese, Honshū. Ospita, nel quartiere di Chiyoda, la sede del parlamento nazionale e del governo nazionale, e il palazzo imperiale di Tokyo, mentre la sede del governo metropolitano è nel quartiere di Shinjuku.

In origine era un piccolo villaggio di pescatori il cui nome era Edo, che divenne un importante centro politico del Giappone quando lo shōgun Tokugawa Ieyasu fece della città il suo quartier generale nel 1603. Quando l'imperatore Meiji trasferì la sede imperiale nella città di Edo nel 1868 venne ribattezzata con il nome di Tokyo, il cui significato è "capitale orientale" perché più a est rispetto alla precedente capitale, la città di Kyōto.

Nonostante sia popolarmente ed erroneamente nota come "città", e sebbene la zona urbana vera e propria, composta da 23 municipi distinti, abbia 13 857 443 abitanti, che la renderebbero l'undicesima città del mondo per abitanti, secondo l'ordinamento amministrativo giapponese Tokyo non è una città bensì una metropoli: l'odierna area metropolitana di Tokyo è frutto della fusione, avvenuta nel 1943, fra la prefettura di Tokyo e il suo capoluogo, l'ex città di Tokyo. A seguito di tale fusione i due enti sono stati soppressi e con il nome Tokyo si indica oggi una delle quarantasette prefetture del Giappone, in quanto si tratta in realtà di un'ampia area su cui si trovano svariate città indipendenti fusesi insieme in un'unica conurbazione.

L'area più popolata, quella che si affaccia a est sulla baia di Tokyo, è di forma grossomodo tondeggiante, corrisponde a quella dell'estinta città ed è stata divisa in 23 quartieri speciali, in origine centri abitati distinti fra loro e oggi fusisi insieme, ma amministrativamente indipendenti. La lunga parte a ovest, chiamata area di Tama, è suddivisa in ventisei città e un distretto comprendente tre cittadine e un villaggio. Fanno inoltre parte della divisione amministrativa di Tokyo l'arcipelago delle Izu e le lontane isole Ogasawara, che si estendono nell'oceano Pacifico.

La Tokyo moderna è classificata come città alfa+ dalla Globalization and World Cities Research Network. Con una popolazione di quasi 14 milioni di persone, pari al 12% degli abitanti del Giappone, è la più popolosa e la più densamente abitata tra le prefetture del Paese, nonché la seconda capitale al mondo per popolazione dopo Pechino. L'espansione urbanistica del dopoguerra ha creato una megalopoli chiamata "Grande Area di Tokyo" e considerata il più popoloso agglomerato metropolitano del mondo con circa 40 milioni di abitanti; l'area si espande per circa 13500 km² e comprende anche buona parte delle vicine prefetture di ChibaKanagawa e Saitama.

A partire dal 2011, la prefettura di Tokyo ha ospitato 51 delle società Fortune Global 500, il numero più alto di qualsiasi altra località al mondo in quel momento. Tokyo si è classificata al sesto posto nel Global Financial Centres Index del 2019. Insieme a un'economia avanzata, Tokyo è spesso al primo posto fra i luoghi più costosi per gli espatriati.

Nonostante i numerosi incendi e ed eventi distruttivi che hanno colpito l'area dal XVII secolo a oggi, Tokyo ospita ancora numerose testimonianze architettoniche di templi buddhisti e santuari shintoisti (alcuni ricostruiti).

Tokyo ha molte università, college e scuole professionali. Molte delle università più prestigiose del Giappone hanno sede nella capitale, fra cui Università di TokyoHitotsubashi UniversityTokyo Institute of TechnologyUniversità di WasedaTokyo University of ScienceSophia University e Università Keio[28].

Esiste una sola università pubblica non nazionale, la Tokyo Metropolitan University, e alcune accessibili anche ai non nippofoni per via delle lezioni tenute in inglese o per l'insegnamento della lingua giapponese agli studenti, fra cui la Globis University Graduate School of ManagementInternational Christian UniversitySophia University e Università di Waseda.

A Tokyo si trova la sede principale della Biblioteca della Dieta Nazionale del Giappone, l'unica biblioteca nazionale di Stato. L'Archivio di Stato conserva i documenti governativi dal Periodo Edo.

Tokyo è sede di molti musei di arti e mestieri nonché di musei scientifici e tecnici. Tra questi spicca il Museo nazionale di Tokyo, situato nel parco di Ueno, è il più grande del Giappone e ospita la migliore collezione al mondo di arte giapponese, nonché un nutrito gruppo di opere d'arte asiatica.

Altri musei sono il museo d'arte moderna, situato vicino al palazzo imperiale nel quartiere speciale di Chiyoda; il Museo Edo-Tokyo nel quartiere di Sumida, vicino al fiume Sumida; e il Museo di arte Nezu a Aoyama. Numerosissimi sono i musei privati.

Tokyo ha molti teatri dove vengono rappresentati sia spettacoli contemporanei che le forme tradizionali di teatro giapponese, come il  e il Kabuki. Tali strutture vengono utilizzate anche per concerti di orchestre sinfoniche, che eseguono musica occidentale o anche musica tradizionale giapponese. Tokyo ospita anche concerti di musica pop e rock di artisti giapponesi e occidentali sia in club di piccole dimensioni generalmente chiamati live houses or stage houses, sia in strutture appositamente dedicate come il famoso e capiente palazzo dello sport del Nippon BudokanNuovo teatro nazionale di Tokyo è la più importante sala per spettacoli del Giappone: vi si rappresentano, fra l'altro, opere liricheballetti, spettacoli di danza contemporaneapièces di prosa.


Voto alla città:10

Anno della foto:2024

Narita (Giappone)

 


Narita è una città giapponese della prefettura di Chiba. Ha circa 120 000 abitanti ed è posta a est del centro della capitale giapponese.

La città, che è nota perché ospita l'Aeroporto Internazionale di Narita, è collegata al centro di Tokyo e a Chiba tramite la Narita line e la Joban line. Attraverso Narita passa il Narita Express che serve l'aeroporto internazionale. Narita è inoltre un importante centro turistico per via del parco templare di Narita-san.

L'economia cittadina era storicamente incentrata sull'agricoltura, con l'apertura dell'Aeroporto Internazionale di Narita però essa si è rifocalizzata principalmente sui settori dei trasporti, della logistica e del turismo. Gran parte del territorio dell'aeroporto è localizzato all'interno dei confini della città di Narita ma numerosi alberghi e strutture aeroportuali si trovano nelle vicine città di Shibayama e Tomisato.


Voto alla città:6

Anno della foto:2024

Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti)

 


Abu Dhabi, o più correttamente Abū Ẓabī è la capitale degli Emirati Arabi Uniti e capitale dell'omonimo emirato. Abu Dhabi si trova su un'isola a forma di T che si protende nel Golfo Persico dalla costa centro-occidentale. Nel 2014 la città vera e propria contava una popolazione di 1,5 milioni di persone.

La città fu fondata nel 1791 dalla tribù beduina dei Banū Yās, che avevano occupato la regione, lasciando il Najd poiché in contrasto con i wahhabiti dell'Arabia.

Abu Dhabi ospita uffici del governo federale, è la sede del governo degli Emirati Arabi Uniti, sede della famiglia degli Emiri di Abu Dhabi e del Presidente degli Emirati Arabi Uniti, che proviene da questa famiglia. Il suo rapido sviluppo e l'urbanizzazione, accoppiata con il relativamente alto reddito medio della sua popolazione, ha trasformato la città in una grande e avanzata metropoli. Oggi la città è il centro del paese nelle attività politiche e industriali, oltre ad essere un importante centro culturale e commerciale. Abu Dhabi rappresenta circa i due terzi dell'economia degli Emirati Arabi Uniti con circa 400 miliardi di dollari statunitensi.

Abu Dhabi è la quarta città più cara per i lavoratori espatriati nella regione, nel 2014 è stata la 68ª città più costosa al mondo.

Oltrepassando oltre 300 città, tra cui TokyoBasileaMonaco e Vienna, la capitale degli Emirati Arabi Uniti è tornata in cima alla lista come la città più sicura al mondo. L'indice di sicurezza dell'emirato è cresciuto da 86,46 punti nel primo semestre del 2017 a 88,26 punti nei primi sei mesi del 2018.

La progettazione della città è avvenuta negli anni settanta per una popolazione massima di 600 000 abitanti. Per quel periodo la pianificazione era ideale con strade molto ampie ed alcune torri.

Nella parte nord dell'isola, dove la densità della popolazione è molto più elevata, le strade principali sono circondate da torri alte anche 60 metri. Tra questi palazzi ci sono delle vie circondate da case non molto alte (dai 2 ai 6 piani).

Fuori dalla zona molto popolata, il terreno viene di solito destinato a edifici di tipo governativo e a case private.

Attrazione e parte integrante dell'urbanistica della città è il lungomare (detto, per prestito francese, Corniche), indicato come destinazione preferita da residenti e viaggiatori; lunga quasi sei chilometri, la Corniche di Abu Dhabi segue la linea costiera dell'isola ed è punteggiata di parchi pubblici e vegetazione e animata da bellissime fontane.

La densità di Abu Dhabi è molto varia, con un alto livello di densità nel centro ed una bassa densità nella periferia della città. Nelle aree con maggiore densità sono stati costruiti dei palazzi mediamente alti o dei grattacieli come il notevole Abu Dhabi Investment Authority Tower, la National Bank of Abu Dhabi, la sede dell'Hilton Hotel e la sede dell'Etisalat che si trovano nel distretto finanziario di Abu Dhabi.

Altri edifici moderni ed importanti sono l'Emirate Palace con il design ispirato al patrimonio arabo e la Gran Moschea dello Sceicco Zayed. Lo sviluppo di edifici alti è stato incoraggiato nel Abu Dhabi Plan 2030, che porterà alla costruzione di molti nuovi grattacieli nel prossimo decennio, in particolare verrà ampliata la sede degli affari di Abu Dhabi con dei nuovi edifici sull'isola al-Rīm.


Voto alla città:8
Anno della foto:2024

15 Anni

 


Sono passati ormai 15 anni dalla nascita di questo blog e nel frattempo abbiamo visitato più di 600 città in 56 Paesi diversi. La mappa delle nazioni qui sopra ne è la prova (ps. se notate ci sono anche diversi spoiler).
Un vecchio proverbio cinese dice "è meglio vedere un luogo anche una sola volta, piuttosto che sentirne parlare mille volte", ed questo il nostro spirito. Vi abbiamo raccontato tantissimi posti, vicinissimi e lontanissimi dall'Italia e ne siamo molto contenti.
Tra poco raggiungeremo quota 100.000 visualizzazioni ed è tutto merito vostro e della vostra curiosità e voglia di viaggiare. Così abbiamo pensato di fare una classifica delle nazioni che più ci hanno visitato in questi lunghi 15 anni anche per ringraziarvi del vostro interesse nei nostri confronti.

1.   Italia (47,13%)
2.   Stati Uniti (18,68%)
3.   Russia (3,11%)
4.   Cina (3,03%)
5.   Germania (2,60%)
6.   Francia (1,31%)
7.   Singapore (1,18%)
8.   Irlanda (1,14%)
9.   Ucraina (0,93%)
10. Canada (0,81%)

Ancora grazie mille!

Somma Lombardo (Italia)

 


Somma Lombardo è un comune italiano di 17 482 abitanti nella provincia di Varese in Lombardia.
Il comune è famoso per le sue architetture religiose e civili, primo tra questi il Castello Visconti di San Vito, la cui antichissima origine risale al X secolo, è citato in un testamento rogato a Gallarate il 22 giugno 1251 dal notaio Marcellino de Angleria. Testimonianza della presenza viscontea, attestata in Somma fin dal 1250, nacque come rocca di difesa ai confini col territorio di Milano. Il maggior sviluppo della fortezza viscontea lo si ebbe a partire dall'anno 1448 quando i fratelli Francesco e Guido Visconti, per sfuggire ai contrasti con la Repubblica Ambrosiana, succeduta a Milano alla signoria viscontea, si rifugiarono nella loro antica proprietà di Somma. In pochi anni la nobile dimora venne quindi in gran parte ricostruita, ampliata e contornata da fossati. L'antica rocca di difesa assunse così il ruolo di castello fortificato. Nell'anno 1473 i dissapori emersi tra i fratelli Visconti culminarono nella divisione tra i due dei loro beni. Al fratello maggiore, Francesco, da cui discenderanno i Visconti di San Vito, spettò la parte rinnovata del castello e quindi la porzione nord del borgo; a Guido, da cui discenderanno i Visconti di Modrone, la parte più antica del castello poi ampliata con la costruzione di un terzo castello e quella bassa di Somma.

Il complesso è infatti formato da tre differenti castelli, ciascuno con proprio ingresso e cortile, edificati l'uno addossato all'altro. Il più antico è collocato all'angolo nord ovest; il secondo occupa tutto il lato est, mentre il terzo, più recente, sorge nell'angolo a sud ovest.
La parte del castello visitabile è la seconda, chiamata Castello d'estate. Già residenza prediletta della famiglia Visconti di San Vito, oltre agli arredi originali, conserva dallo scalone d'onore al piano nobile un ciclo di affreschi tardo manierista di influenza fiamminga a carattere prettamente profano iniziato nei primi anni del Seicento quando il castello venne adibito a villa moderna. la piccola cappella affrescata con scene della vita della Vergine che si affaccia sul piano nobile, presenta una pala d'altare raffigurante l'Annunciazione, probabilmente opera della bottega del Cerano (1567/68-1632), mentre nel portico vi sono tre epigrafi funerarie romane e in un'apposita sala sono conservati alcuni dei reperti archeologici della cultura di Golasecca. Nel castello di Somma è custodita la più grande collezione esistente di bacili da barba incominciata nella metà dell'Ottocento dal marchese Carlo Ermes, continuata dal marchese Roberto, e infine portata al suo livello principe nel XX secolo dal marchese Alberto. I bacili o piatti, sono di forma circolare con un incavo a mezzaluna da una parte, per un miglior accostamento alla gola; il cliente teneva in equilibrio il piatto con entrambe le mani, mentre il barbiere insaponava, radeva e sciacquava. La collezione comprende piatti di diverso materiale quale legno, alabastro, ottone, rame, peltro, argento, ceramica, nonché provenienti da diversi luoghi come le porcellane fiorentine di Richard-Ginori, di Lodi, Faenza, Limoges, Strasburgo e della Compagnia delle Indie Orientali che comprendono piatti cinesi e giapponesi. La collezione conta più di 500 pezzi diversi.

Il castello ha dato i natali, l'11 febbraio 1535, al nobiluomo Niccolò Sfondrati, che nel 1580 venne eletto pontefice col nome di papa Gregorio XIV.

Il castello visconteo è stato inoltre luogo delle riprese per gli interni del Castello dell'Innominato dello sceneggiato RAI I promessi sposi girato nel 1989 e diretto da Salvatore Nocita (gli esterni sono stati girati presso la Rocca d'Angera).

Il Castello è sede, nel periodo estivo, della "Festa Medievale", che rievoca la vittoria di Ottone Visconti sulle truppe dei Della Torre nella battaglia di Desio, che si svolse il 21 gennaio del 1277 e grazie alla quale ebbe origine il Ducato di Milano.

All'interno del castello si trovano inoltre una raccolta di 360 uccelli impagliati, una biblioteca con oltre 30000 volumi e una collezioni di urne cinerarie databili al tempo della cultura di Golasecca.

All'interno del Parco del Ticino, tra i comuni di Somma Lombardo e di Ferno si trova il Parco e Museo di Volandia, il più grande museo aeronautico italiano e uno dei maggiori a livello europeo. Il complesso sorge sul sito delle storiche officine Caproni 1910 e ospita una collezione di più di 100 velivoli su circa 250000  di superficie museale.

A nord della strada che collega l'Aeroporto della Malpensa a Somma Lombardo (via Giuseppe Giusti), a poche centinaia di metri all'interno della brughiera, corre il tracciato della Ferrovia delle barche o Ipposidra, costruita nel 1858 per volontà di Carlo Cattaneo, con lo scopo di far risalire velocemente i barconi che erano discesi lungo il Ticino, evitando le rapide, che partiva da Tornavento di Lonate Pozzolo e arrivava a Sesto Calende. A segnalarla restano ancora una buona parte dell'antico tracciato, in parte in trincea e in parte su massicciata, numerosi cippi di termine in pietra recanti le iniziali "S. F." (Strada Ferrata), alcuni canali di scolo delle acque meteoriche e i resti di almeno dieci ponti, alcuni dei quali ancora intatti. Il ponte stradale che supera il torrente Strona e conduce da Somma Lombardo alla frazione di Coarezza è lo stesso ponte costruito all'epoca proprio per l'Ipposidra, e poi ammodernato e rinforzato per le aumentate esigenze di traffico. Il preesistente ponte sulla Strona, i cui ruderi si trovano poco più a monte del moderno ponte stradale, fu costruito in sostituzione di una precedente semplice passerella pedonale nel 1744 e dismesso dopo l'acquisto da parte del comune del ponte costruito dalla Società ferrata, non più in uso; in precedenza le carrozze che percorrevano l'Antica Strada Ducale o strada Milano-Verbano guadavano semplicemente il torrente. A livello dello stesso fiume Ticino, degni di nota sono la vecchia "Diga Villoresi (diga del Panperduto)" dal 2016 visitabile turisticamente (vi è presente anche un ostello con 20 posti e un punto ristoro con affitto biciclette), con una recente piccola centrale idroelettrica da 1 MW di potenza a due turbine Kaplan, e poco più a monte una delle centrali idroelettriche poste lungo il corso del fiume Ticino, cioè la Centrale Idroelettrica di Porto della Torre (da 15 MW di potenza), sede anche di un ponte stradale che collega la sponde lombarda con la sponda piemontese del fiume Ticino in questo tratto.

Nei boschi posti a sud della città è ancora possibile percorrere la vecchia pista in cemento costruita dall'Organizzazione Todt che consentiva, durante la seconda guerra mondiale, di spostare dall'Aeroporto della Malpensa (aeroporto militare all'epoca) gli aerei da combattimento e nasconderli in apposite piazzole nella brughiera, protetti da appositi paraschegge (formati da terrapieni alti circa 5 metri con i fianchi inclinati a 45°, talvolta con il terrapieno centrale irrobustito da una colata in cemento armato). Esistono ancora nove paraschegge, per lo più coperti dalla vegetazione. Due paraschegge sono visibili nei pressi della seconda pista di raccordo degli aerei in località Vizzola - ex dogana austriaca. Altri due, col lato terminale in calcestruzzo, sono praticamente sepolti dalla vegetazione nei pressi della prima pista di raccordo degli aerei, subito a nord della tenuta Frutteti (posta di fianco alla stazione ferroviaria del Terminal 2 dell'Aeroporto della Malpensa). Uno, interamente in terra, è a nord del Rifugio Cacciatori in territorio di Somma Lombardo). Un altro, pure in terra, è a nord del Riding Club Casorate. Un altro, perfettamente conservato e accessibile, si trova a nord di via Gaggio a Lonate Pozzolo, in quello un tempo noto come Campo dei Carristi (in cui fino agli anni ottanta si svolgevano esercitazioni con carri armati di stanza alla caserma Ugo Mara di Solbiate Olona. Un ultimo campo è visibile nei pressi del Campo della Promessa, in località Madonna di Gree, nel territorio del comune di Castano Primo.

Tornando alla Malpensa militare, la vecchia pista si estende dalla rotonda della superstrada per l'aeroporto (uscita Somma Lombardo) fin sotto alla costa di Casorate Sempione nei pressi della fattoria La Valle, in Campagna grande.

Nei pressi di un maneggio posto tra Somma e l'Aeroporto della Malpensa, in località San Giorgio, al confine con il comune di Casorate Sempione, è ancora possibile ammirare la piramide di granito eretta dal governo austriaco nel 1833 per ricordare all'estremità settentrionale, la creazione e la misurazione della base geodetica che consentì la redazione della prima carta geografica su rilievi trigonometrici dell'allora Lombardo-Veneto, la prima in Italia, i cui rilievi incominciarono nel 1788 a cura di tre astronomi di Brera, Barnaba Oriani, Francesco Reggio e Angelo De Cesaris. La base dalla lunghezza di 10000 m era tratta da una linea che univa il campanile di Nosate e il coro del Santuario della Madonna della Ghianda di Somma Lombardo in località Mezzana. Nel dopoguerra si ripeté la misurazione con strumenti satellitari e si riscontrò che gli astronomi di Brera fecero un errore di soli 34 centimetri. Analoga piramide esisteva nel punto meridionale e una successiva fu posta nel punto mediano, ma entrambe andarono successivamente distrutte: quella meridionale durante l'ampliamento del campo di volo militare di Lonate Pozzolo (durante la seconda guerra mondiale) e quella centrale a seguito dell'ampliamento dell'aeroporto della Malpensa.


Voto alla città:6
Anno della foto:2024

Vizzola Ticino (Italia)

 


Vizzola Ticino è un comune italiano di 565 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. È noto in particolare per essere stato sede dell'industria aeronautica Caproni.

Ricostruita nel 1579 su un preesistente edificio di origini più antiche (venne citato anche nel Liber Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero nel XIII secolo), la chiesa di San Giulio venne poi ampliata una prima volta nel 1674 e nuovamente alla fine del XVIII secolo.

Esternamente la chiesa presenta una facciata semplice, con finestre e nicchie cieche un tempo decorate ad affresco e sovrastata da un timpano classicheggiante dipinto. L'entrata, evidenziata da un'architravatura in granito, è sormontata da una finestra a lunetta ed è affiancata dal campanile, eretto nel corso dell'ultima ristrutturazione subita dalla chiesa nel Settecento.

Sull'altare maggiore di stile barocco si trova una Deposizione settecentesca che alcuni attribuiscono al pittore Carlo Marino di Oleggio.

La villa Malpensa, posta in posizione dominante attorno a una vasta area coltivata che era un tempo alle dipendenze della stessa, venne fatta realizzare nel 1920 dal Giovanni Battista Caproni come propria residenza nei pressi dei campi di volo dove era solito svolgere le proprie esercitazioni. La struttura, caratterizzata da un'imponente facciata con struttura a "E", si staglia su tre piani ed è decorata con stucchi e pitture a fascione nella parte superiore, mentre il primo piano è abbellito da decorazioni in bronzo e da uno splendido patio d'ingresso in stile Liberty recuperato dalla vecchia Stazione Centrale di Milano, su cui venne montato lo stemma dei futuri conti Caproni con inciso il motto Senza cozzar dirocco, inventato per loro da Gabriele D'Annunzio. Rilevante all'interno è il "Salone degli Affreschi", la sala principale della villa che riproduce fedelmente la “Sala Reale”, l'ex sala d'aspetto dei Reali d'Italia della vecchia Stazione Centrale di Milano: essa si presenta impreziosita da stucchi, lesene e altorilievi con doratura in oro zecchino e con la volta mirabilmente affrescata nel 1933 dal pittore Giovanni Battista Jemoli che ripropose momenti di vita agreste e politica della comunità di Vizzola Ticino.

Posta lungo la strada principale che introduce in paese, la villa nella sua realizzazione inglobò nella sua proprietà anche un oratorio del Settecento che è visibile ancora oggi sul muro di cinta destro, immerso nel parco che circonda l'abitazione. Di fronte alla villa si trova una cascina che venne voluta da Federico Caproni, il quale si distinse nell'area come imprenditore agricolo e, facendosi forza della base d'appoggio costituita dalla villa del fratello, decise di bonificare interamente l'area (il cui terreno era caratterizzato da un acciottolato infruttifero) rendendola coltivabile e ideale per l'allevamento della bufala lombarda, una specie oggi come allora poco utilizzata eppure autoctona dei luoghi.

Data la sua posizione strategica, posta a poche centinaia di metri dall'aeroporto di Malpensa, la villa è stata trasformata in un hotel.

Suggestiva per l'architettura e per gli scivoli d'acqua, la centrale idroelettrica di Vizzola venne inaugurata il 9 ottobre 1901 dopo quattro anni di lavori, alla presenza di re Vittorio Emanuele III e della regina Elena. La capacità della centrale era all'epoca di 19.000 cavalli ed era una delle più potenti in Italia: la centrale rappresentava inoltre un importante esempio di ingegneria idraulica, la prima del suo genere costruita nel Regno. La struttura venne completamente ristrutturata e ammodernata nel 1937, lavori che le fecero assumere l'aspetto attuale.

La centrale era inoltre dotata di quattro conche che permettevano alle barche il passaggio lungo il canale Villoresi.

La gestione della centrale, inizialmente affidata alla Società Lombarda sorta nel 1897, nel 1942 venne affidata alla Vizzola S.p.A. che nel 1962 venne assorbita definitivamente dall'ENEL.

Oggi, attorno alla centrale idroelettrica di Vizzola, si snodano numerosi percorsi ciclo-pedonali.

A Vizzola Ticino si trova una pista prove su strada di proprietà della Pirelli, azienda italiana per la produzione di pneumatici che qui vengono testati su diverse tipologie di veicoli. La pista, inaugurata del 1969, dispone di un percorso di 2.460 metri, si estende su una superficie totale di 260.000 m² e ha la caratteristica di poter essere bagnata artificialmente così da testare il comportamento degli pneumatici anche in condizioni di manto stradale bagnato.


Voto alla città:6
Anno della foto:2024

Bagnoli Del Trigno (Italia)

 


Bagnoli del Trigno è un comune italiano di 617 abitanti della provincia di Isernia in Molise.
Il comune è famosa per le sue architetture religiose, militari, civili e pubbliche oltre che per i suoi parchi naturali.

Le origini del paese sono ignote e si fanno risalire a diverse leggende, secondo le quali Bagnoli sarebbe stata fondata in una da un Duca che si abbevera nelle acque del Trigno, in un'altra con la costruzione di agglomerati urbani intorno a una sorgente termale (Balneoli, da cui il nome) e infine da alcune tribù per trovare riparo dalle invasioni barbariche. Le prime notizie storiche risalgono al medioevo, quando il feudo era parte del Contado del Molise. Successivamente, dopo una serie di passaggi di proprietà anche tra signori francesi e spagnoli, diventa parte del Regno di Napoli e successivamente del Regno d'Italia.

Durante la seconda guerra mondiale, tra il 25 ottobre e il 5 novembre del 1943, il paese venne coinvolto nei combattimenti della battaglia del Trigno, e più di sei civili trovarono la morte.

Nel corso del novecento il paese ha subito un forte spopolamento causato dell'emigrazione in particolare verso Roma.


Voto alla città:7
Anno della foto:2024