Trieste (Italia)

 


Trieste è un comune italiano di 200 523 abitanti, capoluogo della regione italiana a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia, affacciato sull'omonimo golfo nella parte più settentrionale dell'Alto Adriatico, fra la penisola italiana e l'Istria, a qualche chilometro dal confine con la Slovenia nella regione storica della Venezia Giulia. Già capoluogo dell'omonima provincia, è sede dell'omonimo ente di decentramento regionale (EDR), istituito con Legge regionale 29 novembre 2019, n. 21, ed operativo dal 1º luglio 2020.

Rappresenta da secoli un ponte tra l'Europa occidentale e quella centro-meridionale, mescolando caratteri mediterraneimitteleuropei e slavi ed è il comune più popoloso e densamente popolato della regione, con il porto di Trieste che nel 2016 è stato il porto italiano con più traffico merci ed uno dei più importanti nel sud Europa.

Trieste è ricca di monumenti e luoghi d'interesse come architetture religiose, civili, militari, marittime e ferroviarie, vie e piazze, quartieri, siti archeologici e aree naturali. 

La basilica cattedrale di San Giusto è il principale edificio religioso cattolico della città di Trieste. Si trova sulla sommità dell'omonimo colle che domina la città. Come viene riferito dalla maggior parte degli storici triestini, l'aspetto attuale della basilica deriva dall'unificazione delle due preesistenti chiese di Santa Maria e di quella dedicata al martire san Giusto, che vennero inglobate sotto in un unico edificio dal vescovo Rodolfo Pedrazzani da Robecco tra gli anni 1302 e 1320 per provvedere la città di una cattedrale imponente.

La prima notizia riguardante la cattedrale risale all'anno 1337, quando il campanile dell'ex chiesa di Santa Maria venne rivestito con uno spesso muro per poter sostenere il nuovo edificio. I lavori al campanile si conclusero nel 1343, ma quelli alla chiesa si protrassero fino alla fine del XIV secolo. Il campanile in origine era più elevato, ma nel 1422 venne colpito da un fulmine venendo ridotto all'altezza attuale. Dopo la definitiva dedizione della città all'Austria (1382), l'allora imperatore Leopoldo III d'Asburgo nominò il primo vescovo tedesco di Trieste, Enrico de Wildenstein, che in data 27 novembre 1385 consacrò l'altare maggiore della cattedrale ponendo fine ai lavori. Nel novembre del 1899 papa Leone XIII elevò l'edificio sacro triestino alla dignità di basilica minore.

Il palazzo delle Poste di Trieste è un importante edificio storico della città giuliana. L'entrata principale è in piazza Vittorio Veneto. Al suo interno si trova la sede triestina delle Poste Italiane e del Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa. Il palazzo delle Poste di Trieste fu costruito fra il 1890 e il 1894 ad opera dell'architetto Friedrich Setz.

Al nuovo palazzo venne destinata l'area occupata dalla Dogana (sorta sulle antiche saline che un tempo occupavano la zona su cui sorge attualmente il Borgo Teresiano). Il palazzo, disposto su un'area rettangolare di quasi 7 100 metri quadrati, venne concepito fin dall'inizio per ospitare sia gli uffici postali e telegrafici, che quelli della finanza, per cui l'interno è strutturato in due corpi distinti di 3 500 metri quadrati ciascuno. Attualmente il palazzo ospita sul lato di piazza Vittorio Veneto la filiale di Trieste delle Poste Italiane e al piano terra il Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa.

Kleine Berlin è il più esteso complesso di gallerie antiaeree sotterranee risalenti alla seconda guerra mondiale ancora esistente a Trieste. Data la sua conformazione collinare, Trieste è percorsa da numerose gallerie antiaeree, ma il complesso della Kleine Berlin è particolare per la sua ampiezza, la sua estensione, e per il fatto di essere visitabile dal pubblico.

Il Canal Grande di Trieste è un canale navigabile che si trova nel cuore del Borgo Teresiano, in pieno centro storico, a metà strada tra la stazione di Trieste Centrale e piazza Unità d'Italia, con imboccatura dal bacino di San Giorgio del Porto Vecchio. Fu realizzato tra il 1754 e il 1756 dal veneziano Matteo Pirona, scavando ulteriormente il collettore principale delle saline, quando queste vennero interrate per permettere lo sviluppo urbanistico della città all'esterno delle mura. È stato costruito affinché le imbarcazioni potessero giungere direttamente fino al centro della città per scaricare e caricare le loro merci.

La Tranvia di Opicina (tram de Opcina in dialetto triestinoOpenski tramvaj in sloveno), nota anche come Trenovia di Opicina, una delle attrazioni turistiche della città di Trieste, è una linea tranviaria interurbana panoramica gestita dalla Trieste Trasporti. Sua caratteristica unica in Europa è quella di possedere un tratto di circa 800 m in forte pendenza (fino al 26%) lungo il quale le vetture vengono spinte (in salita) o trattenute (in discesa) da carri-scudo vincolati ad un impianto funicolare. Il servizio, classificato come linea 2, presenta un percorso urbano nel centro di Trieste (a livello del mare) e una tratta interurbana di collegamento con la frazione di Villa Opicina sull'altopiano del Carso, a 329 m s.l.m.. In funzione dal 9 settembre 1902, è lunga poco più di 5 km.

Piazza Unità d'Italia è la piazza principale di Trieste. Si trova ai piedi del colle di San Giusto, tra il Borgo Teresiano e il Borgo Giuseppino. Di pianta rettangolare, la piazza si apre da un lato sul Golfo di Trieste, mentre dall'altro è circondata da numerosi palazzi e da diversi edifici pubblici. Affacciate sulla piazza si trovano le sedi di diversi enti: il municipio di Trieste, il palazzo della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia e la prefettura del capoluogo. La piazza ha un'area totale di 12 280 m². Anticamente era chiamata Piazza San Pietro, dal nome di una chiesetta ivi esistente, poi cambiò nome in Piazza Grande, mentre durante il periodo austriaco il nome fu mutato in Piazza Francesco Giuseppe, dal nome dell'imperatore Francesco Giuseppe d'Austria. Ha preso il nome attuale nel 1918, quando la città fu annessa all'Italia.

Il Borgo Teresiano è un quartiere di Trieste costruito attorno alla metà del XVIII secolo e voluto dall'allora imperatore d'Austria Carlo VI e dopo la sua morte da Maria Teresa d'Austria. Il quartiere fu progettato per dare un po' di respiro e sviluppo alla città che stava assistendo al fiorire del commercio portuale. Venne ricavato dall'interramento delle antiche saline di Trieste urbanizzando un'area al di fuori dalle mura. Con il suo asse viario a trama ortogonale, è uno dei primi esempi di piani regolatori cittadini moderni. Il Borgo Teresiano si sviluppa tra la via Carducci, corso Italia, la stazione di Trieste Centrale e le rive.

L'importanza strategica dell'antica città romana di Tergeste, che diede poi origine alla moderna Trieste, è anche indicata dalla sue possenti mura. Fatte di blocchi di pietra, circondavano la città partendo dalle zone collinari fino a scendere verso il mare. L'antica Trieste romana, infatti, possedeva un porto in zona Campo Marzio, dove ora è situata l'omonima stazione ferroviaria e il relativo museo ferroviario, dotato di scali di modeste dimensioni lungo il litorale, che si trovavano sotto il promontorio di San Vito e nei pressi della moderna località di Grignano, dove erano anche presenti alcune ville patrizie, estendendosi fino a Santa Croce. Il fabbisogno idrico della città era all'epoca soddisfatto da due acquedotti: quello di Bagnoli e quello di San Giovanni di Guardiella.

Fondamentale per lo sviluppo economico della città fu una strada romana realizzata dall'imperatore Flavio Vespasiano, denominata Via Flavia, che fu costruita tra il 78 e il 79, che diventò con il passare dei decenni la più importante strada della regione augustea Venetia et Histria. Il suo percorso si sviluppava da Tergeste costeggiando il litorale istriano passando poi per Pola e Fiume; giungeva infine in Dalmazia, ma si è supposto che dovesse originariamente prolungarsi sino alla Grecia. Era una delle vie più importanti fra quelle che non partivano direttamente da Roma.

Altra importante strada che passava attraverso la città antica era la Via Gemina, che collegava Aquileia ad Emona (la moderna Lubiana) e che fu costruita dopo il 14 a.C. dalla legio XIII Gemina. La Via Gemina seguiva il primo tratto dell'antichissima via dell'ambra: quando si dividevano, quest'ultima proseguiva poi fino al Danubio verso Carnuntum.

La Grotta Torri di Slivia si trova nel comune di Duino-Aurisina, in provincia di Trieste, ai piedi del piccolo borgo di Slivia, centro agricolo abitato da una popolazione prevalentemente slovena che conta intorno ai 130 abitanti. È stata battezzata così dai primi esploratori che l'hanno mappata a fine Ottocento per le numerose torri stalagmitiche che la caratterizzano. Il rilievo della grotta, che risale al 6 gennaio 1885, fu opera dell'ing. Costantino Doria, della Società alpinisti triestini. La prima spedizione entrò dal pozzo principale, che è conosciuto fin dai tempi più antichi. I lavori per realizzare l'ingresso artificiale per la fruizione turistica vennero iniziati nel 1964. Nel 1967 vengono creati il sentiero interno e la scalinata in ferro, mentre nel 1968 furono staccati i primi biglietti turistici.


Voto alla città:8
Anno della foto:2019

Medesano (Italia)

 


Medesano è un comune italiano di 10 878 abitanti della provincia di Parma in Emilia-Romagnafamoso per le sue architetture religiose e militari oltre che per le sue aree naturali.

Medesano sorge sulla sinistra del fiume Taro, in posizione collinare, ai piedi dei primi rilievi dell'Appennino parmense.

A margine del centro, in posizione dominante sulla val di Taro, si erge il Poggio, su cui nel XII secolo fu edificato il castello, probabilmente sui resti del Castrum Medexani romano.


Voto alla città:7
Anno della foto:2019

Brescia (Italia)

 


Brescia è un comune italiano di 195 058 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia. È il secondo comune della regione per popolazione, dopo Milano.

Antica città le cui origini risalgono a oltre 3 200 anni fa, Brescia possiede un cospicuo patrimonio artistico e architettonico: i suoi monumenti d'epoca romana e longobarda sono stati dichiarati dall'UNESCO Patrimonio mondiale dell'umanità. Attiva nei settori della manifattura, dell'industria metalmeccanica, tessile, chimica e alimentare, è tra i principali centri economico-produttivi d'Italia ed è conosciuta per la celebre corsa d'auto d'epoca Mille Miglia e per la produzione del Franciacorta.

Nel 2017 Brescia e la sua provincia, insieme a quelle di BergamoMantova e Cremona, sono state premiate come Regione Europea della Gastronomia sotto il nome di Lombardia Orientale. La stessa città di Brescia, inoltre, è stata scelta nel 2020 come capitale italiana della cultura per l'anno 2023 assieme alla vicina Bergamo, entrambi due dei territori più colpiti dalla pandemia di COVID-19.

La città di Brescia è soprannominata "La Leonessa", originariamente per il valore e l’attaccamento dimostrato verso la repubblica veneta: nel 1438, a tal proposito, lo stesso Senato veneto proclamò la città di Brescia “Leonessa e degna sposa del Leone” conferendole il titolo di “Brixia Fidelis fidei et Iustitiae”, titolo fieramente riportato sul fronte del palazzo della Loggia.

Brescia è un esempio di città sviluppatasi continuativamente e ininterrottamente per circa tremila anni, caratterizzata dall'interazione tra i diversi stili architettonici susseguitisi nel corso dei secoli, tant'è che il noto critico d'arte Philippe Daverio ha affermato che a Brescia è presente “la più potente stratificazione storica del Nord Italia”. Il cospicuo patrimonio artistico e l'importante eredità archeologica che costituiscono il suo centro storico sono composti da diversi monumenti, che spaziano dall'età antica a quella contemporanea, alcuni dei quali sono d'importanza mondiale.

Il 25 giugno 2011, la riunione del 35º Comitato per il Patrimonio dell'Umanità, tenutasi a Parigi, ha iscritto nella lista dei beni patrimonio mondiale dell'UNESCO, facenti parte del sito “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”, i seguenti monumenti di Brescia:

L'area monumentale del Foro romano: costituisce il complesso archeologico in cui sono presenti alcuni tra i maggiori e meglio conservati edifici pubblici di epoca romana esistenti nell'Italia settentrionale.

Il complesso monastico longobardo di San Salvatore-Santa Giulia: costituisce uno straordinario palinsesto architettonico, trasformato nel Museo di Santa Giulia, che contiene circa 11.000 opere d'arte e reperti archeologici.

Fanno parte del sito UNESCO anche le Domus dell'Ortaglia (sono un gruppo di antiche domus romane, utilizzate tra il I e il IV secolo, chiamate in questo modo perché sono state rinvenute negli orti (ortaglia) del monastero di Santa Giulia), il cinquecentesco Palazzo Maggi Gambara, la seicentesca Casa Pallaveri e una porzione dell'antico decumano massimo (l'odierna Via dei Musei).

Brescia conserva nell'area del centro storico diverse decine di chiese appartenenti ad ogni periodo storico e artistico, dalle testimonianze longobarde alle opere del più estremo Settecento, fino ai prodotti dell'eclettismo ottocentesco. Il Duomo vecchio, la cattedrale invernale della città, è uno dei più importanti esempi di rotonda romanica in Italia, eretto nell'XI secolo e prezioso contenitore di svariate opere d'arte, come tele del Moretto e del Romanino, un sepolcro di Bonino da Campione, la cripta dell'VIII secolo e la grande arca sepolcrale di Berardo Maggi risalente all'inizio del Trecento. Altro esempio di architettura romanica è la piccola Chiesa di San Faustino in Riposo, dalla caratteristica forma esterna a cono.

Importanti testimonianze di architettura gotica sono invece la chiesa di San Francesco d'Assisi, dalla caratteristica facciata a capanna in pietra grezza con un ampio rosone, la chiesa di Santa Maria del Carmine, edificata nel Quattrocento con molte aggiunte successive, e la chiesa del Santissimo Corpo di Cristo, definita come la Cappella Sistina di Brescia per il ricco ciclo di affreschi rinascimentali che adorna il suo interno. La chiesa di Santa Maria dei Miracoli è invece il grande capolavoro della scultura rinascimentale bresciana, con la facciata di Giovanni Antonio Amadeo completamente lavorata a fine bassorilievo affiancata dalle sculture del Tamagnino. Di notevole interesse, dello stesso periodo storico, è la chiesa di San Giuseppe, il pantheon musicale bresciano con i sepolcri delle più grandi personalità nel campo, contenente uno dei organi antichi più grandi del mondo, opera degli Antegnati.

Massimi esponenti del barocco cittadino sono la chiesa dei Santi Faustino e Giovita (costruita dall'architetto Stefano Carra) dove trovano sepoltura i due patroni di Brescia, il Duomo nuovo, la cattedrale estiva, costruito in sostituzione dell'antica Basilica di San Pietro de Dom, e la chiesa di Santa Maria della Carità, con la sua caratteristica pianta ottagonale e la riproduzione della Santa Casa di Nazaret posta dietro l'altare maggiore. La chiesa patronale, in particolare, conserva il grande affresco dell'Apoteosi dei santi Faustino, Giovita, Benedetto e Scolastica di Giandomenico Tiepolo, più altre opere d'arte scultoree e pittoriche. Di particolare rilevanza artistica è anche la chiesa di San Giovanni Evangelista con la Cappella del Santissimo Sacramento, decorata per metà da tele del Moretto e per metà dal quelle del Romanino. Altro monumento barocco, che spicca in assoluto per la sua unitarietà formale e architettonica in quanto costruito ex-novo, è la chiesa di Santa Maria della Pace, progettata dall'architetto veneziano Giorgio Massari con opere pittoriche di Pompeo Batoni.

Esempio di architettura neoclassica è la collegiata dei Santi Nazaro e Celso, che custodisce il prezioso Polittico Averoldi di Tiziano. Al di fuori degli edifici chiesastici si annovera infine il Cimitero Monumentale di Brescia, progettato da Rodolfo Vantini e costruito a più riprese durante l'Ottocento. Sempre del Vantini è la tomba Bonomini, chiamata popolarmente "tomba del cane", progettata su commissione del commerciante Angelo Bonomini, che emerge con il suo profilo neogotico sul pendio del monte Maddalena.

Il cimitero di Brescia, denominato Vantiniano (dal nome del suo progettista, l'architetto Rodolfo Vantini), è il primo cimitero monumentale costruito in Italia, al centro del quale si erge il Faro di Brescia (alto 60 metri, rivestito di marmo di Botticino) alla cui forma si è ispirato l'architetto tedesco Heinrich Strack per progettare la Colonna della Vittoria, uno dei simboli della città di Berlino. Nel 1866 le spoglie del noto pittore bresciano Francesco Filippini sono state trasferite, per volontà della cittadinanza di Brescia, dal Cimitero Monumentale di Milano al Cimitero Vantiniano.

Fra le opere di architettura civile di Brescia spicca piazza della Loggia, il complesso architettonico più omogeneo della città e importante esempio di piazza rinascimentale chiusa. L'edificio principale che fa da sfondo monumentale al piazzale è palazzo della Loggia, noto più semplicemente come "la Loggia", sede della giunta comunale, costruito a partire dal 1492 sotto la direzione di Filippo Grassi e infine completato nel Cinquecento sotto la supervisione del Sansovino e di Palladio. Nel Settecentesco, inoltre, venne realizzato dall'architetto Luigi Vanvitelli quello che viene appunto chiamato "Salone Vanvitelliano". Sul fianco sud della piazza sono invece allineati i due Monti di Pietà, il primo - detto anche "vecchio" - quattrocentesco e il secondo - il "nuovo" - costruito alla fine del Cinquecento, le cui facciate rappresentano il primo museo lapidario italiano (infatti, un decreto del Consiglio speciale della città di Brescia del 1480, sanciva che le lapidi di epoca romana rinvenute nell'area in cui sarebbero sorti questi due palazzi dovessero essere conservate per uso pubblico: furono quindi murate lungo le pareti di questi edifici e utilizzate come ornamento), mentre al centro del lato est si eleva il grande orologio astronomico del 1540. In questa piazza, il 28 maggio 1974 si è consumata la strage di piazza della Loggia.

Centro di potere più antico è invece il Broletto, l'antico palazzo comunale situato in piazza del Duomo. Il nucleo originario dell'edificio risale al Duecento, in seguito ampliato a più riprese nel Trecento (ala ovest sulla piazza), nel Quattrocento (ali est e nord con rifacimento dell'ala ovest) e nel Seicento (porticato trasversale interno). Completa l'edificio la torre del popolo o del "Pégol", torre civica del XII secolo.

Nell'ambito dell'architettura civile privata si distinguono numerosissimi palazzi disposti lungo tutte le vie del centro storico, in particolare quelli appartenuti alla potente famiglia dei Martinengo, tra i quali figurano palazzo Martinengo e palazzo Maggi Gambara in piazza del Foropalazzo Martinengo Colleoni di Malpaga in piazzetta Sant'Alessandropalazzo Uggeri lungo via Musei e palazzo Cigola Fenaroli in via Carlo Cattaneo. O ancora, palazzo Martinengo Colleoni di Pianezza in corso Matteotti e palazzo Martinengo di Villagana in corso Martiri della Libertà. Degni di menzione sono anche palazzo Martinengo di Padernello Salvadego, ritenuta la dimora signorile più imponente della città, palazzo Martinengo della Motella e palazzo Martinengo delle Palle. Altro edificio civile di rilievo è il Teatro Grande, fondato nel 1664 e più volte ricostruito, in particolare nel Settecento e per tutto l'Ottocento. Il teatro è noto per ospitare l'importante Festival Pianistico Internazionale "Arturo Benedetti Michelangeli".

Più recenti sono invece la stazione ferroviaria, costruita in stile neoromanico nel 1854, e piazza della Vittoria, realizzata nel 1932 su progetto dell'architetto Marcello Piacentini demolendo parte dell'antico centro storico medievale.

Il castello di Brescia si colloca al primo posto fra le antiche architetture militari di Brescia giunte fino a noi: costruito nel Duecento dai Visconti su un sito precedente, sulla cima del colle Cidneo, viene ampliato una prima volta nel Quattrocento e completato poi nel Cinquecento. Cessata ogni funzione strategica alla metà dell'Ottocento, il castello è un grandissimo parco pubblico che offre interessanti passeggiate fra le antiche strutture di difesa e un ampio panorama sull'intera città. Gli interni della fortezza ospitano invece due musei.

In città, invece, importante superstite è la torre della Pallata all'estremità est di corso Garibaldi, costruita nel Duecento e rimaneggiata nel Quattrocento. Ai suoi piedi è posta una grande fontana barocca, opera di Pietro Maria Bagnadore.

Si ricordano anche resti di porte cittadine dell'antica cinta muraria medievale, come porta Bruciata o anche porta Paganora, oltre che l'unico residuo dei tre chilometri di mura difensive di epoca romana, porta Sant'Eusebio: risalente al I secolo d.C., se ne possono ammirare i resti lungo le pendici del colle Cidneo, vicino la chiesa di San Pietro in Oliveto.

Come già detto, piazza del Foro di Brescia è il più rilevante complesso di resti di edifici pubblici d'epoca romana di tutta l'Italia settentrionale, con le imponenti rovine del Capitolium e l'adiacente teatro romano. Ci sono pervenuti anche numerosi resti del colonnato perimetrale dell'antica piazza romana, visibili all'aperto nella stessa piazza e nei sotterranei del vicino palazzo Martinengo Cesaresco Novarino (dove si trovano anche le rimanenze delle antiche terme romane e del primitivo insediamento abitativo, risalente alla prima età del ferro, da cui si è sviluppata l'odierna città), mentre in piazzetta Labus, ancora più a sud, emergono i resti della basilica civile, i cui elementi architettonici di età flavia sono ancora ben visibili nelle facciate delle antiche case costruite sulle rovine stesse.

Secondo dati del 2008, la città di Brescia può vantare 26.334.910 m² di verde pubblico e aree protette (di cui 4.224.610 m² di verde attrezzato, parchi pubblici e storici), che corrispondono a 139,68 m² di verde per abitante. Se a ciò si sommano anche le aree agricole e boscose e il verde di arredo urbano, la superficie totale sale a 72.548.560 m², pari a circa l'80% della superficie comunale. Nel 2008 Brescia ha vinto il primo premio La città per il verde, assegnato in occasione della manifestazione Flormart-Miflor, svoltasi a Padova.


Voto alla città:8
Anno della foto:2019

Erbusco (Italia)

 


Erbusco è un comune italiano di 8 693 abitanti situato in Franciacortaprovincia di Brescia, nella regione Lombardia, situata ai piedi del Monte Orfano, tra la pianura padana e il bacino idrografico del fiume Oglio.

Testimonianze neolitiche (dal 5000 a.C.) e poi CelticheEtruscheCenomaneRomane (via Gallica), Longobarde (possedimento del Monastero Reale Longobardo di Santa Giulia di Brescia), Franche.

Notevole la Pieve Antiqua di Santa Maria di cui oggi si ammira la versione del XII sec. costruita su resti precedenti, forse precristiani; notevoli anche i frammenti di pluteo (in arenaria del lago d'Iseo) del IX sec. (v. Amelio Tagliaferri, Gaetano Panazza e Araldo Bertolini) che richiamano quelli della Chiesa di Santa Maria Antiqua a Roma.


Voto alla città:6
Anno della foto:2019