Caserta (Italia)

 


Caserta è un comune italiano di 72 467 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Campania.

È tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia d'oro al merito civile e della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. È nota soprattutto per la sua imponente Reggia Borbonica, che, insieme al Belvedere Reale di San Leucio e all'Acquedotto Carolino, è inserita dal 1997 nel patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

Oltre alla città di Caserta con la famosissima Reggia di Caserta e gli altri monumenti cittadini, il patrimonio artistico comprende anche il Belvedere di San Leucio (inserito con la Reggia nel patrimonio dell'umanità) e il borgo medioevale di Casertavecchia ma anche il monumento dei caduti sito nel centro della città.

La Reggia di Caserta, o Palazzo Reale di Caserta, è una dimora storica appartenuta alla famiglia reale della dinastia Borbone di Napoli, proclamata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Situata nel comune di Caserta, è circondata da un vasto parco nel quale si individuano due settori: il giardino all'italiana ed il giardino all'inglese. Il complesso del palazzo reale, con i suoi giardini lunghi circa 2,5 km, è uno dei più grandi d'Europa, ed ha conseguito il titolo di Parco più bello d'Italia nel 2009. Sul lato ovest della reggia sorge la chiesa di San Francesco di Paola che fa parte di un complesso un tempo convento dei Frati Minimi, fondato nel 1605 da Andrea Matteo Acquaviva, fino al 2013 ospedale militare di Caserta.

Nonostante la speculazione edilizia, per le aree verdi Caserta risulta, con 13,06 m²/ab., al 21º posto (su 45) nella classifica dei capoluoghi di provincia italiani con meno di 80.000 abitanti per verde urbano fruibile, secondo il Rapporto 2013 sull'Ecosistema Urbano stilato da Legambiente. Ciò è dovuto principalmente all'enorme Parco della Reggia, lungo 2,5 km.

All'interno del parco vi è la Peschiera Grande della Reggia di Caserta. Si tratta di un lago artificiale costruito nel Parco della Reggia nell'anno 1769 dall'architetto Collecini. Il lago, con un isolotto al centro, è lungo 270 metri, largo 105 e profondo 3,50. Tra il 1769 e il 1773, progettato per il divertimento del re Ferdinando IV, vi si svolgevano finte battaglie terrestri e marittime con modelli di navi in scala ridotta. Vennero anche insediati in alcune abitazioni nei pressi della vasca dei marinai con le loro famiglie; "Liparoti" per poter organizzare i giochi nautici. Dal 2002 si svolgono ogni anno i Giochi Sportivi Studenteschi di Vela Radiocomandata "Radio Sailing".

La Reale Tenuta di San Silvestro faceva parte, insieme a San Leucio, al Parco Reale ed al Giardino all'Inglese delle "Reali Delizie" annesse alla Reggia di Caserta. Situata a nord del complesso monumentale, si estende sulle due colline contigue di Montemaiulo e Montebriano. L'area, di circa 76 ettari, venne scelta in quanto particolarmente idonea a creare una naturale scenografia alla cascata che anima, con le sue acque, le fontane del parco vanvitelliano. I territori che la compongono furono acquistati dopo il 1750 in momenti diversi e riuniti poi in un unico tenimento che venne delimitato con un muro perimetrale.

La tenuta di San Silvestro, così come gli altri siti reali, fu destinata ad attività agricole e venatorie sull'esempio delle nuove mode di vita agreste diffuse nelle altri corti europee. In quest'area furono conservate, e in alcuni casi incrementate, le coltivazioni già esistenti come vigne, uliveti, frutteti, orti e giardini. Tra il 1797 e il 1801, in località "Parito", venne costruito, sotto la direzione del Collecini, già collaboratore di Luigi Vanvitelli, il Real Casino per dar ristoro al Re ed al suo seguito durante la caccia nei boschi vicini e per disporre di locali idonei alle diverse necessità dell'azienda agricola.

Il 13 maggio 1922 la tenuta di San Silvestro, che faceva parte dei beni immobili della Corona, passò al demanio dello Stato e fu consegnata al Ministero della Pubblica Istruzione. Nel dopoguerra, fino al 1970, il Real Casino ospitò una colonia antitracomatosa e nel 1983 l'intero sito, gestito dall'Amministrazione provinciale, passò per competenza alla Soprintendenza ai Beni AA.AAAA.SS. per le province di Caserta (CE) e Benevento (BN). In quest'ultimo ventennio il Real Casino, che già in passato era stato sottoposto a varie trasformazioni e interventi di "abbellimento", ha subito continui atti vandalici; sono state rubate statue, divelti e trafugati marmi del caminetto, asportati parati, distrutti servizi, ecc.

Il 6 febbraio 1993 il WWF Italia, dopo un lungo periodo di collaborazione con la Soprintendenza per la salvaguardia del sito, ha ottenuto dal Ministero per i Beni Culturali e dal Ministero delle Finanze la gestione del "bosco di San Silvestro" che è così diventato la prima "oasi del WWF" della provincia di Caserta. Il 10 aprile 1994 l'oasi è stata inaugurata ed il giorno successivo aperta al pubblico mediante visite guidate.

Confinante con piazza Carlo di Borbone e ubicato di fronte alla sede delle facoltà di Psicologia e Studi politici della Università degli Studi della Campania 'Luigi Vanvitelli'. L'area, prima di proprietà dell'Aeronautica Militare, è stata acquisita dal comune di Caserta, che l'ha trasformata in un grande parco verde. È stato intitolato a Maria Carolina d'Asburgo, che volle la realizzazione del Giardino Inglese della Reggia e scrisse il codice delle leggi leuciane.

Alimentato dall’Acquedotto Carolino, il Giardino Inglese è un fenomeno che ebbe inizio attorno al XVIII secolo, conducendo al superamento dei vecchi schemi geometrici (giardino all'italiana) all'interno dei nuovi giardini nobiliari. Fu realizzato da John Andrea Graefer e voluto dalla regina Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, moglie di Ferdinando IV, secondo i dettami dell'epoca che videro prevalere il giardino detto "di paesaggio" o "all'inglese", sottolineatura dell'origine britannica di spazi il più possibile fedeli alla natura. L'opera di John Andrea Graefer cominciò nel 1786 e consentì al giardino di formarsi, di anno in anno. Tra scorci selvaggi e architetture oniriche, ospita un’eccezionale varietà di piante esotiche e sementi individuate a CapriMaioriVietriSalernoCava de' TirreniAgnanoSolfataraGaeta. Successivamente fu seguito dai suoi figli – che si occuparono della proprietà negli anni dell’occupazione francese – Graefer si fece personalmente carico della selezione delle specie botaniche, effettuando numerosi sopralluoghi sulle coste campane, e attivando una fiorente attività d’importazione: le prime specie estere arrivarono dall’Olanda nel 1793.

Il principale polo museale cittadino è sicuramente quello del Complesso museale della Reggia di Caserta. Oltre che gli appartamenti reali e la pinacoteca reale, è possibile anche visitare sempre all'interno della Reggia il Museo dell'Opera e del Territorio dedicato alla realizzazione della Reggia stessa e la mostra permanente Terrae Motus con una raccolta di opere contemporanee.

Sono presenti poi altri musei come il Museo della Seta di San Leucio, il Museo delle Cere "Le Muse", il Museo Diocesano di Caserta, il Museo Michelangelo (scienze, mineralogia, topografia, disegno), il Museo Dinamico della Tecnologia Adriano Olivetti (attualmente chiuso, 2021) e il Planetario di Caserta.

Infine sono sorte varie Gallerie d'arte contemporanea pubbliche e private per tutta la città che accolgono spesso mostre d'arte anche internazionale.


Voto alla città:8
Anno della foto:2023

Gambatesa (Italia)

 


Gambatesa è un comune italiano di 1 262 abitanti della provincia di Campobasso in Molise. Posto in collina, offre un'ampia visuale sul lago di Occhito (di origine artificiale); ha un'estensione di 43 km².
Il castello, posto sull'altura del colle Serrone, al centro del quartiere storico, ha subìto lungo i secoli varie trasformazioni. Da castello-fortilizio a castello-residenza feudale in epoca medioevale, fu trasformato, nel sec. XVI, in castello-palazzo rinascimentale dalla famiglia feudataria dei Di Capua. Divenne poi proprietà baronale-marchesale e quindi proprietà privata (oggi rientra nei beni appartenenti allo Stato). È ben visibile l'originaria massiccia struttura medioevale di forma quadrata con la merlatura guelfa sul lato sud-ovest e le torri angolari in direzione nord-est, mentre sono di stile rinascimentale il portale bugnato, le finestre e la loggetta con tre archi a tutto sesto che si aprono sulla facciata nord-ovest, aggiunta nel XV-XVI secolo. L'interno si presenta oggi, dopo i recenti restauri, come una pregevole pinacoteca per l'abbondanza di affreschi, eseguiti da Donato da Copertino (Decumbertino) e discepoli nel 1550 su commissione di Vincenzo I di Capua, duca di Termoli e conte di Gambatesa. Espressione del manierismo cinquecentesco, il ciclo dei dipinti, raffigurante paesaggi, grottesche, tendaggi, pergolati, scene mitologiche e allegoriche, costituisce nel suo insieme una testimonianza di arte di notevole livello artistico. Di particolare interesse sono le figure allegoriche delle virtù cardinali.
La chiesa di S. Nicola risale ai secoli XIV-XV, fu edificata sotto il titolo di S. Sebastiano, situata fuori la terra di Gambatesa, in una zona campestre ed officiata dal 1586 al 1653 dai Minori Conventuali di S. Francesco detti della "Scarpa", che abitavano l'annesso convento loro concesso dall'università con atto del 7 novembre 1586. Soppresse le piccole comunità religiose da Innocenzo X la chiesa e il convento furono abbandonati. Con il terremoto del 1688 si aggravarono le condizioni già molto deteriorate dell'edificio e nel 1695 fu oggetto di dispendiosi restauri. Rinnovata la chiesa l'arcivescovo di Benevento Orsini (poi papa Benedetto XIII) vi fece trasferire le suppellettili dell'antica e abbandonata chiesa di S. Nicola al Serrone. La chiesa di S. Nicola è oggi un piccolo gioiello d'arte sacra romanico-rinascimentale dalla linea architettonica semplice e linda con la facciata a timpano. Presenta all'interno ad una sola navata, alcune pregevoli tele di notevole interesse, restaurate per opera della Sovrintendenza alle Belle Arti.

Voto alla città:6
Anno della foto:2023

Mirabello Sannitico (Italia)

 


Mirabello Sannitico è un comune italiano di 2 057 abitanti della provincia di Campobasso in Molise.
Il più antico riferimento alla città compare in un registro chiesa nel febbraio 1193, dove l'abate Ferulfo menziona la chiesa di San Salvatore di Mirabello (di cui si ignora il sito), adiacente al fiume Tappino. Numerose sanguinose battaglie furono combattute sui diritti d'acqua per la terra tra Mirabello Sannitico e Ferrazzano. Molti terremoti hanno storicamente afflitto la zona. Questa regione ha subito grandi terremoti nell'847, 1294, 1309, 1456, 1587, 1688 (in quest'occasione non ci fu nessuna morte, in quanto nel momento in cui si verificò il terremoto la maggior parte delle persone erano nei campi) e 1794. Il 26 luglio 1805 un terremoto ha colpito la zona uccidendo quasi 6 000 persone in Molise e 300 in Mirabello, trasformando una chiesa già danneggiata, San Nicola, in macerie.

Voto alla città:6
Anno della foto:2023