Campochiaro (Italia)

 


Campochiaro è un comune italiano di 594 abitanti della provincia di Campobasso in Molise.
La città è famosa per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, restaurata nel XVII secolo con forme barocche. La facciata è un esempio dell'arte napoletana con il settore principale decorato da pietra, e il lato della sommità ricco di decorazioni e riccioli (al centro in una nicchia la statua della Madonna). Il campanile invece è una piccola torretta.
All'interno della città spicca la torretta angioina che in origine era la torre più alta di una roccaforte medievale, con cinta muraria. Oggi la torre, restaurata, è visitabile. Ha pianta longobarda circolare con una finestra ad oblò.
Nel 1997 il comune di Campochiaro è stato inglobato nell'oasi WWF di Guardiaregia diventando così la seconda oasi più grande d'Italia per estensione.

Voto alla città:6
Anno della foto:2020

Guardiaregia (Italia)

 


Guardiaregia è un comune italiano di 727 abitanti della provincia di Campobasso, in Molise.
Il comune è famoso per le sue architetture religiose e dal 1997 grazie ad una collaborazione stipulata tra l'allora amministrazione comunale e il WWF Italia, è stata costituita l'oasi WWF di Guardiaregia, successivamente ampliata inglobando anche il territorio di Campochiaro grazie al quale ha raggiunto 2187 ettari, risultando così la seconda oasi più grande d'Italia per estensione.
Il paese è situato ai piedi del monte Mutria (alto 1823 m), una delle più alte vette del massiccio del Matese ed è ricca di corsi d'acqua come il torrente del Quirino.

Voto alla città:6
Anno della foto:2020

Pietracupa (Italia)

 


Pietracupa è un comune italiano di 207 abitanti della provincia di Campobasso, in Molise. L'etimologia del nome è un composto di pietra, poiché costruito su un'enorme formazione calcarea, la "Morgia", e dell'aggettivo cupa, che in latino vuol dire "botte", in riferimento ai numerosi insediamenti rupestri ancora visibili in essa. È zona di villeggiatura estiva e di escursionismo.
Il comune è famoso per la Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate risalente al sec. XVIII e la Chiesa rupestre (comunemente chiamata erroneamente "cripta").

Voto alla città:6
Anno della foto:2020

Carpinone (Italia)

 


Carpinone è un comune italiano di 1 027 abitanti della provincia di Isernia nel Molise.

Il centro è provvisto di una doppia fortificazione muraria di diverse epoche, aventi un perimetro a forma di U, che si adatta alla conformazione della roccia sopra cui sorge il borgo stesso; la parte nord della roccia risulta inaccessibile, da cui questa disposizione a doppio braccio delle case. La prima cinta è posta a difesa del castello Caldora, e di un gruppo di case della cosiddetta "cittadella". La seconda ingloba una zona che si trova a confine con l'abitato moderno dell'Ottocento. Tra queste due cinte murarie si sviluppa il borgo carpinonese, le stradine sono in pietra, le case rivestite di lisce, i vicoli conservano l'antico aspetto medievale.

Nei pressi del centro storico sono situate le cascate di Carpinone, raggiungibili e visitabili a piedi, una più grande e parzialmente artificiale (a causa di una diga per una centrale idroelettrica vicina) e una più piccola e naturale, derivante dall'unione dei fiumi Carpino e Tura.

Il castello fu eretto nell'XI secolo, a forma di pentagono irregolare, delimitato da 5 torri, sopra il burrone che dà sul fiume Carpino. Nel 1223 per volere di Federico II di Svevia il castello fu distrutto da Ruggero da Pescolanciano e ricostruito poi nel XIV secolo dalla famiglia d'Evoli. Nel primo ventennio del XV secolo fu abitato da Jacopo Caldora e poi dal figlio Antonio, che vi stabilì la propria residenza, sino alla guerra contro Alfonso V d'Aragona e suo figlio Ferrante, che gli confiscarono i feudi in Abruzzo e Molise. Nel 1442 Antonio perse gran parte dei suoi domini nella battaglia di Sessano e il castello di Carpinone finì in mano ad altri feudatari, tra cui i Pandone, i Carafa, i De Regina, i Grimaldi e i De Risio. Nel 1954 il notaio Valente, uno degli ultimi proprietari, fece ricostruire il piano nobile, adattandolo alle esigenze abitative dei suoi tempi. L'entrata al castello era difesa in passato dal ponte levatoio e da una porta che dava sul cortile, tirata da catene. Al suo interno si trovano il cortile centrale del piano terra, le stanze delle scuderie, i magazzini e gli alloggi della servitù. Il piano nobile era costituito da ambienti di rappresentanza, resi confortevoli già all'epoca di Jacopo ed Antonio Caldora, al fine di accogliere gli emissari e i sovrani; vi era anche una cappella gentilizia. Il castello oggi è alquanto modificato, soprattutto negli esterni, a causa dei rifacimenti dopo i terremoti del 1456 e del 1805; le torri si presentano ancora intatte, benché intonacate.


Voto alla città:6
Anno della foto:2020