Ialiso (Grecia)



Ialiso è un ex comune della Grecia nella periferia dell'Egeo Meridionale (unità periferica di Rodi) con 10.107 abitanti secondo i dati del censimento 2001.
È stato soppresso a seguito della riforma amministrativa, detta programma Callicrate, in vigore dal gennaio 2011 ed è ora compreso nel comune di Rodi.
Nel territorio di questo distretto comunale, precisamente nel villaggio moderno di Trianda (Τριάντα - Triànta), sorgeva l'antica città di Ialiso.
L'antica Ialiso (in greco antico Ἲαλυσός; in latino Ialysus) era una delle tre città doriche dell'isola di Rodi, e una delle sei città dell'esapoli dorica (dal V secolo a.C. Pentapoli dorica).
A Ialiso la colonizzazione micenea (1400-1100 a.C.) è documentata da numerose necropoli con tombe a camera. Lo sviluppo delle tre polis tra l'età geometrica e la fine del V secolo a.C. è documentato dalla necropoli ricca di ceramica (geometrica, orientalizzante, attica), di statuette ioniche e di lavori oreficerie. Si attribuisce in particolare agli artigiani locali una classe di vasi dipinti di stile orientalizzante dei secoli VII e VI a.C., decorati con animali.
L'acropoli di Ialiso è stata ritrovata su una spianata del monte Fileremo. Sotto il versante meridionale dell'acropoli si trova una fontana monumentale rettangolare del IV secolo a.C., che presenta sulla fronte sei pilastri architravati. La fontana, appartenente agli edifici che dovevano decorare l'acropoli, costituisce il monumento più interessante di Ialiso. La costruzione, di pianta rettangolare, si appoggia sulla parete rocciosa del monte. L'acqua della sorgente si ritirava attraverso due bocche in forma di protome di leone in un ampio stagno delimitato da un parapetto. Quest'ultimo era formato da pilastri uniti da lastre anche decorate con protomi di leone. La facciata della fontana, alla quale si arrivava attraverso una breve rampa, è formata da un piccolo portico con sei colonne doriche. Riutilizzata in epoca medievale, rimase completamente sepolta a causa di una frana finché non venne messa alla luce dagli scavi del 1923; altri elementi del colonnato vennero alla luce durante il franamento del monte. Le necropoli appartengono all'epoca micenea, geometrica e arcaica, con materiali databili dall'VIII al V secolo a.C. A sud-ovest del monte Fileremo sono stati identificati un tempietto dorico e un teatro, di cui restano avanzi della cavea; entrambi gli edifici (V-IV secolo a.C.) sono dedicati ad Apollo.

Voto alla città:7
Anno della foto:2018

Stazzema (Italia)



Stazzèma è un comune italiano sparso (la sede comunale è nella frazione di Pontestazzemese) di 3.027 abitanti della provincia di Lucca. Il comune di Stazzema fa parte dell'Alta Versilia, di cui è l'unico ad essere completamente montano. Il comune di Stazzema è composto da diciassette frazioni montane, la più popolosa delle quali, Terrinca, conta circa 400 abitanti.
Il territorio di questo comune si estende interamente ad altitudini collinari e montane, trovandosi infatti nelle Alpi Apuane. Ha un'altitudine minima di 107 m s.l.m. e un'altitudine massima di 1.858 m s.l.m. del Monte Pania della Croce.
Il territorio è assai scosceso e rende molto difficile la sua urbanizzazione, difatti è quasi completamente boscoso e roccioso sulle cime di alcune montagne come la Pania e il Corchia. Non vi sono grandi campi coltivati ma soltanto alcuni orti di piccole e medie dimensioni che circondano le frazioni. Nella zona di Arni - Campagrina vi sono ancora alcuni pascoli degli antichi alpeggi. Qui nascono numerose sorgenti e scorrono diversi ruscelli e torrenti che confluiscono tutti nel torrente Vezza che nasce nell'antico paese di Mulina, che causò la disastrosa alluvione del 19 giugno 1996.
Nel territorio comunale, nella frazione Palagnana, si trova la stazione termo pluviometrica più antica del territorio montano delle Alpi Apuane, aperta nel 1876.
La toponomastica della zona ricorda i giacimenti minerari noti fin dall'antichità. Il paese di Gallena prende il nome dalla galena argentifera estratta in zona. Due località sono chiamate “argentiera”: a Sant'Anna e vicino a Ruosina di Seravezza. Nel territorio del comune di Stazzema si trovano anche le località di Calcaferro e di Buca della Vena dove veniva estratto il minerale di ferro.

Voto alla città:7
Anno della foto:2018

Lindo (Grecia)




Lindo è un ex comune e sito archeologico della Grecia nella periferia dell'Egeo Meridionale (unità periferica di Rodi) con 3.633 abitanti secondo i dati del censimento 2001.
È stato soppresso a seguito della riforma amministrativa, detta programma Callicrate, in vigore dal gennaio 2011 ed è ora compreso nel comune di Rodi.
È un'antica città greca dell'isola di Rodi cui fa riferimento Omero e fiorì in epoca dorica divenendo il centro principale dell'isola, facente parte dell'esapoli dorica (dal V secolo a.C. della Pentapoli dorica). I suoi abitanti fondarono Gela nel 688 a.C. L'antica città era costruita sul luogo dell'attuale. Sono state rinvenute tracce del tempio di Dioniso e del teatro scavato nella roccia. Sulla collina davanti all'Acropoli esiste un monumento sepolcrale a cupola, il cosiddetto sepolcro di Cleobulo risalente al 100 a.C.
L'acropoli di Lindo si trova su una collina a precipizio sul mare alta 116 m. Nel suo spazio si trovava il tempio dorico di Atena Lindia (del IV secolo a.C.). Sulle basi delle statue che ornavano il suo interno furono trovate epigrafi degli artisti che le eseguirono. In un antico testo epigrafico leggiamo l'inventario delle offerte e delle epifanie della dea.
Il castello di Lindo giace anch'esso sul sito dell'antica acropoli. Fu rifatto dai Cavalieri di Rodi nel XIV secolo e ricostruito ai tempi del dominio italiano 1912-1947. In cima alla scala di accesso vi è un rilievo raffigurante una nave sulla quale poggiava la statua dell'ammiraglio Agesandro di Mikion, opera di Pitocrito, l'artista che realizzò la Nike di Samotracia esposta al museo del Louvre. All'interno c'è un vasto cortile con tre cisterne, i resti di una chiesa bizantina dedicata a San Giovanni. Qui si trovano anche alcune colonne del III secolo a.C. che facevano parte della vasta stoà del periodo ellenistico, modello ripreso in varie zone dell'Italia centrale in seguito alla diffusione della cultura ellenistica dopo la conquista romana dell'area. Un esempio è il santuario ellenistico-romano presente nell'area archeologica La Cuma a Monte Rinaldo.

Voto alla città:8
Anno della foto:2018

Camiro (Grecia)



Camiro è un ex comune della Grecia nella periferia dell'Egeo Meridionale (unità periferica di Rodi) con 5.145 abitanti secondo i dati del censimento 2001.
È stato soppresso a seguito della riforma amministrativa, detta programma Callicrate, in vigore dal gennaio 2011 ed è ora compreso nel comune di Rodi.
È situato dove in passato sorgeva una città, presso una penisola nella costa nord-occidentale dell'isola.
La città era il cuore di una regione agricola e costituiva una delle tre Città-Stato dell'isola di Rodi, insieme a Lindos e Ialiso.
Durante la preistoria, l'intera area fu abitata dagli Achei, anche se il primo insediamento sulla collina fu fondato solo successivamente dai Dori. Le fondamenta del tempio furono iniziate quantomeno nell'VIII secolo a.C. Nel VI secolo a.C. Camiro fece parte dell'esapoli dorica (dal V secolo a.C. Pentapoli dorica).
Nell'area del sito archeologico aperto ai visitatori sono conservate le rovine della Camiro ellenistica, ricostruita sopra quella originaria dorica, dopo che un terremoto nel 226 a.C. distrusse la città ed il tempio. Nel 142 a.C. la città venne distrutta per una seconda volta da un nuovo terremoto.
L'antica città dorica era costruita su tre livelli, seguendo il sistema urbanistico di Ippodamo. Sulla sommità della collina si trovava l'Acropoli, con il tempio di Atena Kameiras e la Stoà. Intorno al VI secolo a.C., sempre in cima alla collina, onde far defluire per gravità l'acqua verso i pozzi della parte abitata, fu costruito un piccolo bacino artificiale coperto, con una capacità di 600 metri cubi d'acqua, sufficiente a soddisfare le esigenze idriche di un massimo di 400 famiglie. In seguito, sopra il bacino, fu costruita la Stoa. La Stoa era costituita da due file di colonne doriche, con uno spazio nel retro per alloggi ed attività commerciali.
L'insediamento urbanistico principale era situato nella parte centrale della collina, costituito da una griglia di viuzze parallele e blocchi di case, tutto costruito con terrazzamenti, resi necessari dal pendio che caratterizza l'intero complesso.
Nella parte inferiore della collina si trovano invece edifici a carattere religioso: un Tempio dorico, probabilmente dedicato ad Apollo, la Piazza della fontana con l'Agorà di fronte ad essa ed il Peribolo degli Altari, che conteneva varie statue e doni votivi alle varie divinità.
I primi scavi archeologici furono organizzati da Alfred Biliotti e da Auguste Salzmann tra il 1852 e il 1864. Nel 1928, durante l'occupazione italiana dell'isola, la Scuola archeologica italiana di Atene iniziò un lavoro sistematico di scavi in tutta l'area, congiuntamente ad una fase di restauri conservativi che durarono fino al termine della seconda guerra mondiale.

Voto alla città:7
Anno della foto:2018

Calchi (Grecia)



Calchi o Carchi è un'isola greca del Mar Egeo, nel Dodecaneso, situata a 6 km dalle coste dell'isola di Rodi, con soli 28 km² di superficie è la più piccola isola abitata stabilmente dell'arcipelago. Dal punto di vista amministrativo è un comune della periferia dell'Egeo Meridionale (unità periferica di Rodi) con 313 abitanti al censimento 2001 che comprende l'isola omonima più alcune isole disabitate tra le quali quella di Limonia.
Un castello eretto dai cavalieri dell'ordine di San Giovanni di Gerusalemme segna il loro passaggio sull'isola.

Voto alla città:7
Anno della foto:2018

Lipari (Italia)




Lipari è un comune italiano di 12 829 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Il suo territorio comunale si estende su sei delle sette Isole EolieLipariVulcanoPanareaStromboliFilicudi e Alicudi. Solo l'isola di Salina è amministrativamente autonoma.
Oltre al mare il comune di Lipari è famoso per le sue architetture religiose e i fenomeni vulcanici, le cui manifestazioni più evidenti sono il cratere di Vulcano e quello di Stromboli. In prospettiva soprattutto storica ha una certa importanza anche il vulcanismo di Lipari, che ha originato fenomeni quali le terme di San Calogero.

Voto alla città:9
Anno della foto:2010

Rodi (Grecia)




Rodi è una città della Grecia situata all'estremità settentrionale dell'isola omonima, capoluogo della periferia dell'Egeo Meridionale (unità periferica di Rodi). Grazie ai suoi numerosi monumenti e alle sue articolate strutture turistiche, Rodi è diventata dagli anni sessanta un centro di grande attrazione turistica.
La città vecchia di Rodi, racchiusa entro le cinte di mura costruite al tempo dei Cavalieri di Rodi, è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1988.
Le mura di Rodi, ritenute un capolavoro di architettura militare, furono innalzate verso la metà del XIV secolo sul tracciato delle precedenti, rifatte dopo l'assedio turco del 1480 e dopo il terremoto dell'anno successivo. Furono munite di bastioni e torri di avvistamento. Il bastione di San Giorgio ha forma poligonale; quello del Carretto, circolare. Nelle mura si aprono alcune porte, tra cui la porta d'Amboise e la porta di San Atanasio attraverso la quale Solimano il Magnifico fece il suo ingresso nella città nel 1522. La porta Marina, sul fronte del mare, è ornata di due torri merlate.
Collachio è il nome del quartiere fortificato che ospitava le rappresentanze diplomatiche chiamate allora "Alberghi delle Lingue" e gli edifici pubblici dell'ordine cavalleresco.
L'Ospedale dei cavalieri è un edificio del XV secolo, restaurato negli anni del dominio italiano. Oggi ospita il museo archeologico di Rodi.
Il palazzo dell'Armeria è un edificio del XIV secolo destinato a luogo di degenza. Oggi ospita il museo delle arti decorative.
La via dei Cavalieri è la strada più suggestiva di Rodi lungo la quale erano situati gli "Alberghi delle Lingue". L'ordine dei cavalieri di San Giovanni era diviso per lingue, in quanto a quei tempi non esisteva ancora il concetto di nazione. Gli alberghi servivano anche da ricovero per i pellegrini diretti a Gerusalemme, che spesso sostavano a Rodi. La via dei Cavalieri inizia in corrispondenza del Nuovo Ospedale dei Cavalieri, in successione troviamo l'Albergo della lingua d'Italia, il Palazzo del Grande Maestro Francese, l'Albergo della Lingua di Francia, l'Albergo della Lingua di Spagna e l'Albergo della Lingua di Provenza. La via termina davanti a un grande portone gotico, che congiunge il Palazzo del Grande Maestro con la chiesa di San Giovanni, oggi distrutta.
Il Palazzo del Gran Maestro fu costruito nel XIV secolo, trasformato in galera nel periodo ottomano e andò distrutto nel 1856 per l'esplosione di una polveriera alloggiata nella chiesa di San Giovanni, che sorgeva nella parte opposta della piazza. Fu innalzato di nuovo negli anni del dominio italiano; la ricostruzione finì nel 1940, poco prima che gli italiani lasciassero l'isola. L'ingresso con le sue imponenti torri è uno dei pochi elementi originali. Al suo interno presenta un grande cortile porticato; i suoi interni sono lussuosamente decorati.
La moschea di Rodi fu eretta in onore di Solimano il Magnifico dopo l'espugnazione della città nel 1522, l'odierno edificio fu ricostruito nel 1808. Peculiarità dell'edificio è il suo intonaco rosa acceso, l'interno è caratterizzato da una generale sobrietà. La moschea è utilizzata ancora oggi come luogo di culto da parte della comunità turca, ma in genere è chiusa.


Voto alla città:8
Anno della foto:2018