Vicchio (Italia)

 


Vicchio, talvolta detto Vicchio del Mugello, è un comune italiano di 8 013 abitanti della città metropolitana di Firenze, situato nella valle del Mugello, in Toscana.
Vicchio è la patria di due pittori che hanno fatto grande l'arte figurativa: Giotto e il Beato Angelico. La casa natale di Giotto sul colle di Vespignano è meta ogni anno di numerosi visitatori.
Il comune di Vicchio è famoso per le sue architetture religiose e civili tra le quali il Ponte di Ragnaia, detto "ponte di Cimabue", situato nei pressi della statale 551 e poco distante da Vespignano. L'attuale struttura risale al cinquecento e ha sostituito il precedente ponte medioevale, dove, secondo la leggenda, avvenne l'incontro tra Cimabue e il pastorello Giotto intento a disegnare una pecora.

Voto alla città:6
Anno della foto:2021

Campomarino (Italia)

 


Campomarino è un comune italiano di 7 643 abitanti della provincia di Campobasso in Molise. Posto lungo la costa adriatica, è uno dei quattro comuni molisani di tradizione arbëreshë, insieme a PortocannoneUruri e Montecilfone, parzialmente conservata nella cultura e nella lingua. Il territorio comunale, oltre al nucleo principale di Campomarino, comprende le altre località di Campomarino LidoNuova CliterniaRamitelli e Contrada Arcora .

Il comune, il cui territorio forma un unico tessuto urbano con Termoli, è socio delle associazioni nazionali "Città del vino" e "Città dell'olio", in virtù della sua vocazione agricola e vitivinicola. Campomarino è una delle principali località turistiche della costa molisana e adriatica e ospita diverse strutture operative nel campo del turismo balneare.

La chiesa di Santa Maria a Mare sorge nel borgo antico di Campomarino. L'edificio ha origini medievali, ma la struttura originaria è andata quasi del tutto perduta a causa dei rovinosi terremoti che hanno interessato l'area molisana nel corso dei secoli. Il Tria descrive la chiesa medievale come "assai deforme, e mal tenuta a tre navi ad opera greca": si può ipotizzare che la chiesa avesse impianto basilicale, a tre navate e triabsidata, con una volumetria esterna che in Molise trova riscontro nelle chiese di Santa Maria della Strada a Matrice e San Giorgio a Petrella Tifernina. Il nome della chiesa sarebbe dovuto alla vicinanza al mare: in epoca medievale la linea costiera dell'Adriatico era piuttosto arretrata rispetto ad oggi e giungeva fin sotto le pendici del colle su cui sorge Campomarino.

L'aspetto attuale della chiesa è frutto della riedificazione voluta nel 1710 dal vescovo di Larino, Carlo Maria Pianetti: rispetto alla chiesa medievale, l'edificio settecentesco si presenta ad aula unica, affiancato da un solido campanile in mattoni. Nella struttura attuale sono presenti elementi superstiti della chiesa medievale: due absidi rivestite di blocchi squadrati in pietra arenaria, con un coronamento ad archetti pensili; sul fianco settentrionale, due finestre monofore che illuminano la cripta, una porta architravata sovrastata da un arco e ora tamponata, due monofore a quote lievemente diverse.

La cripta è stata riscoperta durante i lavori di restauro del 1975. L'accesso alla cripta è consentito da una scalinata posta sul fianco sinistro della navata. Si tratta di un ambiente rettangolare, coperto da volte, in cui si aprono tre absidi che rispecchiano la scansione originaria della chiesa superiore. La struttura poggia su due grossi pilastri, che sostituiscono i perduti sostegni delle volte. L'apparato murario, in blocchi squadrati di pietra arenaria, è scandito da semicolonne e presenta decorazioni di epoca medievale (la doppia ghiera degli archi, le cornici e i capitelli delle semicolonne ornati con motivi vegetali) che richiamano la decorazione delle chiese di San Nicola a Guglionesi e di San Giovanni in Venere a Fossacesia. La vicinanza stilistica con queste chiese lascia supporre che la cripta di Santa Maria a Mare sia stata costruita nel XII secolo. All'interno della cripta vi sono inoltre degli affreschi datati tra XV secolo e XVI secolo che raffigurano San Nicola in abito episcopale e un santo a cavallo, forse San Giorgio, che calpesta un uomo disteso a terra, forse un riferimento alla lotta contro i Turchi che in quei secoli compivano incursioni lungo la costa dell'Adriatico.

La chiesa ospita una reliquia di Santa Cristina, patrona di Campomarino la cui celebrazione ricorre il 24 luglio. All'interno dell'edificio è inoltre custodito un busto che raffigura la santa, il quale è portato in processione durante la festa patronale.

La chiesa del Santo Spirito è comunemente nota come "chiesa nuova", per distinguerla dalla "chiesa vecchia" o "antica", appellativo popolare con cui si fa riferimento alla chiesa di Santa Maria a Mare. Il luogo di culto, infatti, è di recentissima costruzione: la prima pietra è stata posta nel 1995, in occasione della Domenica delle Palme, mentre l'edificio fu completato nel 1999. Nello stesso anno furono benedette le sette campane del Giubileo, posizionate sui due campanili bianchi che svettano ai fianchi del corpo della chiesa. La chiesa copre un'area di circa 610 metri quadrati ed è stata concepita con un impianto che risponde alle nuove norme liturgiche, per cui è necessario un maggiore coinvolgimento dei fedeli. Accanto alla chiesa sorge un palazzo che ospita un oratorio e un centro giovanile.

La chiesa di Sant'Anna si trova nella località di Campomarino Lido. La sua costruzione risale al 1970, quando si rese necessario un luogo di culto per far fronte alle necessità spirituali dei nuovi residenti e dei turisti che in estate raggiungono le spiagge campomarinesi. La chiesa, espressione dell'architettura religiosa contemporanea, ha pianta a croce latina: all'incrocio dei bracci svetta un alto corpo centrale con tetti fortemente a spiovente, che la rendono subito riconoscibile. Le finestre della chiesa sono ornate da vetrate policrome realizzate da Natale De Grandis.

La chiesa è intitolata a Sant'Anna, patrona della frazione e compatrona del comune, la cui ricorrenza è tradizionalmente celebrata il 23 luglio a Campomarino, giorno antecedente alla festa patronale di Santa Cristina, mentre la festa in onore della santa al Lido si celebra il 26 luglio, la data convenzionalmente fissata dalla Chiesa cattolica.

Il Santuario della Madonna Grande, costruito nel XVII secolo, sorge nella frazione di Nuova Cliternia. Secondo la tradizione, un contadino rinvenne all'interno di una grotta sotterranea un quadro raffigurante la Vergine Maria, che divenne da subito oggetto di sentita devozione. L'icona della Madonna Grande, perciò, fu posta in una chiesa "tutta di mattoni in forma ottagonale di una grandezza smisurata" che divenne meta di pellegrinaggi che partivano non solo dai borghi della diocesi di Termoli-Larino, ma anche da alcune cittadine abruzzesi della diocesi di Chieti, quali Lentella e Fresagrandinaria. Sulla porta del santuario furono incise le insegne araldiche di Diego I d'AvalosMarchese del Vasto, devoto benefattore che transitava spesso per l'agro cliternino durante i viaggi verso Serracapriola. Il quadro della Madonna Grande è esposto sull'altare maggiore ed è portato in processione durante le celebrazioni del 15 agosto, in occasione della festa dell'Assunta.

L'edicola della Madonnina si trova lungo via Favorita, nei pressi di un'altra edicola votiva dedicata alla Vergine Maria che un tempo era situata fuori dal centro urbano, ma che con il progressivo ampliamento di Campomarino nel XX secolo è stata inglobata tra le nuove abitazioni.

Palazzo Norante sorge lungo Corso Skanderbeg. La sua costruzione risale al XIX secolo ad opera dei marchesi Norante. L'edificio ha pianta rettangolare e si sviluppa su due piani, separati da una cornice marcapiano; sul lato sud è presente una torre a pianta quadrata, con copertura a quattro falde. La muratura è costituita da mattoni intonacati e sui lati sud ed est presenta un cornicione con modanatura a mensole e cantonali in mattoni. Le finestre del primo piano presentano modanature e cornici sporgenti. Il portale d'ingresso è in pietra con arco ribassato e modanature. L'edificio è oggi in parte di proprietà privata, mentre nella parte aperta al pubblico ospita la Biblioteca comunale "Ibrahim Kodra" e l'Istituzione Centro servizi Turistici e Culturali, il Caffè letterario e una scuola di musica.

Campomarino è nota anche come "il borgo dipinto", giacché le pareti esterne delle abitazioni sono decorate da murales che raccontano i costumi della comunità arbëreshë: sono semplici quadretti di vita popolare, antichi mestieri, soggetti sacri, momenti e tradizioni locali. Lungo le strade si possono ammirare scene che raccontano i mestieri tradizionali della comunità italo-albanese, come il calzolaio, la ricamatrice, la fornaia, la lavandaia e la massaia. A questi si aggiungono immagini di rituali della comunità, come la "serenata d'amore", in cui un giovane accompagnato da due violinisti corteggia l'amata alla finestra, la scena di un matrimonio in costume tradizionale arbëreshë, oppure un gruppo di giovani impegnati nella raccolta delle olive, coltura tradizionale del luogo.

La Piazza Vittorio Veneto è il cuore del paese. La caratteristica che la distingue è il belvedere, che offre una vista panoramica sulla costa adriatica, in particolare sul tratto che si estende da Campomarino Lido a Termoli; in presenza di condizioni meteorologiche favorevoli, è possibile vedere le isole Tremiti in lontananza. L'aspetto della piazza è stato modificato più volte nel corso del tempo: la ristrutturazione più recente risale al 2018, quando la piazza è stata notevolmente ampliata e ripavimentata, nell'ambito dei lavori di pedonalizzazione del borgo antico.

Il Monumento ai Caduti, realizzato nel 1980, sorge su corso Guglielmo Marconi ed è dedicato ai caduti della Prima e della seconda guerra mondiale. È costituito da un basso podio, che funge anche da giardinetto, dove sul fronte sono posizionate delle lapidi di granito con incisi i nomi dei caduti. Al centro si innalza il basamento marmoreo, su cui è incisa l'iscrizione dedicatoria insieme alla data di realizzazione. Il gruppo scultoreo in bronzo rappresenta la morte di un soldato sorretto da un altro commilitone. La somiglianza con il monumento di Montecilfone, in particolare nell'inclinazione delle teste, nei visi e nelle divise, permette di ipotizzare che entrambi siano stati realizzati dalla stessa fabbrica, la Fonderia Curti di Milano, che ha realizzato diversi monumenti ai caduti nella provincia di Chieti.


Voto alla città:7
Anno della foto:2021

Petrella Tifernina (Italia)

 


Petrella Tifernina è un comune italiano di 1 038 abitanti della provincia di Campobasso in Molise.
La chiesa dedicata a San Giorgio Martire, patrono di Petrella, risale al XII secolo. La chiesa in stile romanico nel 1901 è stata dichiarata monumento nazionale.
Il portale principale e i due laterali presentano un importante apparato decorativo scultoreo.
L'interno della chiesa si presenta suddiviso in tre navate chiuse dalle rispettive absidi. Le navate sono suddivise da due colonnati asimmetrici, i capitelli sono decorati con motivi simili a quelli presenti all'esterno della chiesa. All'interno della chiesa spicca il fonte battesimale monolitico emisferico anch'esso riccamente decorato. Sono inoltre presenti diversi altari e una cripta dedicata a San Giorgio.
Affiancato al complesso monumentale c'è il campanile alto circa 30 m.
Il bene è ottimamente conservato e visitabile con servizio di guide grazie alla locale Associazione Culturale Mysteria Templi.

Voto alla città:6
Anno della foto:2021

Toronto (Canada)

 


Toronto è una città dell'estremo Sud-Est del Canada, capoluogo della provincia dell'Ontario e centro più popoloso del Canada con i suoi 2 794 356 abitanti (6 202 225 nell'area metropolitana).

Toronto, motore economico del Canada, è assieme a Montréal la città del Paese nordamericano più conosciuta nel mondo, seguita da Ottawa. Caratteristica della città è quella di essere una delle più multiculturali nel mondo, con circa il 36% degli abitanti di origine non canadese. Per dare un'idea di ciò basti pensare che il 911 (numero telefonico di emergenza) di Toronto è attrezzato per rispondere in oltre 150 lingue. La terza più grande comunità è costituita dagli italiani, che hanno dato un enorme contributo allo sviluppo di questo Paese. Si stima che le persone di origine italiana residenti a Toronto siano superiori a 500 000. Il primo quartiere dove si insediarono gli italiani fu quello di College, successivamente si spostarono a Saint Clair denominata con il nome aggiuntivo di Corso Italia dal 1988.

Toronto è suddivisa in 240 quartieri all'interno dei suoi confini, raggruppati in sei distretti (Old TorontoEast YorkEtobicokeScarboroughNorth York e York, dove si trova anche il quartiere di Weston). Nella parte centrale di Toronto (Downtown Toronto) c'è una città sotterranea, chiamata PATH (in inglese: il sentiero o il percorso), costituita da una rete di collegamenti che mettono in collegamento i grattacieli della città. Il percorso è lungo più di 30 km. Secondo il Guinness dei primati, con i suoi 371600 m² di estensione, il PATH è il più esteso centro commerciale sotterraneo del mondo.

I residenti considerano questi 27 km di strade sotterranee come parte della città stessa, come se la città iniziasse non dal suolo, ma dal piano -3. Venne creata agli inizi degli anni sessanta perché in inverno, spazzata da venti nordici, Toronto è molto fredda in rapporto alla latitudine, mentre sotto ci si può muovere in abiti primaverili, sulle strade superiori, durante straordinarie irruzioni gelide ci possono essere temperature di −25/−30 °C al primo mattino o di sera. Di notte si può scendere un po' più in basso e in tali casi le massime rimangono spesso a -20 °C. Ovviamente il traffico automobilistico convenzionale è bandito nella città sotterranea, gli spostamenti sono previsti a piedi o con mezzi per disabili, ma il path ha numerosi punti di contatto con la viabilità esterna (parcheggi) o, molto più frequentemente, con una fitta rete di stazioni del trasporto pubblico di superficie o sotterraneo (subway).

Per muoversi nella parte sotterranea è molto importante fare riferimento a elementi di identificazione degli incroci (come elementi architettonici, facciate di banche, negozi tipici, ecc.), dato che non sempre il percorso sotterraneo (pedonale) corrisponde a quello (stradale) di superficie; o meglio, se non si è pratici, bisogna usare la mappa. La città sotterranea è completamente attrezzata come una città comune: ci sono bancheuffici postali, locali pubblici, ristoranti, uffici e supermercati. Le maggiori istituzioni (stazioni ferroviarieaziende pubbliche, aziende commerciali, ecc.) hanno accesso multiplo: di superficie e sotterraneo.

Le aree più vecchie della città sono caratterizzate da abitazioni in stile bay-and-gable, le tipiche case a schiera in mattoni alte e strette.

Una delle principali attrazioni turistiche di Toronto è senza dubbio la Canadian National Tower o CN Tower che, con i suoi 553,3 m, è stata la torre più alta del mondo per ben 31 anni, fino al settembre 2007, quando è stata sorpassata dal grattacielo Burj Khalifa (poi completato nel gennaio 2010). La CN Tower fu costruita tra il 1973 e il 1976 per ordine della più importante compagnia televisiva canadese, la CBC, che necessitava di una nuova torre per le trasmissioni. La compagnia trovò uno sponsor per la costruzione nella società statale che gestiva, e gestisce tuttora, la rete ferroviaria, cioè la CN che possedeva i terreni dove oggi sorge la torre; per questo motivo è nota al mondo con il nome di CN Tower.

L'imponente edificio di forma slanciata verso il cielo ha diverse piattaforme panoramiche per l'osservazione della città e del lago Ontario raggruppate in due settori "abitabili" dell'edificio. La prima piattaforma panoramica chiamata "Look Out Level", alta 346 m (più della torre Eiffel), è raggiungibile tramite un ascensore panoramico ultrarapido. Da qui, oltre che osservare il panorama, salendo di un piano è possibile mangiare nel più alto ristorante girevole del mondo oppure, scendendo di un piano, testare il proprio coraggio passeggiando sul pavimento di vetro a 342 m da terra. La seconda e più alta piattaforma panoramica chiamata "Sky Pod" detiene il record di altezza a livello mondiale ed è posta a 447 m d'altezza che corrispondono a ben 147 piani.

Un'altra attrazione di Toronto è l'avveniristico stadio originariamente chiamato Sky Dome per la sua copertura apribile e ribattezzato Rogers Centre in seguito all'acquisto dello stesso da parte della Rogers Communications, già proprietaria dei Blue Jays, la squadra di baseball della città. Esso è posto non lontano dalle sponde del lago Ontario, ai piedi della mastodontica CN Tower. Questo stadio con tetto a cupola semovente è lo stadio apribile più grande del mondo e il peso del tetto raggiunge le 12 000 tonnellate.

Questo stadio è stato teatro di epiche imprese tra le squadre locali e le franchigie statunitensi e canadesi. Inoltre al suo interno si svolgono concerti, mostre, esposizioni. Il Rogers Centre ha ospitato diversi eventi internazionali fra i quali lo show di punta della World Wrestling Federation/Entertainment, e precisamente la WrestleMania 6 il 1º aprile del 1990 e la diciottesima edizione il 17 marzo 2002 stabilendo in questa occasione il record di spettatori paganti, pari a 68 237 persone, ma anche partite di calcio come Italia-Serbia e Montenegro del giugno 2005. Nel complesso dello stadio è presente anche un lussuoso albergo.


Voto alla città:8
Anno della foto:2021