Castagneto Carducci (Italia)



Castagneto Carducci è un comune italiano di 9 035 abitanti della provincia di Livorno in Toscana.
Il comune è famoso per le sue architetture religiose, civili e militari oltre che per il Cavallino Matto parco divertimenti tematico per ragazzi e famiglie e per il Viale dei Cipressi immortalato da Giosuè Carducci nella celebre ode Davanti San Guido, è costituito da un lungo rettilineo circondato da un duplice filare di cipressi secolari.
Il Museo Archivio, attualmente sede del parco letterario, conserva materiale sulla vita e le opere del poeta Giosuè Carducci acquisito in occasione delle celebrazioni carducciane del 1982 e del 1985. Il Parco letterario è caratterizzato da vari interessanti itinerari che ripercorrono luoghi e paesaggi del territorio castagnetano presenti nelle opere e nella vita del Carducci.


Voto alla città:7
Anno della foto:2018

Calenzano (Italia)



Calenzano è un comune italiano di 17.707 abitanti della città metropolitana di Firenze, in Toscana.
Calenzano offre molteplici attrattive di interesse culturale. Sul suo territorio sono presenti pievi, chiese, ville, torri e castelli di notevole pregio storico-artistico. La principale attrazione è Calenzano Alto, il borgo medievale col suo castello. In località Settimello si estende il Parco del Neto, nell'800 già parco della villa dei conti Gamba. Il paesaggio stesso è una risorsa turistica importante. La frazione di Travalle con il suo parco agricolo, quella di Sommaia con i terrazzamenti ricoperti da ulivi, i casolari e le ville fattoria che punteggiano il territorio, costituiscono un perfetto esempio di ambiente rurale toscano. Un patrimonio da conservare e valorizzare con attenzione.

Voto alla città:6
Anno della foto:2018

Campiglia Marittima (Italia)



Campiglia Marittima è un comune italiano di 12 815 abitanti della provincia di Livorno in Toscana.
Il toponimo è attestato per la prima volta nel 1004 come Campillia e deriva dal latino campus, «campo». Nel 1862 fu aggiunta la specificazione Marittima, cioè «della Maremma» (in latino Maritima). Il paese è uno dei comuni facenti parte del circondario della Val di Cornia e comprende la più popolosa frazione di Venturina Terme.
Sito nel cuore del centro storico, Palazzo Pretorio testimonia la dipendenza di Campiglia da Firenze e Pisa. L'edificio fu ampliato a più riprese nel corso dei secoli. La facciata, caratterizzata dalle due grandi arcate in calcare bianco e grigio che si aprono al piano terra e conservano su una mensola di imposta un'epigrafe che data la ricostruzione dell'edificio al 1246, presenta inoltre 65 stemmi dei Capitani del Popolo. Sul lato destro svetta la torre dell'orologio, caratterizzata da un campanile a vela.
Il complesso della Rocca domina Campiglia dalla porzione più alta del rilievo su cui si sviluppa l'abitato dove sin dal X secolo si sviluppò un villaggio di grandi capanne in legno, abitate da individui che vivevano principalmente di allevamento suino e delle risorse del bosco. Le prime strutture in muratura risalgono all'XI secolo. Nelle fonti storiche viene citata per la prima volta nel 1004 come castello legato alla casata Della Gherardesca e in particolare al ramo discendente da Tedice II. Nel corso dei secoli il complesso è stato sottoposto a numerosi ampliamenti, tra cui la costruzione di due torri nel XIII secolo, una delle quali veniva usata come discarica dagli abitanti della Rocca, motivo per cui, a seguito dei recenti scavi archeologici, sono stati rinvenuti una gran quantità di oggetti che documentano la vita dei signori dell'epoca. Sul finire de XIII secolo, per le mutate condizioni politiche generali, nella Rocca viene stanziata una guarnigione di soldati pisani. Il Museo della Rocca situato all'interno del complesso è stato inaugurato nel 2008 a seguito degli studi archeologici effettuati dal Dipartimento di Archeologia Medievale dell'Università degli Studi di Siena. Espone tutti i reperti ritrovati durante gli scavi ricostruendo, attraverso ricostruzioni grafiche e pannelli didattici, la storia del complesso e le sue trasformazioni nel corso dei secoli.
Intorno ai resti del villaggio si articola il "Parco archeominerario di San Silvestro", che prevede diversi itinerari.
Presso l'ingresso si trova l'interessante impianto industriale dei "forni della Madonna della Fucinaia", utilizzati in epoca anteriore al III secolo a.C. per la prima fase della lavorazione del rame.
Inaugurato l'11 luglio 2003, ha la finalità di raccogliere ed esporre gli oggetti liturgici e devozionali che costituiscono il corredo dell'antica parrocchia di Campiglia; è allestito nei locali sottostanti la chiesa di San Lorenzo, nella Sala delle Volte che rappresenta ciò che rimane di un antico edificio medievale. Tra gli oggetti di maggiore interesse vi sono la Colonna ofitica del XIII secolo, una campana realizzata nel 1372 dal maestro Nanni Pisano, il Cristo di bronzo della fine del Cinquecento, probabilmente opera di Antonio Susini, allievo del Giambologna, ed il dipinto Ecce Homo realizzato dal pittore fiorentino Alessandro Frigoni (1652).

Voto alla città:7
Anno della foto:2018

Huesca (Spagna)



Huesca è un comune spagnolo di 52.443 abitanti al 2011 situato nella comunità autonoma dell'Aragona, capoluogo dell'omonima provincia.
Fa parte della comarca della Hoya de Huesca (Plana de Uesca, in aragonese), è sede vescovile e anche sede decentrata dell'Universidad de Zaragoza.
È un'antica cittadina aragonese dal passato illustre situata su un colle da cui si domina la piana circostante detta La Hoya de Huesca, a 72 km da Saragozza, 70 km da Jaca e 122 km da Lerida.
Huesca è famosa per la Cattedrale di Santa Maria grande edificio gotico edificato a varie riprese e con lunghe interruzioni dal XIII al XVI secolo. Nei pressi della cattedrale si notano i resti di un bel chiostro romanico-gotico costruito dal XIII al XV secolo.
Gli amanti della natura possono recarsi nel Parque Natural de Huesca e nel Parque nacional de Ordesa y del Monte Perdido, il più suggestivo dei parchi dei Pirenei spagnoli, ricco di cascate, foreste e nevai perenni, posto fra i fianchi del Monte Perdido di 3.355 m s.l.m. e, in territorio francese, il grande anfiteatro di rocce del Cirque de Gavarnie.

Voto alla città:6
Anno della foto:2016

Montignoso (Italia)



Montignoso è un comune italiano di 10 303 abitanti della provincia di Massa-Carrara in Toscana. Il comune è situato tra la Riviera Apuana e la Versilia.
Montignoso è privo di un centro comune, ma ogni frazione ha una sua particolare indipendenza dalle altre. Il Comune si trova in località Piazza, ma la frazione che ha più abitanti e che vede la maggiore presenza di esercizi commerciali è quella delle Capanne. Cinquale è la frazione con la quale Montignoso si affaccia sul Mar Tirreno; qui da alcuni anni è presente un moderno porticciolo turistico (porticciolo del Cinquale). Renella rappresenta la "cittadella dello sport" del comune; in questa frazione si trova infatti lo stadio comunale. Il comune faceva parte della Comunità Montana Alta Versilia.


Voto alla città:6
Anno della foto:2019

Chiesina Uzzanese (Italia)



Chiesina Uzzanese è un comune italiano di 4 545 abitanti della provincia di Pistoia in Toscana.
La Chiesa di Santa Maria della Neve fu realizzata nel 1848 come testimonia un'iscrizione presente sul lato occidentale dell'edificio. La Chiesa attuale è stata edificata a partire da un edificio più antico e di dimensioni più ridotte. Sulla facciata in pietra con timpano triangolare s'imposta il portale d'ingresso seicentesco.
Il comune si estende presso il limite occidentale della Valdinievole, di cui è il comune più piccolo, a nord-ovest del Padule di Fucecchio e a nord delle colline delle Cerbaie.
Il comune è composto dal centro abitato principale e da tre frazioni: Chiesanuova, Molin Nuovo (entrambe nella parte nord del territorio comunale) e Capanna (collocato a sud dell'abitato principale).


Voto alla città:5
Anno della foto:2018

Ferno (Italia)



Ferno è un comune italiano di 6 858 abitanti della provincia di Varese in Lombardia.
La chiesa di Santa Maria è l'edificio più antico del paese, è stata costruita in stile romanico nel XIV secolo e fu ampliata nel XVI secolo la navata presenta vari affreschi medievali, mentre il presbiterio conserva alcuni affreschi manieristi di fattura non eccelsa e in fondo è posizionato sull'altare maggiore un trittico raffigurante la Madonna col bambino e Santi opera di un pittore seguace di Gaudenzio Ferrari.
La chiesa di san Martino era, in epoca medievale, la parrocchiale. La chiesa attuale risale alla fine del seicento, presenta un'architettura semplice e sobria. All'interno è presente un'altare in marmo con una tela di un anonimo raffigurante San Martino che dona il suo mantello ad un mendicante. Sono state trovate tracce di alcuni affreschi arrivati a noi in modo frammentario. Ha una navata unica ricoperta da una volta a botte mentre la sacrestia presenta una volta ad ombrello.
All'interno del Parco del Ticino, tra i comuni di Somma Lombardo e di Ferno si trova il Parco e Museo di Volandia, il più grande museo aeronautico italiano ed uno dei maggiori a livello europeo. Il complesso sorge sul sito delle storiche officine Caproni 1910 ed ospita una collezione di più di 100 velivoli su circa 250 mila m² di superficie museale.

Voto alla città:6
Anno della foto:2013

Castellar (Francia)



Castellar è un comune francese di 997 abitanti, situato nel dipartimento delle Alpi Marittime, nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Confina con i comuni italiani di Ventimiglia e Olivetta San Michele in provincia di Imperia (Liguria).
Il primo villaggio di Castellaro, detto Castellaro Vecchio, si trovava su uno sperone roccioso situato a nord est del paese attuale.
Il toponimo, o nome del villaggio, appare per la prima volta il 19 gennaio 1258, in un atto di cessione del territorio dal conte di Ventimiglia al conte di ProvenzaCarlo I d'Angiò.
Nel 1261, il conte Guglielmo Pietro di Ventimiglia si sposò con Eudossia Lascaris, della famiglia imperiale di Bisanzio, i cui discendenti portarono allora il cognome di Lascaris.
Il castello è citato nel 1302, e sarebbe stato costruito dal municipio di Peglia. Nel 1388, Castellaro fece atto di dedizione a Nizza, e la contea nizzarda passò sotto il controllo dei conti di Savoia, e poi duchi di Savoia.
signori di Castellaro appartengono tutti alla famiglia Ventimiglia-Lascaris.
Il comune, stretto fra i confini di Stato con la Repubblica di Genova ad est e con il Principato di Monaco a sud e ad ovest, passò prima alla Contea di Tenda, e poi con i Savoia alla Contea di Nizza, di cui seguì la storia nel Ducato di Savoia, e successivamente nel Regno di Sardegna, di cuì seguì ugualmente la storia, per poi passare infine nel 1860 alla Francia.

Voto alla città:6
Anno della foto:2019

Cerreto Guidi (Italia)



Cerreto Guidi è un comune italiano di 10.993 abitanti della città metropolitana di Firenze, in Toscana.
Nelle vicinanze dei comuni di San MiniatoVinci e Empoli, Cerreto Guidi è situata a circa 7 chilometri a Nord-Est di Fucecchio.
Cerreto Guidi è famosa per le sue architetture religiose (come la Pieve di San Leonardo), civili (come la Villa medicea di Cerreto Guidi) e per il Monumento ai Caduti di Oreste Chilleri.

Voto alla città:6
Anno della foto:2018

Vinci (Italia)



Vinci è un comune italiano di 14 615 abitanti della città metropolitana di Firenze, in Toscana. È noto per essere stato il luogo di origine di Leonardo da Vinci.
Il comune di Vinci fa parte della diocesi di Pistoia ed è famosa per le sue numerose chiese oltre che per le sue architetture civili (musei, biblioteche, ville, ecc.) e per il Castello dei Conti Guidi.
Vinci è il paese in cui nacque Leonardo, e qui sorgono la Biblioteca Leonardiana, centro internazionale di studi leonardiani, e il comunale Museo leonardiano di Vinci, ampia e prestigiosa collezione di modelli di invenzioni leonardiane realizzata all'interno della Palazzina Uzielli e del Castello dei Conti Guidi, mirabile fortificazione medievale risalente all'XI secolo. Visitato ogni anno da 130 mila persone, il Museo Leonardiano è uno dei musei più importanti e frequentati della Toscana.
A Vinci ha inoltre sede il Museo ideale Leonardo da Vinci, dedicato all'approfondimento dell'attualità della figura di Leonardo e alla complessità della sua opera di artista, scienziato, inventore.
Dal settembre 2006 opera a Vinci una Summer School, sorta per promuovere corsi di perfezionamento postlaurea aventi per tema la tecnica del Rinascimento.
A Vinci ha anche sede l'IRSOO (Istituto di Ricerca e Studi in Ottica e Optometria) che ospita anche il corso di studi in Ottica e Optometria dell'Università di Firenze.

Voto alla città:7
Anno della foto:2018

Greve In Chianti (Italia)



Greve in Chianti è un comune italiano di 13.829 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana, situato sulla via Chiantigiana, che unisce Firenze con Siena passando attraverso il suggestivo panorama del Chianti.
Il comune oltre che per il vino è famoso per le sue numerose architetture religiose, civili e militari.
Il territorio del comune di Greve in Chianti ha un'estensione di 169,38 chilometri quadrati e si estende tra i Monti del Chianti e i colli fiorentini. Presenta caratteri della media collina e nella sua parte più meridionale quelli tipici di un ambiente di montagna. Il dislivello altimetrico va da un minimo di 130 m s.l.m. nell'abitato del Ferrone fino ad un massimo di 892 m s.l.m. presso la vetta del Monte San Michele; il capoluogo è posto a 236 m.

Voto alla città:6
Anno della foto:2019

Quarrata (Italia)



Quarrata è un comune italiano di 26 735 abitanti della provincia di Pistoia in Toscana. Prende l'appellativo di città del mobile per la presenza di una rete di piccole e medie imprese che producono e commercializzano mobili, specialmente imbottiti.
Il comune è ricco di architetture religiose e civili oltre ad avere rilevanti aree rilevanti o d'interesse naturalistico.
In epoca etrusca Quarrata non risulta essere abitata. La zona pianeggiante dove oggi sorge la cittadina si trovava quasi sicuramente in uno stato paludoso. Con tutta probabilità gli Etruschi preferirono insediarsi nelle zone collinari circostanti ed utilizzare la pianura solamente come via di transito e comunicazione. Furono i Romani che attraverso la centuriazione della zona bonificarono il terreno. Lo stesso toponimo Quarrata è probabilmente di origine romana e potrebbe derivare dall'aggettivo latino quadrata: infatti attraverso la centuriazione il terreno veniva squadrato, diviso in porzioni.
A partire dal Medioevo e fino al 1959 il comune ebbe il nome di Tizzana, importante castello situato alle pendici del Montalbano e sottoposto a Pistoiasegnava infatti il confine del contado pistoiese con quello di Firenze e dalla sua posizione si poteva controllare tutta la pianura. Per tutto il XIII secolo le due città si contesero il possesso del territorio fin quando, dopo l'assedio di Pistoia, terminato nel 1306, esso passò, assieme a tutti gli altri territori della città sconfitta, ai fiorentini. Non volendo questi mantenere in attività dei pericolosi fortilizi nel pistoiese, Tizzana perse ogni importanza militare e del castello oggi non restano che poche tracce.
Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo la sede del comune fu spostata in pianura, inizialmente nella frazione di Vignole e poi a Quarrata, dove in periodo fascista fu costruito un edificio dalle forme neo-rinascimentali, oggi sostituito da una moderna costruzione. Nel 1959, con un Decreto del Presidente della Repubblica, il nome del comune fu ufficialmente mutato in quello attuale di Quarrata: erano gli anni in cui cominciava a fiorire il commercio di mobili che mutò profondamente l'aspetto rurale del territorio quarratino. Ancora oggi questa industria, pur attraversando un momento di crisi, è uno dei pilastri dell'economia della zona.
Nel 1969, con decreto ufficiale del Presidente della Repubblica, a Quarrata viene riconosciuto il titolo di Città, cambiando così denominazione da Comune di Quarrata a Città di Quarrata.

Voto alla città:6
Anno della foto:2018

Agliana (Italia)



Agliana è un comune italiano di 17 920 abitanti della provincia di Pistoia. Il suo territorio è delimitato a nord dal torrente Bure, ad est dal torrente Calice, a sud dal torrente Ombrone Pistoiese ed è attraversato, da nord ovest a sud est, dal torrente Brana. Si trova sull'asse viario che collega tra loro alcune delle maggiori città d'arte e turistiche della Toscana, ovvero FirenzePratoPistoia e Lucca.
Sono presenti sul territorio aglianese molti monumenti come il Monumento al Contadino, una statua dedicata all'antica vocazione rurale della cittadina di Agliana. È situato nella piazzetta delle erbe all'interno di Piazza IV Novembre, dietro la chiesa di S.Piero.
Il Monumento a Fausto Coppi è una scultura bronzea realizzata da Lindo Meoni negli anni 90 in omaggio al campione del ciclismo italiano. La scultura è situata di fronte al palazzetto dello sport nei pressi dello stadio comunale.
Il Monumento ai Caduti è opera dell'architetto aglianese Sergio Cammilli ed è una statua in conglomerato cementizio colorato. Venne eretto nel 1946 in occasione della festa del 25 aprile dello stesso anno, Nel 2006 venne restaurato. È composta da una base parallelepipeda su cui si erge una Pietà, ovvero una figura dolente che sorregge un uomo ferito a morte. In basso a sinistra è situato un bimbo vestito con una tunica che chiude la struttura del monumento trattenendo il pianto con una mano posta sulla bocca. Sul piedistallo è riportata la seguente scritta: "Ai caduti partigiani / in lode del loro eroismo / in memoria del loro sacrificio / perché i posteri ricordino " e su ciascuna faccia della base sono riportati i nomi dei partigiani caduti: "Magnino Magni, Adelmo Santini, Ivan (Paolo) Baranovski Germano Bellucci".
Della Chiesa di San Piero abbiamo testimonianza storica dal 1152, e dipendeva dalla Pieve di S. Giovanni a Villiano, attualmente Montale, e sorgeva sull'attuale sagrato in pietra. Essa era a navata unica e aveva tre altari dedicati, alla Madonna della Neve e quella del Rosario (in precedenza erano 5), essi furono eretti tra il 1476 e il 1705. L'altare maggiore si ergeva al centro di una tribuna le cui pareti erano dipinte storie di san Pietro. Per l'altare della madonna della Neve, su cui era fondata l'omonima compagna, nel 1482 fu realizzata una pala con la Madonna e Santi,da Domenico e David del Ghirlandaio oggi purtroppo perduta. Nel 1869 l'intero edificio fu demolito per la costruzione di una nuova chiesa voluta dal priore don Paolo Magni e su disegno dell'architetto Bernardo Bernardini, il nuovo edificio di impronta neoclassica su tre navate coperto in volta, era al momento della consacrazione nel 1872 il più grande nel contado di Pistoia. Al suo interno si conserva un monumentale organo opera di Cesare Tronci purtroppo gravemente modificato nel 1966. Presso la cappella Masi vi è conservata la tela con la Sacra Famiglia opera del pittore Antonio Puccinelli e datata 1872, sempre dello stesso pittore vi era la tela dell'altare Mangoni raffigurante la Madonna della Neve, purtroppo distrutta. Al altre Palandri vi è una tela del XVII secolo raffigurante la Madonna del Rosario. L'altare maggiore rinnovato nel 1953, vi si conserva un bel crocefisso ligneo del XVI secolo. Al lato del campanile è l'Oratorio della Compagnia del S.S. Sacramento, voluto sulla fine del 1500 dal rettore Don Zanobi di Felice de Bini e rinnovato nel 1743 in forme tardo barocche dal priore Don Tommaso Nesti su disegno dell'architetto Carl 'Antonio Arrighi. Il campanile fu restaurato nel 1793 dal priore Don Bartolomeo Potenti, e nel 1959 profondamente modificato rialzandolo di un piano dagli architetti Santi e Savioli di Firenze. Nella cella campanaria si conservano tre campane ottocentesche. La parrocchia fu elevata il 30 aprile del 1727 al rango di Prioria e il 3 aprile del 1937 al titolo di Propositura. Dal suo vasto territorio parrocchiale sono state scorporate nel 1961 la parrocchia di Spedalino, e nel 1986 e quella di San Giacomo alla Stazione.
La parrocchia di San Niccolò comprende la vecchia e la nuova chiesa. La vecchia chiesa nel medioevo servì come sala di riunione del vecchio comune di Agliana, e dipendeva dalla Pieve di S. Ippolito in Piazzanese, sorgeva sui ruderi del vecchio castello vescovile. Tra il 1695 e 1707 venne restaurata dal Rettore Benedetto Montordi, ma prese l'aspetto attuale nel 1868 ad opera dell'architetto Ferdinando Gai. Il 30 aprile del 1727 fu elevata a pieve da Mons. Colombino Bassi, che istituì il Piviere d'Agliana. La struttura interna è ad unica navata coperta in volta il presbiterio a pianta quadrata e soprelevato di alcuni gradini. Vi troviamo due altari minori e in controfacciata, su cantoria in legno, si trovava l'organo di Cesare Tronci risalente al 1868, attualmente nella nuova chiesa. Sul retro vi è l'Oratorio della Compagnia del S.S. Sacramento, di fondazione cinquecentesca fu restaurato tra il 1741 e il 1743. Mentre addossato alla facciata vi era quello della Madonna della dell'Assunta, vene usato come battistero e fu demolito nel 1962. Nella torre campanaria dalla caratteristica merlatura si conserva un antico orologio meccanico risalente al XIX secolo. La nuova chiesa venne iniziata nel 1962 per ospitare più fedeli, visto il poco spazio nella vecchia. È costruita su una pianta poligonale con 16 lati e sul loggiato interno della navata è collocato l'antico organo. Il presbiterio è sovrastato da un bassorilievo in cemento bianco raffigurante cristo crocifisso ad opera dello scultore bolognese M. Marchesini, da questa chiesa fu rubata all'inizi del XX secolo la tavola opera di Bernardino del Signoraccio raffigurante l'Assunta con quattro angeli.
La chiesa di Chiesa di San Michele Arcangelo secondo i documenti risalirebbe intorno al XIII secolo ed era denominata S.Michele in Vacchereccia e dipendeva dalla Pieve di S. Ippolito in Piazzanese, il nome derivava dall'antico nome della zona in cui sorgeva la chiesa. riedificata a più riprese, nel 1790-91 fu affidata al capomastro Giovan Battista Adriani il rifacimento. Il corpo della chiesa che minacciava rovina venne interamente rinnovato prendendo un aspetto neoclassico. All'interno furono ricollocati gli altari secenteschi in pietra, oggi rimossi, e dipinta la cupola con san Michele che abbatte il demonio, in controfacciata vi era un organo Tronci del XIX secolo che purtroppo è andato distrutto., all'altare maggiore vi è un bel crocefisso ligneo. L'interno risulta oggi spoglia a seguito di un aggiornamento liturgico assai discutibile. A fianco della chiesa sorge l'Oratorio della Compagna dell'S.S. Annunziata risalente al 1660. Nel 1940 venne edificata una nuova facciata che doveva servire da base al nuovo campanile la mancanza di fondi ne impedì il completamento. Dal 1937 la parrocchia a il titolo di Prioria
La Chiesa di Santa Maria a Spedalino Asnelli era annessa all'ospedale di Daccio fondato nel 1162 da Osnello converso dell'Abbazia di S. Salvatore in agna. La struttura dell'ospedale è ancora riconoscibile nonostante le molte trasformazioni della struttura. caduta in disuso la struttura ospedaliera venne assegnata agli Olivetani di S. Benedetto di Pistoia, soppressi questi ultimi passo al seminario vescovile dal quale dipese fino al 1962. Questa chiesa era succursale di quella di S. Piero. La chiesa ha nella struttura molte influenze del romanico pisano e nella facciata sono ancora visibili le tracce dell'originaria decorazione a losanghe, tipica proprio dell'arte pisana. L'interno è caratterizzato da un'unica navata a travature lignee che finisce con un altare ad edicola di forme settecentesche sopra il quale è una tela seicentesca rappresentante l'assunzione di Maria tra Santi. La chiesetta venne pesantemente restaurata nel 1942 su iniziativa del rettore can. Geremia Magni. Nel 1962 il Vescovo di Pistoia elevò a parrocchia distaccandola da quella di San Piero e dandole il titolo di Prioria.
Nella zone della Ferruccia, accanto al torrente Ombrone Pistoiese, si trova il complesso della "Villa dei Baldi". A S. Piero Villa Palandri, villa Mongoni-Baldi. A S. Niccolò villa Nesti-Gatti. Il vecchio palazzo comunale opera di Roberto Giannini del 1923. Lo Stabilimento Fantacci così come il Maglificio Valda sono strutture dell'architettura anni '60. La Sede della Banca Toscana.
Il territorio di Agliana negli ultimi anni ha visto una notevole urbanizzazione con la costruzione di moltissimi centri abitativi. Rimane comunque il fatto che durante gli anni le varie amministrazioni hanno operato in modo che il verde pubblico fosse distribuito su tutto il territorio. Infatti basta percorrere una delle vie centrali tutta alberata, Via Roma, per trovarsi nel grande Parco Sandro Pertini che è situato proprio nel centro della cittadina. Il parco è una ex cava e ha all'interno un grande lago con tantissime specie di animali tra volatili e pesci. Recandosi invece nella parte di Spedalino troviamo il Parco di Carabattole con un piccolo laghetto al centro.

Voto alla città:6
Anno della foto:2018