Plovdiv (Bulgaria)



Plovdiv è una città della Bulgaria di 339.129 abitanti (678 860, nella omonima regione), capitale storica della Tracia e la seconda città del paese dopo la capitale Sofia. La città è da sempre punto di riferimento di varie culture e per le sue articolate e millenarie vicende storiche.
La città è nota per la bellezza del suo centro storico in stile rinascenza bulgara (ovvero il Rinascimento bulgaro di inizio Ottocento), uno dei meglio conservati della nazione. È servita da un aeroporto.
Il 17 ottobre 2014 è stata designata, insieme a Matera, come capitale europea della cultura 2019.
Costruito nel II secolo, il foro era il centro economico, politico e culturale di Plovdiv. Di forma quadrata, misurava 184 m per 136 m ed era circondato da un portico colonnato. Ai lati orientale, meridionale e occidentale sorgevano magazzini, a nord si trovavano gli edifici più importanti, alcuni in parte riportati alla luce. Nella parte nord-orientale del foro sorgono i resti dell'Odeon.
Fu eretto tra il 114 e il 117, sotto Traiano, come risulta da un'iscrizione ivi scoperta. La cavea allo stato originale era in grado di accogliere dai 5.000 sino a 7.000 spettatori. Settori diversi del teatro erano riservati ai distretti in cui era divisa la città. Attualmente della cavea si sono conservate quattordici gradinate, che insieme ai resti della scena e del proscenio testimoniano ancora la ricchezza decorativa dell'edificio.
L'antico stadio di Plovdiv si trova nella centralissima piazza Džumaja e fu originariamente usato per lo svolgimento dei giochi atletici. Qui ebbero luogo i giochi di Kendrijski e Alessandria, in onore del dio Apollo e Alessandro Magno. Solo alla fine del IV secolo, lo stadio cominciò ad essere utilizzato come pista da gara per le corse dei carri, perché l'imperatore Teodosio proibì i giochi atletici. L'antico circo romano poteva ospitare circa 30.000 spettatori e fu uno degli edifici più imponenti e indicativi della fiorente città di Plovdiv.
In un passaggio aperto nel sottopasso pedonale del bulevard Zar Boris III Obedinitel, fra le rovine dei palazzi risalenti all'epoca del dominio romano, si trova il centro culturale Trakart, il cui interno custodisce mosaici del III secolo, notevoli per dimensione e stato di conservazione. Furono rinvenuti in loco negli anni ottanta del Novecento, scavando fra i resti di una grande casa ricostruita dopo la devastazione gota del 251. Dell'abitazione, che era collegata alla vicina basilica, nel IV secolo sede di un importante concilio economico, non rimangono che le fondamenta, utili comunque per leggere la planimetria: si distinguono l'ingresso principale della casa, le stanze e parte del quadriportico.
Al centro del complesso monastico si trovano due chiese unite fra loro: la più piccola, dedicata agli arcangeli Michele e Gabriele) è del XII secolo; la grande dedicata alla Vergine, è del 1604. Principale attrattiva della chiesa è l'icona della Vergine (di fattura bizantina), ritenuta miracolosa e che potrebbe risalire all'VII secolo. Il suo rivestimento venne prodotto nel 1819 dalla scuola di gioielleria dello stesso monastero.
Fuori dal recinto monastico si trova la cappella ossario della Santa Trinità, a due piani dell'XI secolo. La cappella reca influenze orientali, armene, siriane e georgiane; l'alternanza di pietra e cotto nella muratura esterna è propria dello stile del primo regno bulgaro. All'interno sono custoditi affreschi della seconda metà del Trecento, tra i più alti esempi di arte bizantina.

Voto alla città:7
Anno della foto:2016

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