Licciana Nardi (Italia)



Licciana Nardi (Liciana nel dialetto della Lunigiana) è un comune italiano di 4.919 abitanti della provincia di Massa-Carrara in Toscana. Il comune fa parte del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano ed è sulla Via del Volto Santo. ogni secondo e terzo weekend del mese di ottobre si celebra "La Castagna Racconta" festa in cui si possono mangiare i prodotti tipici lunigianesi, per la maggior parte a base di farina di castagne.
Nel 1933 il paese di Licciana aggiunse l'attuale secondo nome in omaggio ai patrioti Anacarsi e Biagio Nardi, nativi della frazione di Apella.
Licciana Nardi è famosa per le sue architetture religiose e militari.

Voto alla città:6
Anno della foto:2018

Villafranca In Lunigiana (Italia)




Villafranca in Lunigiana (Vilafranca nel dialetto della Lunigiana) è un comune italiano di 4.730 abitanti della provincia di Massa-Carrara in Toscana.
Si trova sulla Via Francigena dove tutt'oggi nel paese si conservano vestigia dell'antico borgo medioevale.

Villafranca in Lunigiana è famosa per le sue architetture religiose e per due frazioni all'interno del suo comune, rilevanti dal punto di vista urbanistico e naturale, Fornoli e Virgoletta.


Voto alla città:6
Anno della foto:2018

Castellina Marittima (Italia)



Castellina Marittima è un comune italiano di 1 970 abitanti della provincia di Pisa in Toscana. Dal 2011 fa parte dell'unione di comuni Unione dei comuni Colli Marittimi Pisani.
Il comune di Castellina Marittima è famosa per l'Oratorio di San Giovanni Battista e per la Pieve di San Giovanni Decollato.
Forse villaggio di origini etrusche come documentano alcuni reperti archeologici, Castellina fu castello signorile, documentato dal 1276, facente parte della pieve di San Giovanni di Camajano (Castelnuovo della Misericordia).
Il castello fu venduto alla Repubblica di Pisa da Ildebrandono di Sovana. Nel 1406 si sottomise a Firenze con il resto della campagna pisana. Il 17 marzo 1628 i Medici la elevano a feudo granducale col titolo di marchesato concesso a un ramo collaterale degli stessi Medici di Ottajano, la cui estensione andava dal fiume Fine fino a Monte Vaso con il centro di Pomaia con la tenuta del Terriccio e la Val di Perga. Fu feudo fino al 1770.
Nel 1860, dopo il plebiscito indetto da Bettino Ricasoli in tutta la Toscana, venne annesso al Regno di Sardegna che, nel 1861, diventerà Regno d'Italia. Storicamente ebbe attività eminentemente agricole con la produzione soprattutto di cereali, impoverendo gran parte del suo territorio ricco di foreste di cerri e boschi. All'inizio del XIX secolo fu aperta un cava di alabastro.

Voto alla città:6
Anno della foto:2018

Carrara (Italia)



Carrara (Carara in dialetto carrarese) è un comune italiano di 62.592 abitanti della provincia di Massa-Carrara in Toscana. È il centro più importante al mondo per quanto riguarda l'estrazione e la lavorazione del famoso marmo di Carrara, un marmo bianco molto pregiato che viene estratto dalle vicine Alpi Apuane.
L'emblema della città è una ruota con il motto Fortitudo mea in rotā (dal latino per "La mia forza è nella ruota"). Questo stemma che era ritenuto dai più la rappresentazione della ruota del carro con cui si trasportavano i marmi è ormai superato dal concetto che esso non è altro che il simbolo preso dalla figura del dio celtico Taranis che è sempre stato rappresentato con il fulmine in una mano e nell'altra una ruota a sei o otto raggi. Taranis o Toranos, assimilato a Giove, è il nume tutelare delle tempeste da cui i cavatori apuani dovevano proteggersi e da cui è derivato il paese di Torano (Carrara).
Con Massa, nel periodo tra il XV ed il XIX secolo, costituì il Ducato di Massa e Carrara. Il 12 gennaio 2007 la città di Carrara è stata insignita della medaglia d'oro al merito civile impegnati il contributo dato tra il 1943 e il 1945 alla lotta di Liberazione dal nazi-fascismoche vide impegnati moltissimi partigiani in questa provincia.
Il comune di Carrara è famoso per le sue architetture religiose, civili, militari oltre ai suoi numerosi monumenti statuari pubblici.

Voto alla città:7
Anno della foto:2018

Montecatini Val Di Cecina (Italia)



Montecatini Val di Cecina (Castrum Montis Leonis in Latino) è un comune italiano di 1 676 abitanti della provincia di Pisa in Toscanafamoso per le sue architetture religiose e per i suoi teatri.
Dalla documentazione storiografica risulta che prima del secolo XI il borgo era chiamato Monte Leone (Castrum Montis Leonis), con tale nome compare su una bolla di Pietro, Vescovo di Volterra nel 1099, tale atto rivela che egli esercitava l'autorità civile sul borgo, mentre per quanto riguarda l'ordinamento religioso era soggetto al borgo di Gabbreto.
Nel 1316 a Montecatini Val di Cecina fu combattuta una battaglia tra Pisa e Volterra, in conseguenza della quale i pisani vincitori, imposero ai vinti una convenzione. Nel 1350 Montecatini Val di Cecina è dei Belforti, signori di Volterra, che installarono nel castello una forte guarnigione. Nel 1361 Montecatini fu occupato da truppe fiorentine, ma fu restituito a Volterra l'anno seguente, che riprese il borgo con la forza a causa dell'opposizione dei Belforti. Nel 1472 passò sotto il diretto dominio fiorentino, sotto il vicariato della Val di Cecina, con sede a Pomarance. Durante tutto il periodo granducale non emergono eventi di rilievo.
Pare che il borgo seppe evitare la pestilenza del 1630-32, grazie a provvedimenti tempestivi come la chiusura delle mura e l'ingaggio di un cerusico, fu colpita però dai gravi danni economici che derivarono dall'epidemia, che costrinsero alla chiusura delle miniere. Durante il XIX secolo l'attività di estrazione del rame, praticata fin dall'epoca etrusca, conobbe una forte espansione, quella di Montecatini Val di Cecina diventò la più grande miniera di rame d'Europa. L'attività mineraria cessò comunque nel 1907. Nel 1911 iniziò lo sfruttamento dei giacimenti di salgemma da parte della società belga Solvay, necessario per le produzioni chimiche di Rosignano Solvay.
Nel 1943-44 durante l'occupazione nazista, per la particolare configurazione geografica del suo territorio, molto accidentata e quasi tutta boschiva, il comune Montecatini Val di Cecina fu teatro di significativi episodi della lotta partigiana. Operava in zona la brigata partigiana “Otello Gattoli”.
Nel referendum del 1946 votarono per la Repubblica 2177 elettori, per la Monarchia 659, e 298 furono le schede bianche. Da segnalare che nelle immediate vicinanze dell'abitato di Montecatini Val di Cecina, si trova una località detta Camporomano, dove nell'anno 453 dalla fondazione di Roma (301 a.C.) fu combattuta una battaglia che permise ai romani di occupare la città etrusca di Volterra.

Voto alla città:7
Anno della foto:2018