Chiavari (Italia)

 


Chiavari è un comune italiano di 27 381 abitanti della città metropolitana di Genova in Liguria. Centro commerciale del Tigullio, è la terza città per numero di abitanti del territorio metropolitano dopo Genova e Rapallo. Ha dato i natali ai padri di Nino BixioGiuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi, il quale, dopo la cessione di Nizza alla Francia, divenne cittadino chiavarese in forza delle sue origini familiari; ciò gli permise di rimanere cittadino italiano.

Già capoluogo del Dipartimento degli Appennini durante il Primo Impero francese (1805-1815) e dell'omonima provincia (1819-1859) con l'annessione al Regno di Sardegna nel 1815, è ancora oggi un importante centro e punto di riferimento per le valli dell'entroterra chiavarese. Già sede dell'attività giudiziaria con un apposito tribunale nel levante del territorio metropolitano genovese, soppresso dal settembre 2013 con il suo accorpamento a quello di Genova, è dal 1892 altresì sede della locale diocesi.

È famosa in tutto il mondo per il suo design, l'esempio più conosciuto è la "sedia di Chiavari" detta "chiavarina".

Il comune è famoso per le sue architetture religiose, civili e militari oltre che per i suoi numerosi musei.

La necropoli di Chiavari fu scoperta sul finire degli anni cinquanta del Novecento nel corso di alcuni scavi edili. A seguito del ritrovamento furono subito iniziati i necessari lavori per le rilevazioni archeologiche che, dopo un periodo di studio che va dal 1959 al 1969, gli storici datarono la necropoli pre-romana al VII secolo a.C. 

Negli anni settanta i resti e i ritrovamenti furono spostati in una sede più idonea, visto che l'area interessata è molto vicina al centro abitato, e la collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria e il Comune di Chiavari fece sì che il 19 aprile 1985 s'inaugurò l'allora museo archeologico per la preistoria e la protostoria del Tigullio (dal 2013 museo archeologico di Chiavari). Sede attuale del museo è, dal 1985, il celebre palazzo Rocca del XVIII secolo.

Nel territorio comunale è presente e preservato un sito di interesse comunitario per il particolare interesse naturalistico e geologico. Il sito - denominato "Pineta e lecceta di Chiavari" - è collocato nella zona nord-occidentale del territorio, nei pressi del santuario delle Grazie, lungo la strada statale 1 Via Aurelia, dove il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di un bosco misto costituito prevalentemente da pini (Pinus halepensisPinus pineaPinus pinaster) e lecci. Sono inoltre presenti, tra elementi di macchia mediterranea e vegetazione rupestre, alcuni esemplari di orchidea ed euphorbia a doppia ombrella (Euphorbia biumbellata), quest'ultima molto rara nel territorio regionale.

Tra le specie animali tipiche del SIC chiavarese sono segnalate due specie di molluschi (Toffolettia stritiolata e Solatopupa pallida) legati ai substrati calcarei appartenenti alla formazione del monte Antola.


Voto alla città:7
Anno della foto:2024

Minucciano (Italia)

 


Minucciano è un comune italiano di 1 805 abitanti della provincia di Lucca in Toscana, nella storica regione della Garfagnana, alle sue estremità nord-occidentali ai confini con la Lunigiana. Il borgo, di origine antichissima, è un interessante esempio di presidio difensivo medioevale, con le case arroccate sulla sommità di uno sperone roccioso che sovrasta la profonda gola montana circostante.
Il comune è famoso per le sue architetture religiose e civili oltre che per moltissime aree naturali.

Il borgo di Minucciano presenta un centro storico interamente pedonale, circondato dalla strada provinciale carrabile dotata di parcheggio a poca distanza dalla Piazza Chiavacci, ove hanno sede il Palazzo Comunale e la chiesa di San Michele Arcangelo. Nel punto più alto del borgo è presente l'antica torre, l'unica a pianta rotonda in Garfagnana (ove normalmente le torri hanno pianta quadrata), che ancor oggi batte le ore. La Torre civica è visitabile su appuntamento, con accompagnamento di una guida a cura della Cooperativa Sociale di Comunità di Minucciano.

Il centro, con strade lastricate in pietra, stesso materiale utilizzato per la gran parte delle case, offre scorci caratteristici ed affacci sui boschi e sui monti circostanti. Pur segnato dal progressivo spopolamento degli ultimi decenni, il paese di Minucciano resta un interessante esempio di borgo medioevale.

A circa 2 Km dal centro, in direzione nord, sorge l'Eremo della Beata Vergine del Soccorso, risalente al XV Secolo. Nel prato antistante al santuario sono esposte copie delle statue stele preistoriche, rinvenute in loco, i cui originali sono oggi conservati al Museo delle statue stele "A.C.Ambrosi" di Pontremoli. Poco oltre, in direzione di Pieve San Lorenzo, si trovano i ruderi del Castello di Bergiola, raggiungibili a piedi dalla strada provinciale, che rappresentano i resti di un antico borgo fortificato abbandonato a seguito del terremoto del 1920.

Nella vicina frazione di Gramolazzo, notevolmente sviluppatasi a seguito della costruzione della diga e della formazione del lago, è stata realizzata una bella passeggiata lungolago, dotata di piccole spiagge, giardini, aree gioco per bambini, aree picnic con barbecue, parcheggi, camping, bar e ristoranti.

Nella frazione di Gorfigliano, la più popolosa del Comune, sono apprezzabili l'antica Chiesa Vecchia e l'affresco raffigurante il "Cristo morente", opera del maestro Pietro Annigoni, che l'artista ha realizzato all'interno della Cappella Pancetti nel nuovo cimitero del paese.

Il territorio del Comune di Minucciano, che ricade in buona parte nel Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane, è ricco di sentieri escursionistici per ogni livello di difficoltà, tracciati dal C.A.I. (segnali bianchi e rossi) e dal Garfagnana Trekking (segnali GT). In particolare, dalla magnifica località Val Serenaia, si dipartono gli spettacolari percorsi che consentono di ammirare splendidi panorami raggiungendo le vette più alte delle Alpi Apuane, come il Monte Pisanino, il Monte Grondilice ed il Pizzo d'Uccello. La zona è servita dai tre rifugi "Rifugio C.A.I. Guido Donegani", "Rifugio Val Serenaia" e "Rifugio Orto di Donna" dotati di camere, bagni, bar e ristoranti, tutti ubicati oltre i 1.000 metri di quota sul livello del mare. In località Orto di Donna, vi sono le cave di marmo tutt'ora attive.

A nord-est di Minucciano, ci si inoltra invece nel perimetro del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, del quale fanno parte anche il Parco dell'Orecchiella ed altre riserve naturali statali della zona, ponendo il comune al centro di una vastissima area naturale protetta.

A sud, a breve distanza dalla frazione di Gorfigliano, si trova, nel Comune di Vagli di Sotto, la splendida località di Campocatino, con i suoi caratteristici "caselli" in pietra dei pastori situati ai piedi di un maestoso anfiteatro murenico di origine glaciale. Da Campocatino, dichiarata dal 1991 "Oasi naturale della L.I.P.U.", è possibile ammirare dall'alto il Lago di Vagli. In questa località, è stato girato il film "Il mio West" di Giovanni Veronesi con Leonardo Pieraccioni, in quanto il paesaggio della zona ricorda le grandi montagne rocciose tra Stati Uniti d'America e Canada.

Una sorta di museo diffuso è oggi costituita da sculture disseminate lungo le strade del territorio comunale di Minucciano, realizzate da vari artisti con il marmo bianco delle locali cave. Alcune di esse impreziosiscono la spiaggia ed il lungolago di Gramolazzo. Fra le molte sculture interessanti, si segnala il "Trono di Federico II di Svevia", monumentale opera in marmo alta 3 metri, realizzata nel 1995 dallo scultore Villi Bossi nell'800º anniversario della nascita dello "stupor mundi".

Da Minucciano passa un ramo della così detta Via del Volto Santo, la parte della Via Francigena che conduce da Pontremoli a Lucca, percorsa dai pellegrini nel medioevo e così chiamata a motivo del Volto Santo conservato e venerato nella cattedrale lucchese di San Martino.

Nel territorio comunale si trova anche il Monte Argegna dalla cui cima a 1.015 m. s.l.m., raggiungibile in auto nei pressi del Passo Carpinelli, si gode un magnifico panorama sulle Alpi Apuane e sull'Appennino Tosco-Emiliano. La sommità dell'Argegna, tondeggiante, presenta un bel prato circondato da boschi, al centro del quale svettano il Santuario della Madonna della Guardia ed il Monumento agli Alpini con la campana votiva, omaggio alle Divisioni Alpine, e l'altare che custodisce la terra del Don riportata in ricordo dei caduti della Campagna italiana di Russia. Nei pascoli circostanti è frequente incontrare mucche e vitellini.


Voto alla città:6
Anno della foto:2024