Charleroi (Belgio)

 


Charleroi è una città del Belgio, situata nella provincia dell'Hainaut, nonché centro principale dell'area denominata Paese nero. Nel 2005 contava 201 373 abitanti. Si estende su una superficie di 102,13 km².
Charleroi è famosa per iBeffroi che fa parte dei campanili del Belgio e della Francia classificati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
L'aeroporto Charleroi è il secondo aeroporto in Belgio per importanza, ed è la prima base per molte compagnie aeree. 

Voto alla città:6
Anno della foto:2023

Ixelles (Belgio)

 


Ixelles è un comune belga di 78 088 abitanti, situato nella regione di Bruxelles-Capitale.

Nota per la sua popolazione molto diversificata, la sua offerta culturale e i suoi numerosi negozi. La presenza del Parlamento europeo e dei campus dell'Université Libre de Bruxelles e della Vrije Universiteit Brussel ne fanno una città molto frequentata dai giovani e dagli espatriati.

Enrico I di Brabante e sua moglie Mathilde fondarono il convento La Cambre alla fonte del Maelbeek nell'attuale Ixelles, che prosperò ma soffrì molto anche nel corso dei secoli. La santa Alice di Schaerbeek (* 1225) fu una suora a La Cambre dal 1232 fino alla sua morte nel 1249. San Bonifacio di Losanna morì lì nel 1261. Nel corso dell'avanzata della Rivoluzione francese, il monastero fu chiuso nel 1796, ma sfuggì al completo smantellamento. La chiesa gotica del XIV secolo, il chiostro e la casa delle fontane del XVI e XVII secolo sono state conservate. Gli edifici ospitano un monastero premostratense (dal 2013) e l'Università di arte, design e architettura di La Cambre (École nationale supérieure des arts visuels). Attualmente un birrificio vende la birra "Abbaye de/Abdij van La Cambre" e promuove l'immagine del fondatore del monastero. Lo scrittore Marc Meganck ha fatto dell'abbazia la scena di un romanzo poliziesco: Les dessous de la Cambre (180° Editions, Bruxelles 2012).

Piazza Flagey (in francese Place Flagey), grande piazza adiacente ai resti dell'Abbazia di la Cambre, e il cuore storico del comune di Bruxelles di Ixelles, prende il nome dall'avvocato, sindaco e rappresentante del popolo di Bruxelles Eugène Flagey. Il nome della piazza era ed è talvolta usato per indicare la Maison de la Radio che è stata costruita lì tra il 1934 e il 1939 sul lato sud della piazza.

La piazza è adiacente ai restanti stagni di Ixelles, ed è stata costruita su un bacino riempito nel 1860 dai suddetti stagni. Place Eugène Flagey è un nodo di molti assi di traffico di Bruxelles e anche un nodo per il trasporto pubblico di Bruxelles.

L'area che circonda la piazza era già abitata nel XIII secolo. La frazione di Lower Ixelles che sorse qui resistette molto più a lungo contro l'ondata di francesizzazione e urbanizzazione con cui l'Alta Ixelles dovette confrontarsi molto prima.

Oltre all'edificio di trasmissione sul lato sud, c'è anche un sito storico sul lato nord. Il primo supermercato con una piena autonomia del Belgio, un Delhaize , ha aperto qui il 18 dicembre 1957 e ha fino ad oggi situato anche qui.

Sotto la piazza, nel corso di una ristrutturazione che si è svolta dal 2002 al 2008, è stata realizzata una grande vasca antiallagamento e un parcheggio interrato da 186 posti. Il bacino è una necessità data la sua posizione nella valle del Maalbeek e l'alta falda freatica della zona. Nel 2008 il parcheggio soffriva ancora di difetti di costruzione e problemi di infiltrazioni d'acqua ma è stato finalmente inaugurato il 15 novembre 2010.

Gli Stagni di Ixelles (Étangs d'Ixelles), vicini a Piazza Flagey, la piazza più estesa di Bruxelles, sono le vestigia di quattro stagni naturali formati dal corso del Maelbeek, un modesto ruscello che scorreva a sud di Bruxelles, oggi canalizzato in un acquedotto. Gli stagni insieme, con l'abbazia della Cambre, rappresentavano uno dei luoghi più affascinanti dell'agglomerato di Bruxelles ed erano una passeggiata incantevole e pittoresca. Oggi, pur mantenendo parte del fascino originale, la pianta generale del quartiere ha subito varie modifiche che hanno cancellato rapidamente il ricordo del vecchio villaggio campestre, permettendo alla borghesia dell'epoca di costruire nei dintorni degli stagni e nelle nuove vie adiacenti numerose case signorili di stile ecletticoliberty e decò, che costituiscono oggi un importante patrimonio.

Il Flagey, l'antica Maison de la Radio è stato creato nel 1930 sotto il nome di Istituto Nazionale Belga di Radiodiffusione (Institut National Belge de Radiodiffusion), e si trova nella piazza omonima, allocato in un complesso in stile decò concepito da Joseph Diongre (1878-1963).

L'edificio possiede degli angoli smussati che mascherano il volume massiccio di questa costruzione in mattoni giallo-ocra e granito (pierre bleu). L'orizzontalità è sottolineata dalle vetrate a nastro e dalla tettoia a sbalzo lungo tutto il piano terra.

L'opera è paragonata ad un transatlantico con i suoi ponti ed i suoi lunghi corridoi. All'interno è stato convervato il mobilio originale in stile Art Déco. L'idea alla base di questo edificio ha ricevuto il primo premio del concorso organizzato per la costruzione della Maison de la Radio. Il cantiere è durato dal 1935 al 1938, ed allora era una delle prime case della radio (maisons de la radio) in Europa. Sopra un suolo cedevole a causa di una falda freatica, si è dovuto installare un sistema di pompaggio permanente. Il palazzo è costruito su una piastra di cemento e fogli di rame. Dopo la fine dei lavori nel 1938, l'INR iniziò a trasmettere regolarmente dalle 06:45 alle 24:00.

L'edificio comprende 12 studi di registrazione di pianta trapezoidale fra cui il celebre Studio 4 con un organo da 8000 canne. I locali sono climatizzati e serviti da 13 ascensori, inoltre sono dotati delle più moderne strumentazioni radiofoniche. La torre d'angolo serve a proteggere il ripetitore televisivo. L'isolamento acustico è ottimale.

Rinnovato ed inaugurato nel settembre 2002 col nome di Flagey, ha ritrovato la sua funzione originaria con la creazione di uno spazio musicale con studi di registrazione, sale per concerti e cinema, diventando un luogo con una programmazione eclettica.

Il Museo Costantin Meunier è casa-studio dell'artista, pittore, scultore e disegnatore belga Constantin Meunier (1831-1905), che fece costruire la sua dimora verso la fine della sua vita. Ospitando una vasta collezione di oltre 700 opere, la casa fu acquistata dallo stato belga nel 1936 e aperta al pubblico nel 1939. Annesso ai Musei reali di belle arti del Belgio, e successivamente ristrutturato, dal 1986 presenta una selezione di circa 150 opere e documenti.

Gli oggetti in mostra ripercorrono più specificatamente l'evoluzione del maestro tra il 1875 ed il 1905, questa "seconda vita" nelle sue stesse parole, durante la quale il suo talento realista si è concentrato maggiormente sugli aspetti sociali e industriali del Belgio, prima attraverso la pittura e il disegno e poi, dal 1885 in poi, con il ritorno alla scultura per diventare uno dei più grandi artisti del genere. Dipinti come The Broken Pot fanno eco a sculture importanti come The Hammerer, un intero popolo di gesso e bronzo che ha segnato profondamente la sua giornata e ha continuato a influenzare l'arte realista fino ai primi decenni del XX secolo.

Il Parco Tenbosch nasce alla fine del XIX secolo dall'idea del dendrologo Jean-Louis Semet, e del suo capo giardiniere Hector Noyer, che intedevano creare un arboreto di alberi rari a Bruxelles. A tal fine, raccolsero alberi e cespugli notevoli, a volte unici a Bruxelles od in Belgio, come il Plaqueminier italiano che proviene dall'Asia ed è imparentato con l'Ebano, i cui frutti commestibili sono chiamati kakis, nel sito dei frutteti e degli orti del vecchio fortificato fattoria di Tenbosch - un vero giardino botanico privato che è diventato un parco pubblico nel 1981.


Voto alla città:7
Anno della foto:2023

Otopeni (Romania)

 


Otopeni è una città della Romania di 21 750 abitanti, ubicata nel distretto di Ilfov, nella regione storica della Muntenia. Fa parte dell'area amministrativa anche la località di Odăile.

La città è sede dell'Aeroporto Internazionale Henri Coandă, il più importante dei due che servono Bucarest.

La città ospita il Museo dell'Aviazione e il Centro culturale "Ion Manu".

L'area di Otopeni è stata abitata fin dall'antichità: durante gli scavi per la realizzazione dell'aeroporto vennero scoperte tracce di insediamenti umani su due livelli: quello inferiore risalente all'Età del ferro, quello superiore attorno al X secolo.

La presenza dell'aeroporto ha trainato in maniera rilevante lo sviluppo di Otopeni, prima creando posti di lavoro e traffico commerciale e poi, dopo la caduta del regime comunista, con l'apertura del Paese alle iniziative imprenditoriali straniere, molte grandi aziende internazionali hanno costruito qui le proprie sedi, proprio grazie alla vicinanza dell'aeroporto stesso.
Grazie a queste presenze internazionali, oggi Otopeni è la città con il più alto reddito pro capite di tutta la Romania.


Voto alla città:7
Anno della foto:2023