Somma Lombardo (Italia)

 


Somma Lombardo è un comune italiano di 17 482 abitanti nella provincia di Varese in Lombardia.
Il comune è famoso per le sue architetture religiose e civili, primo tra questi il Castello Visconti di San Vito, la cui antichissima origine risale al X secolo, è citato in un testamento rogato a Gallarate il 22 giugno 1251 dal notaio Marcellino de Angleria. Testimonianza della presenza viscontea, attestata in Somma fin dal 1250, nacque come rocca di difesa ai confini col territorio di Milano. Il maggior sviluppo della fortezza viscontea lo si ebbe a partire dall'anno 1448 quando i fratelli Francesco e Guido Visconti, per sfuggire ai contrasti con la Repubblica Ambrosiana, succeduta a Milano alla signoria viscontea, si rifugiarono nella loro antica proprietà di Somma. In pochi anni la nobile dimora venne quindi in gran parte ricostruita, ampliata e contornata da fossati. L'antica rocca di difesa assunse così il ruolo di castello fortificato. Nell'anno 1473 i dissapori emersi tra i fratelli Visconti culminarono nella divisione tra i due dei loro beni. Al fratello maggiore, Francesco, da cui discenderanno i Visconti di San Vito, spettò la parte rinnovata del castello e quindi la porzione nord del borgo; a Guido, da cui discenderanno i Visconti di Modrone, la parte più antica del castello poi ampliata con la costruzione di un terzo castello e quella bassa di Somma.

Il complesso è infatti formato da tre differenti castelli, ciascuno con proprio ingresso e cortile, edificati l'uno addossato all'altro. Il più antico è collocato all'angolo nord ovest; il secondo occupa tutto il lato est, mentre il terzo, più recente, sorge nell'angolo a sud ovest.
La parte del castello visitabile è la seconda, chiamata Castello d'estate. Già residenza prediletta della famiglia Visconti di San Vito, oltre agli arredi originali, conserva dallo scalone d'onore al piano nobile un ciclo di affreschi tardo manierista di influenza fiamminga a carattere prettamente profano iniziato nei primi anni del Seicento quando il castello venne adibito a villa moderna. la piccola cappella affrescata con scene della vita della Vergine che si affaccia sul piano nobile, presenta una pala d'altare raffigurante l'Annunciazione, probabilmente opera della bottega del Cerano (1567/68-1632), mentre nel portico vi sono tre epigrafi funerarie romane e in un'apposita sala sono conservati alcuni dei reperti archeologici della cultura di Golasecca. Nel castello di Somma è custodita la più grande collezione esistente di bacili da barba incominciata nella metà dell'Ottocento dal marchese Carlo Ermes, continuata dal marchese Roberto, e infine portata al suo livello principe nel XX secolo dal marchese Alberto. I bacili o piatti, sono di forma circolare con un incavo a mezzaluna da una parte, per un miglior accostamento alla gola; il cliente teneva in equilibrio il piatto con entrambe le mani, mentre il barbiere insaponava, radeva e sciacquava. La collezione comprende piatti di diverso materiale quale legno, alabastro, ottone, rame, peltro, argento, ceramica, nonché provenienti da diversi luoghi come le porcellane fiorentine di Richard-Ginori, di Lodi, Faenza, Limoges, Strasburgo e della Compagnia delle Indie Orientali che comprendono piatti cinesi e giapponesi. La collezione conta più di 500 pezzi diversi.

Il castello ha dato i natali, l'11 febbraio 1535, al nobiluomo Niccolò Sfondrati, che nel 1580 venne eletto pontefice col nome di papa Gregorio XIV.

Il castello visconteo è stato inoltre luogo delle riprese per gli interni del Castello dell'Innominato dello sceneggiato RAI I promessi sposi girato nel 1989 e diretto da Salvatore Nocita (gli esterni sono stati girati presso la Rocca d'Angera).

Il Castello è sede, nel periodo estivo, della "Festa Medievale", che rievoca la vittoria di Ottone Visconti sulle truppe dei Della Torre nella battaglia di Desio, che si svolse il 21 gennaio del 1277 e grazie alla quale ebbe origine il Ducato di Milano.

All'interno del castello si trovano inoltre una raccolta di 360 uccelli impagliati, una biblioteca con oltre 30000 volumi e una collezioni di urne cinerarie databili al tempo della cultura di Golasecca.

All'interno del Parco del Ticino, tra i comuni di Somma Lombardo e di Ferno si trova il Parco e Museo di Volandia, il più grande museo aeronautico italiano e uno dei maggiori a livello europeo. Il complesso sorge sul sito delle storiche officine Caproni 1910 e ospita una collezione di più di 100 velivoli su circa 250000  di superficie museale.

A nord della strada che collega l'Aeroporto della Malpensa a Somma Lombardo (via Giuseppe Giusti), a poche centinaia di metri all'interno della brughiera, corre il tracciato della Ferrovia delle barche o Ipposidra, costruita nel 1858 per volontà di Carlo Cattaneo, con lo scopo di far risalire velocemente i barconi che erano discesi lungo il Ticino, evitando le rapide, che partiva da Tornavento di Lonate Pozzolo e arrivava a Sesto Calende. A segnalarla restano ancora una buona parte dell'antico tracciato, in parte in trincea e in parte su massicciata, numerosi cippi di termine in pietra recanti le iniziali "S. F." (Strada Ferrata), alcuni canali di scolo delle acque meteoriche e i resti di almeno dieci ponti, alcuni dei quali ancora intatti. Il ponte stradale che supera il torrente Strona e conduce da Somma Lombardo alla frazione di Coarezza è lo stesso ponte costruito all'epoca proprio per l'Ipposidra, e poi ammodernato e rinforzato per le aumentate esigenze di traffico. Il preesistente ponte sulla Strona, i cui ruderi si trovano poco più a monte del moderno ponte stradale, fu costruito in sostituzione di una precedente semplice passerella pedonale nel 1744 e dismesso dopo l'acquisto da parte del comune del ponte costruito dalla Società ferrata, non più in uso; in precedenza le carrozze che percorrevano l'Antica Strada Ducale o strada Milano-Verbano guadavano semplicemente il torrente. A livello dello stesso fiume Ticino, degni di nota sono la vecchia "Diga Villoresi (diga del Panperduto)" dal 2016 visitabile turisticamente (vi è presente anche un ostello con 20 posti e un punto ristoro con affitto biciclette), con una recente piccola centrale idroelettrica da 1 MW di potenza a due turbine Kaplan, e poco più a monte una delle centrali idroelettriche poste lungo il corso del fiume Ticino, cioè la Centrale Idroelettrica di Porto della Torre (da 15 MW di potenza), sede anche di un ponte stradale che collega la sponde lombarda con la sponda piemontese del fiume Ticino in questo tratto.

Nei boschi posti a sud della città è ancora possibile percorrere la vecchia pista in cemento costruita dall'Organizzazione Todt che consentiva, durante la seconda guerra mondiale, di spostare dall'Aeroporto della Malpensa (aeroporto militare all'epoca) gli aerei da combattimento e nasconderli in apposite piazzole nella brughiera, protetti da appositi paraschegge (formati da terrapieni alti circa 5 metri con i fianchi inclinati a 45°, talvolta con il terrapieno centrale irrobustito da una colata in cemento armato). Esistono ancora nove paraschegge, per lo più coperti dalla vegetazione. Due paraschegge sono visibili nei pressi della seconda pista di raccordo degli aerei in località Vizzola - ex dogana austriaca. Altri due, col lato terminale in calcestruzzo, sono praticamente sepolti dalla vegetazione nei pressi della prima pista di raccordo degli aerei, subito a nord della tenuta Frutteti (posta di fianco alla stazione ferroviaria del Terminal 2 dell'Aeroporto della Malpensa). Uno, interamente in terra, è a nord del Rifugio Cacciatori in territorio di Somma Lombardo). Un altro, pure in terra, è a nord del Riding Club Casorate. Un altro, perfettamente conservato e accessibile, si trova a nord di via Gaggio a Lonate Pozzolo, in quello un tempo noto come Campo dei Carristi (in cui fino agli anni ottanta si svolgevano esercitazioni con carri armati di stanza alla caserma Ugo Mara di Solbiate Olona. Un ultimo campo è visibile nei pressi del Campo della Promessa, in località Madonna di Gree, nel territorio del comune di Castano Primo.

Tornando alla Malpensa militare, la vecchia pista si estende dalla rotonda della superstrada per l'aeroporto (uscita Somma Lombardo) fin sotto alla costa di Casorate Sempione nei pressi della fattoria La Valle, in Campagna grande.

Nei pressi di un maneggio posto tra Somma e l'Aeroporto della Malpensa, in località San Giorgio, al confine con il comune di Casorate Sempione, è ancora possibile ammirare la piramide di granito eretta dal governo austriaco nel 1833 per ricordare all'estremità settentrionale, la creazione e la misurazione della base geodetica che consentì la redazione della prima carta geografica su rilievi trigonometrici dell'allora Lombardo-Veneto, la prima in Italia, i cui rilievi incominciarono nel 1788 a cura di tre astronomi di Brera, Barnaba Oriani, Francesco Reggio e Angelo De Cesaris. La base dalla lunghezza di 10000 m era tratta da una linea che univa il campanile di Nosate e il coro del Santuario della Madonna della Ghianda di Somma Lombardo in località Mezzana. Nel dopoguerra si ripeté la misurazione con strumenti satellitari e si riscontrò che gli astronomi di Brera fecero un errore di soli 34 centimetri. Analoga piramide esisteva nel punto meridionale e una successiva fu posta nel punto mediano, ma entrambe andarono successivamente distrutte: quella meridionale durante l'ampliamento del campo di volo militare di Lonate Pozzolo (durante la seconda guerra mondiale) e quella centrale a seguito dell'ampliamento dell'aeroporto della Malpensa.


Voto alla città:6
Anno della foto:2024

Vizzola Ticino (Italia)

 


Vizzola Ticino è un comune italiano di 565 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. È noto in particolare per essere stato sede dell'industria aeronautica Caproni.

Ricostruita nel 1579 su un preesistente edificio di origini più antiche (venne citato anche nel Liber Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero nel XIII secolo), la chiesa di San Giulio venne poi ampliata una prima volta nel 1674 e nuovamente alla fine del XVIII secolo.

Esternamente la chiesa presenta una facciata semplice, con finestre e nicchie cieche un tempo decorate ad affresco e sovrastata da un timpano classicheggiante dipinto. L'entrata, evidenziata da un'architravatura in granito, è sormontata da una finestra a lunetta ed è affiancata dal campanile, eretto nel corso dell'ultima ristrutturazione subita dalla chiesa nel Settecento.

Sull'altare maggiore di stile barocco si trova una Deposizione settecentesca che alcuni attribuiscono al pittore Carlo Marino di Oleggio.

La villa Malpensa, posta in posizione dominante attorno a una vasta area coltivata che era un tempo alle dipendenze della stessa, venne fatta realizzare nel 1920 dal Giovanni Battista Caproni come propria residenza nei pressi dei campi di volo dove era solito svolgere le proprie esercitazioni. La struttura, caratterizzata da un'imponente facciata con struttura a "E", si staglia su tre piani ed è decorata con stucchi e pitture a fascione nella parte superiore, mentre il primo piano è abbellito da decorazioni in bronzo e da uno splendido patio d'ingresso in stile Liberty recuperato dalla vecchia Stazione Centrale di Milano, su cui venne montato lo stemma dei futuri conti Caproni con inciso il motto Senza cozzar dirocco, inventato per loro da Gabriele D'Annunzio. Rilevante all'interno è il "Salone degli Affreschi", la sala principale della villa che riproduce fedelmente la “Sala Reale”, l'ex sala d'aspetto dei Reali d'Italia della vecchia Stazione Centrale di Milano: essa si presenta impreziosita da stucchi, lesene e altorilievi con doratura in oro zecchino e con la volta mirabilmente affrescata nel 1933 dal pittore Giovanni Battista Jemoli che ripropose momenti di vita agreste e politica della comunità di Vizzola Ticino.

Posta lungo la strada principale che introduce in paese, la villa nella sua realizzazione inglobò nella sua proprietà anche un oratorio del Settecento che è visibile ancora oggi sul muro di cinta destro, immerso nel parco che circonda l'abitazione. Di fronte alla villa si trova una cascina che venne voluta da Federico Caproni, il quale si distinse nell'area come imprenditore agricolo e, facendosi forza della base d'appoggio costituita dalla villa del fratello, decise di bonificare interamente l'area (il cui terreno era caratterizzato da un acciottolato infruttifero) rendendola coltivabile e ideale per l'allevamento della bufala lombarda, una specie oggi come allora poco utilizzata eppure autoctona dei luoghi.

Data la sua posizione strategica, posta a poche centinaia di metri dall'aeroporto di Malpensa, la villa è stata trasformata in un hotel.

Suggestiva per l'architettura e per gli scivoli d'acqua, la centrale idroelettrica di Vizzola venne inaugurata il 9 ottobre 1901 dopo quattro anni di lavori, alla presenza di re Vittorio Emanuele III e della regina Elena. La capacità della centrale era all'epoca di 19.000 cavalli ed era una delle più potenti in Italia: la centrale rappresentava inoltre un importante esempio di ingegneria idraulica, la prima del suo genere costruita nel Regno. La struttura venne completamente ristrutturata e ammodernata nel 1937, lavori che le fecero assumere l'aspetto attuale.

La centrale era inoltre dotata di quattro conche che permettevano alle barche il passaggio lungo il canale Villoresi.

La gestione della centrale, inizialmente affidata alla Società Lombarda sorta nel 1897, nel 1942 venne affidata alla Vizzola S.p.A. che nel 1962 venne assorbita definitivamente dall'ENEL.

Oggi, attorno alla centrale idroelettrica di Vizzola, si snodano numerosi percorsi ciclo-pedonali.

A Vizzola Ticino si trova una pista prove su strada di proprietà della Pirelli, azienda italiana per la produzione di pneumatici che qui vengono testati su diverse tipologie di veicoli. La pista, inaugurata del 1969, dispone di un percorso di 2.460 metri, si estende su una superficie totale di 260.000 m² e ha la caratteristica di poter essere bagnata artificialmente così da testare il comportamento degli pneumatici anche in condizioni di manto stradale bagnato.


Voto alla città:6
Anno della foto:2024